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Seventh Day

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Sunday

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Quello, fu il giorno più brutto della mia vita.

Ricordo che mi svegliai nel tuo letto dopo l'ultima serata passata insieme, ed ero accanto a te. O almeno tu sembravi essere accanto a me, ancora addormentato tra le braccia di Morfeo.

Decisi di alzarmi, senza disturbarti. Era domenica mattina, e tecnicamente l'ultimo giorno che avremmo passato insieme. Ma ero tranquillo, volevo che avessi un bel risveglio.

Così mi diressi in cucina e aprii il frigo cercando qualcosa per fare colazione. Avevo optato per una colazione italiana.

Avevo trovato del succo d'arancia e dei cornetti confezionati. Così dopo aver posato il tutto su un vassoio, mi diressi di nuovo verso la tua stanza.

«Sveglia dormiglione.» dissi ridacchiando, mentre entravo.

Poggiai la colazione sul comodino accanto a te, per poi andare ad aprire le tende «Taehyung, c'è un bel sole, perché non andiamo a fare una passeggiata?»

Mi girai verso di te, adesso eri illuminato dalla luce del sole. Ma c'era qualcosa che non andava.

«Taehyungti richiamai. Niente, nemmeno un lamento.

Mi avvicinai a te per scuoterti un po', e non appena posai la mano sulla tua guancia, fredda come il ghiaccio, mi accorsi di quel piccolo, ma importante, fondamentale, particolare.

Non respiravi.

Mi si bloccò il respiro in gola, tra l'incredulo e lo scioccato. Sentivo la gola bruciare e il terrore farsi strada nei miei occhi, quando finalmente realizzai che quella mattina non ti eri svegliato con me.

Le lacrime iniziarono ad uscire copiose dai miei occhi, mentre indietreggiavo, trascinando per sbaglio il vassoio, facendo cadere il bicchiere di vetro pieno di succo di frutta, che avevo preparato per te.

Cadde a terra rompendosi in mille pezzi, proprio come me, che dopo essermi accasciato a terra, avendo la tua figura immobile davanti ai miei occhi, mi ruppi.

Erano passate settimane da quando ti avevo visto. Probabilmente, se non avessi fatto cadere a terra il bicchiere, la vicina di casa non si sarebbe preoccupata e non sarebbe venuta a controllare cosa fosse successo. Se non l'avesse fatto, sarei potuto rimanere ancora un altro po' con te.

Avevo ripreso la mia vita normale, anche se era cambiato qualcosa. Non uscivo più con i miei amici, lavoravo con uno sguardo assente, perennemente perso nel vuoto, mentre ogni mattina, mezz'ora prima di chiudere il bar, fissavo la sedia vuota, sul quale ti sedesti la prima volta. Rivivevo la scena nella mia testa continuamente, e ti sorridevo, e ti parlavo.

Seven Days|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora