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Fourth Day
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Thrusday
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Come avevo ti avevo promesso, avevo preso un giorno libero. In realtà non l'avevo preso solo quel giovedì, ma fino al fine della settimana. Avevo usato la scusa dei miei genitori malati per tornare a Busan, ed il capo, collegando il mio strano atteggiamento del giorno prima, alla mia richiesta, mi aveva accontentato, e si era anche scusato.
Erano da poco passate le tre del pomeriggio, quando bussai ancora alla tua porta, ma tu non accennavi a rispondermi, anche se sapevo che eri in casa. Avevo sentito il rumore dei piedi nudi sul parquet da fuori il tuo appartamento.
«Taehyung, aprimi, so che sei lì dentro.» ti dissi, mentre sbattevo il pugno sulla porta. Avevo deciso di prendermi una mattinata per chiarirmi le idee e cercare di allontanarti un po' dalla mia mente. Ci ero riuscito solo per una mezz'ora, quando mi ero appisolato nella vasca da bagno.
Sentii delle imprecazioni da parte tua, e quando evidentemente non ne potesti più, mi venisti ad aprire. Ancora i vestiti della scorsa notte.
«Vuoi smetterla di fare così tanto baccano?! Sveglierai i vicini! E poi cosa ci fai qui?!» la tua voce uscì roca, e quando ti vidi, nonostante mi stessi sgridando, ti sorrisi. Eri bello anche se sembravi appena sveglio.
Senza il tuo permesso entrai in casa tua per la seconda volta, con la semplice scusa dei vicini «Allora parliamo dentro, così non disturberemo nessuno.»
Come se fossi stato a casa mia mi tolsi il giaccone, poggiandolo malamente sul tuo divano, sotto il tuo sguardo confuso e arrabbiato.
«Che diavolo stai facendo? Ti avevo chiaramente detto di andartene, e non solo per ieri sera, ma per tutto il resto della settimana!»
Mi ero alzato le maniche della felpa. Avevo caldo, ma tu notasti quel mio gesto, distogliendo subito lo sguardo dai miei avambracci. Sorrisi internamente.
«Sono venuto per svolgere gli altri punti. Cos'altro volevi fare? Viaggiare? Guardare le stelle e il tramonto? Ho la soluzione che fa al caso nos» mi ero girato per prendere il mio telefono, per farti vedere delle foto della villa dei miei nonni a Busan. Erano morti da anni ormai, e nessuno sarebbe stato in quella polveriera. Ma era circondato dagli alberi, quindi sarebbe stata il posto perfetto per guardare le stelle.
«Non avevi detto che erano dei punti da femminuccia?» mi avevi interrotto.
Mi rigirai verso di te, sospirando «Ti ho detto che mi dispiace. Quando sono arrabbiato dico cose senza pensarci due volte.»
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Seven Days|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇ
Fanfiction[ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ][sʜᴏʀᴛ sᴛᴏʀʏ] Jeon Jeongguk, un normale ragazzo che lavora in un semplice bar, farà l'incontro di un misterioso ragazzo, che sconvolgerà la sua vita per sette giorni. [...] «Stavo cercando di scrivere una lista di cose da fare. Anche se n...