Compagni alleati e futuri morti

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Avanzo cercando di farmi vedere forte e sicura ma credo di sembrare l'esatto opposto: una ragazzina debole e titubante che cammina verso la morte. Solo ora realizzo che il mio "compagno di distretto" è James Crane il ragazzo più bello,dolce e simpatico che esista; se non sbaglio è uno dei figli di Seneca Crane; mi è sempre piaciuto ma non ho mai avuto il coraggio di parlargli se non per chiedergli una penna o una matita a scuola visto che andavamo della stessa classe. Anche lui è titubante ma insieme arriviamo dai lati opposti del palco e ci affianchiamo agli altri e Plutarch conclude dicendo:- Ecco i tributi dei Capitol Games e possa la fortuna sempre essere a vostro favore!- dei ribelli ci spediscono in piccole stanze arredate riccamente con quadri accesi ma,la cosa più bella,era un lampadario di cristallo che minacciava da un momento all'altro di cadermi in testa. Aspettavo mio padre camminando avanti e indietro fino a quando Plutarch entra e duce:- Tuo padre non può venire ha avuto un crollo nervoso ed è stato portato in un ospedale psichiatrico...-

-Capisco- una lacrima mi scende dagli occhi e cade sul pavimento liscio e perfetto.

Continuo ad aspettare so già che nessuno entrerà da quella porta, rimango a fissare un punto indefinito del muro fino a che una ribelle bionda mi accompagna fuori e mi fa salire su un grandissimo treno lussuoso: i tributi di ogni distretto saranno in vagoni diversi e ci porteranno nel distretto 13, dove c'è la nuova arena, il nuovo centro di addestramento dove si svolgeranno gli Hunger Games. Arriva anche James, si vede che ha pianto e non poco; si siede vicino a me e dopo qualche minuto ci giriamo uno verso l'altro in contemporanea e, d'istinto, lo abbraccio:lo stringo forte a me e lui si lascia coccolare. Poi mi stacco e gli dico:- Hey tranquillo, tu puoi vincere tu hai fatto lotta libera no? non ti devi preoccupare ti aiuterò io okay?- -Okay, grazie Eveline, vuoi essere mia alleata?- -Ma certo! E noi vinceremo!- sorridiamo entrambi consapevoli del fatto che non potrebbe mai accadere. I nostri pensieri vengono interrotti dall'arrivo del nostro mentore... Peeta Mellark. Sia io che il mio nuovo compagno rimaniamo stupefatti e Peeta inizia a parlare:- Salve ragazzi...lo so già cosa state pensando "perché chi ha voluto questi giochi è qui?! io sono qui perchè io non li volevo e voglio aiutarvi a vincere... domande?-

-Come faremo a vincere?- chiedo e subito James dice:-Come facciamo ad avere sponsor?- e Peeta risponde paziente:- per vincere bisogna essere più furbi degli altri ed evitare di fare stupidaggini, trovare un buon nascondiglio, acqua e cibo magari cacciare o mangiare frutti non velenosi. Per gli sponsor, quest'anno non sono i vostri eccentri concittadini a votarvi ma gli abitanti dei distretti e dovete mostrare ciò che valete e non essere finti mostrando ciò che siete...chiaro?- Annuisco mentre lui dice:- Vabbene ora mangiate un po e riposate dovete essere in ottima forma a domani!- Peeta se ne va e noi assaggiamo qualche stuzzichino mentre discutiamo sulla possibile strategia: abbiamo deciso di prendere le prime cose che abbiamo davanti e di iniziare a correre allontanandoci dalla cornucopia...se ci sarà. Saluto James e vado nella mia camera da letto, mi faccio una doccia calda, mi metto una vestaglia di pizzo molto elegante e, mi addormento pensando al meraviglioso sorriso di James.

Nota dell'autrice:

Salve a tutti i lettori! Innanzitutto grazie per aver letto questa storia e se avete qualche consiglio scrivetelo nei commenti e seguitemi!! ♥ ♥

The 76th Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora