Capitolo 10

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Mi svegliai sbadigliando, ero sola.
Dopo essermi lavata, mi cambiai velocemente e scesi di sotto, attirata dalla voce di Jason, avevo una brutta sensazione, era strano che non fosse venuto di sopra

<siediti, ora>

Mi sedetti sulla sedia, confusa
Avevo un magone sullo stomaco

<come dovrei chiamarti, ah?! Jess, o preferisci Diana? Forse ti senti più a tuo agio se ti chiamo così?>

Era furioso

<rapina, sei seria?! Hai rapinato un cazzo di supermercato e hai cercato di picchiare una guardia!>

Diede un pugno sul tavolo, tremai
Non riuscivo a guardarlo negli occhi

<ti ho accolta in casa, e mi sono venuti a dire questo?! Avrei voluto saperlo da te, Diana>

Disse il mio nome con disprezzo, delusione
Scaraventò per terra una teiera d'argento che faceva da ornamento
Mi alzai lentamente e mi diressi verso la porta d'ingresso, dovevo immaginare che sarebbe andata a finire così.
La sua ira mi spaventava, e forse andare via sarebbe stato più facile che spiegare

<dove cazzo vai?! DOVE PENSI DI POTER ANDARE?! Ti farai solo ammazzare là fuori>

Mi scese una lacrima, non sapevo cosa dire.
Non era colpa mia, ma non mi avrebbe creduto, come tutti d'altronde.
Rimasi ferma, trovando le mie mani improvvisamente interessanti

<per favore dammi una spiegazione, parla, dimmi qualcosa>

Si avvicinò a me ed io feci un passo indietro, verso la porta, non potevo continuare a mentire, non avrebbe avuto senso.
Ritornai in soggiorno sotto il suo sguardo inquisitorio.

Mi avvicinai alla finestra e guardai il giardino fiorito, un passerotto stava cantando sul ramo dell'albero
Feci un respiro profondo

<mi chiamo Diana Hale, ho 19 anni.
Prima di andare ad abitare nella mia casa attuale vivevo con mia madre.
Lei non è mai stata una madre modello, ma ci provava, finché non incontrò Adam.
Non se ne rese conto, ma quell'uomo la manipolava a suo piacimento, senza scrupoli.
Adam iniziò a provare interesse per me, mi seguiva e mi stava sempre più vicino, finchè un giorno lui non cercò di..>

Mi fermai ed una lacrima scese sulla mia guancia, la scacciai con disprezzo

<mio fratello cercò di fermarlo, ma era un bambino, non poteva.
Venni picchiata, violentemente.
Quando decisi di scappare, Adam ebbe l'idea di rapinare un paio di negozi per fare soldi.
Io non avevo scelta, mio fratello aveva il compito di fingersi un ostaggio, non potevo lasciarlo solo.
Alla fine sono scappata durante la rapina, ma un poliziotto mi fermò, non potevo permettere che Adam ci prendesse, così diedi un pugno al poliziotto e scappai con mio fratello.
Cambiai nome, così che non ci potessero più trovare e..>

E lui era morto.
La voce mi morì in gola
Sentii le sue braccia avvolgermi da dietro, era tornato lui, era il ragazzo che fino ad ora si era preso cura di me

<io non ne avevo idea Jess..>

<chiamami Diana>

Gli regalai un mezzo sorriso

<non voglio più nascondermi>

Lui annuii e mi abbracciò

<ti va se ti porto sul divano e stiamo un po' abbracciati?>

<si ti prego>

Mi lasciai prendere in braccio e mi portò sul divano.
Mi strinsi a lui e scacciai i mille pensieri che mi affollavano la mente
Mi sentivo terribilmente in colpa per avergli mentito, aveva fatto di tutto per me, come avevo potuto pensare che mi avrebbe sbattuta per strada dopo aver saputo la verità?
Improvvisamente mi tornarono in mente le sue punizioni...forse mi avrebbe fatto davvero bene.

Mi accarezzò la schiena e scese piano fino al sedere

<Jason..>

<si amore?>

<tu devi...no niente>

Era un'idea di cui mi sarei pentita
Mi alzò il viso con la mano

<cosa stavi dicendo amore?>

<io..mi sono alzata e sono venuta in soggiorno da sola, ti ho mentito per tutto questo tempo e sono stata cattiva>

Mi sorrise e mi diede un bacio sulla guancia

<quindi piccola? Continua>

<tu..tu dovresti punirmi per il mio comportamento>

Non credevo a quello che stavo dicendo

<ti senti in colpa piccola?>

Annuii, esitante

<credi che una sculacciata possa farti bene amore?>

<s-si Daddy>

<lo credo anche io bimba, sono molto fiero di te. Visto che sei stata così coraggiosa ti sculaccerò solo con la mano, d'accordo?>

<grazie Daddy>

Lui mi strinse ancora più forte

<adesso alzati e abbassati tutto, così poi ti coccolo>

Obbedii, abbassai il pantalone e l'intimo e mi stesi sulle sue ginocchia.

<ti sculaccerò per 10 minuti consecutivi, pensi di riuscire a fare la brava e a sopportarlo?>

Mugolai e mi arrivò uno sculaccione sulla parte bassa del sedere

<s-si Daddy>

<bene piccola>

Mi accarezzò il sedere e subito dopo partirono i colpi, uno dopo l'altro, forti
Iniziai ad urlare fin da subito, bruciava tantissimo

<ahi Daddy fa male, fa malissimo ti prego>

<amore altri quattro minuti e ci fermiamo, fai la brava e resisti>

Continuai ad urlare fino a quando non si fermò
Mi prese da sotto le braccia e mi fece sedere in mezzo alle sue gambe

<sei stata bravissima>

Mi sussurrò all'orecchio, dandomi i brividi

<scusa se ho urlato>

<tranquilla amore, è normale che faccia male>

Mi strinsi a lui cercando protezione

<piccola posso provare a fare una cosa? Se non ti va smetto>

Io annuii
Mi sfilò la maglia e mi tolse il reggiseno
Mi diede un bacio sulla guancia e intanto sfiorò piano il mio fianco, salendo lentamente.
Con le punta delle dita sfiorò la forma del mio seno, ed io rabbrividì
Senza preavviso, ma sempre con delicatezza, mi sfiorò il capezzolo, ed iniziò a giocarci delicatamente
Una scossa in mezzo alle gambe mi fece inarcare la schiena

<piccola se non stai ferma smetto>

Cercai di stare il più ferma possibile
Sentivo calore in mezzo alle cosce e mi sentivo sempre più bagnata
Iniziò a giocare con entrambi i capezzoli contemporaneamente, finchè non urlai, era una sensazione strana

<penso che per ora basti così>

Affermò baciandomi castamente le labbra
Mi sentivo insoddisfatta

<andiamoci a cambiare adesso va bene?>

Annuii, in un turbinio di emozioni mai provate

odi et amo //DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora