capitolo 5

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Emma's pov

ritornati a casa a passi veloci,i piedi mi facevano male,così all'entrata mi sfilai i tacchi,come l'avrebbe presa mia madre?

ero uscita dalla chiesa in lacrime non mi meritavo nulla. Mi coricai sul divano con una lattina di Fanta in mano,venni interrotta dal suono stridulo di un campenello,il mio campanello,guardai dallo spioncino,una figura girata di spalle era ferma davanti  alla porta di legno scuro,aprii la porta "ciao Emma" si girò il ragazzo "Harry..." sussurrai,i suoi occhi color prato primaverile mi incantarono "posso entrare" scossi la testa "preferirei restare sola" balbettai,naturalmente lui entrò lo stesso sbuffando,tipico di Harry,"che vuoi?"  le chiesi "voglio te" strabuzzati gli occhi "come?!" lui sorrise con ghigno, un sorriso che metteva paura "hai capito bene" disse avvicinandosi a me,indiettraggiai impaurita "no,non una seconda volta!" urlai,Harry mi tappò la bocca violentemente "zitta" mi minacciò le sue iridi verdi erano serie,era malato.

"tu!non toccarla" una voce proveniva dall'entrata,Harry si voltò di scatto "e tu chi sei?" scattò il riccio,"uno che ora ti spacca il muso" continuò la voce,sentimmo dei passi avanzare i miei occhi si illuminarono speranzosi,sarà qualche vicino,mio zio un cugino...rimaneii allibita quando vidi Nash spuntare dalla porta del salotto,Harry rise strozzato "e tu chi saresti pivello?"  Nash sorrise "Grier,non ti ricordi di me?" Harry mi mollò e si allontanò,Nash gli sferrò un pugno sul naso,lo fermati "Nash lascialo" lo supplicai ,lascia uscire Harry dalla porta sul retro. 'dopo tutto quello che ti ha fatto?!" urlò Nash "come fai a saperlo?!" balbettai ,lui scosse la testa "lascia perdere Watson" rispose serio.

"cosa ti ha fatto di male" chiesi,sembrava una domanda idiota ma rischiai "mi ha preso in giro per una vita" rispose secco,"non sei ancora morto" ironizzai lui mi guardò,e sorrise "già" sospirò "Nash..." dovevo chiederlo il cuore mi pulsava forte "mi nascondi qualcosa?" il ragazzo scosse la testa "cosa te lo fa pensare?" disse tranquillo "sei un tipo strano" "ognuno è normale a modo suo Emma" le sorrisi aveva ragione.

lacrime d'angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora