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Third Day

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Wednesday

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Quel mercoledì mattina lavoravo. Dopo esserci separati, tornati a Seoul non mi avevi più parlato e non mi avevi più telefonato. Nemmeno un messaggio.

Non capivo ancora perché mi sentivo così vuoto senza la tua presenza, e pur di aspettare una tua telefonata, finì col passare più tempo al telefono, aspettando anche solo un messaggio , che a servire i clienti. Beccandomi irrimediabilmente una strigliata da parte del capo.

Fare il turno serale. Ecco qual era stata la mia punizione per colpa tua. Anche se colpa tua fondamentalmente non era, o forse non del tutto. La colpa l'avrei dovuta dare a me stesso, per la mia mente troppo influenzata da te, dalla tua non presenza in quel momento.

«Sono felice che tu sia qui, Jungkook. Il mercoledì vengono gli artisti di strada ad esibirsi, ed oggi ne verrà uno molto famoso. Straboccherà di gente! Ed io mi sono appena ripreso.» mi sorrideva Jimin, ma io non avevo trovato mai così fastidioso fare un turno di lavoro.

Volevo scriverti per sapere che fine avessi fatto, ma non ero io a doverti cercare. Eri tu a doverlo fare! Ma involontariamente le mie mani erano già sul mio telefono, sulla tua chat vuota.

Mi facevi arrabbiare, ma volevo scriverti lo stesso. Mi destabilizzavi troppo. Così per non morire logorato dalla curiosità, o per meglio dire preoccupazione, che molto presto sarebbe diventata ossessione, ti scrissi un semplice "Come stai?"

Non immaginavo una tua risposta immediata, ed infatti, la tua risposta non arrivò subito come speravo. Fino a quando i primi clienti non entrarono, ed io fui costretto ad abbandonare il telefono dietro il bancone. Non sapendo che dopo quelli che per te furono dieci minuti, per me furono ore, giunse la tua risposta:

"Mi devi una cena ricordi! Ti aspetto tra un'ora, questo è il mio indirizzo xxx"

Quando lessi il tuo messaggio era l'una di notte. Erano passate esattamente quattro ore da quando me l'avevi inviato, ed io l'avevo visto solo dopo essermi cambiato dopo una serata di lavoro intensa. La gente era venuta numerosa nel locale, per vedere un ballerino soprannominato J-Hope, ed in effetti era davvero bravo. Ed avrei avuto la possibilità di conoscerlo a fine serata, se solo non avessi lasciato tutto e fossi corso da te.

Non avevo pensato che avresti potuto non aspettarmi, che saresti potuto andare a dormire. Solo dopo essermi trovato di fronte la porta del tuo appartamento mi porsi queste domande.

Ma ormai ero lì. Busserò solo una volta, mi ero ripromesso.

Ma sorprendentemente tu apristi la porta dopo nemmeno due tocchi.

Seven Days|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora