No.2

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Era settembre ed ero stupido.
Poi una giornata, apperentemente soleggiata e nel pomeriggio costellata da goccioline innocenti, mi rende ancora più stupido.
Volo, cado dalle nuvole, volo di nuovo.
E man mano divento sempre più stupido.

Era novembre ed ero stupido.
Non mi rendevo conto di chi avevo accanto e pugnalavo tutti, metaforicamente.
Anche lì, quando parlavo, ciò che dicevo mi rendeva stupido.

Era gennaio e stavo a pezzi, da stupido.
Ho visto il mondo crollare, la vita perdere senso.
Giornate uguali, persone uguali.
Tutte foglie sugli alberi.
Ma era gennaio, e non c'erano sempreverdi.
Che stupido!

Era febbraio ed ero stupido.
C'era un dirupo, un burrone e da lì si intravedeva l'oceano.
Mi sono tuffato, mi sono buttato di testa, e ho toccato il fondo.
Ero davvero stupido, ma non m'importava.

Siamo ad aprile, il dieci.
Anche oggi sono stupido.
E probabilmente è da anni che lo sono.
Lo sono sempre stato.
Tuttavia, all'ultimo, anche se sono stupido, voglio rimediare.

Vorrei provare a non sbagliare.
Sono stupito.
Da me stesso.

Ho un fiore nella scarpaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora