-Ashley! Posa subito quel pezzo di formaggio!- sobbalzo sentendo la sua voce, sono stata scoperta-Ma mamma, io ho fame!- esclamo con i crampi allo stomaco, il nostro padrone non è molto generoso con le razioni di cibo verso noi domestici e mangia sempre tutto lui, per questo è così grasso.
-Stupida!- la sua mano colpisce con forza le mie natiche facendomi cadere il bottino dalle mani
-Se il nostro Signore lo venisse a scoprire ci punirebbe di nuovo, non ti basta come mi ha ridotta l'ultima volta?- la sua voce è così dura, il mio polso è stretto tra le sue dita mentre il mio corpo inizia a scuotersi per colpa dei singhiozzi.
Mamma è stata picchiata più volte per colpa mia e di Marco, quando papà era ancora vivo pagava lui per i nostri gesti avventati. Tutto d'un tratto si calma e sospira piano, allentando la presa sul mio polso si inginocchia davanti a me
-Mi dispiace tesoro- la sua voceora è calma e dolce
-Questa sera ti darò un pezzo in più del mio pane, va bene?- mi sorride calorosamente.
L'aria diventa gelida di colpo, dove siamo finiti? Questa non è la cucina del castello
Mamma...
Sta urlando
Mamma, ho paura
Il padrone ha preso la spada appesa al muro
Non farlo...
La testa della mamma è in un barattolo di vetro nella credenza
Mamma!
Apro gli occhi di scatto ansimando, sopra di me si estende un cielo colmo di nuvole, sto grondando di sudore.
Dove sono?
Sento odore di muschio, una pace surreale mi circonda. Mi guardo in torno con fatica, tossisco un paio di volte prima di rendermi conto di essere su un carro trainato da due cavalli, intorno a me dei soldati cavalcano parlottando tra loro.
-Hai visto in che condizioni era?-
-Si, sarebbe stato meglio per lei se fosse morta-
-Povera piccola...-
Di chi stanno parlando?
Il mio stomaco brontola rumorosamente, non mangio da quando Marco è entrato nella stanza del padrone
Marco è morto sussurra una voce dentro la mia testa
No, gli hanno solamente tolto gli occhi.
Marco è ancora vivo...
Stringo nel pugno la stoffa che mi ricopre riparando il mio corpo nudo dalla gelida aria autunnale, ha un profumo familiare: è un miscuglio tra sangue e...
É la mantella di Levi
Il ricordo del viso del corvino si raffigura davanti ai miei occhi, cerco faticosamente di mettermi seduta, le mie braccia tremano mentre tentano di reggere il peso del mio corpo. Una ragazza atterra vicino a me e mi posa delicatamente una mano dietro la schiena per sostenermi
-Non sforzarti- odio essere toccata
Giro la testa verso il suo viso, ha dei lineamenti molto delicati: i capelli ambrati le arrivano sopra le spalle e i suoi occhi dorati mi osservano dolcemente, anche lei indossa una mantella verde, come Levi ed Erwin.
È un soldato, idiota
-Prima sei svenuta, come ti senti ora? Un po' meglio?- non riesco a risponderle
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| Save me | Levi Ackerman
Fiksi PenggemarNon riesco a muovermi. I suoi occhi glaciali sono puntati su di me, mi osserva con freddezza, eppure percepisco uno strano calore da parte sua. -Levi, la bambina- il biondo parla e il corvino si precipita verso di me. ...