CAPITOLO 3

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Emma's pov

erano passati 2 giorni,dalla morte della mia sorellina Penelope Katy,ed ero distrutta emotivamente,mia madre era stata chiusa in camera come al solito,e non aveva intenzione di uscire,le mie amiche Cara e Lia,non si erano fatte sentire forse non avevano sentito la notizia o semplicemente non gli interessava,mi diatesi sul divano e fissati il soffitto bianco sporco. Il citofono squillo,mi alzai e mi sporsi dalla finestra,"Emma sono Nash,perché non esci?" cosa voleva da me?mi conosceva da 1 giorno ed ora crede che io sia la sua migliore amica,patetico"entra" sbuffai,il ragazzo mise il viso dentro casa e mi sorrise "ciao" non risposi,mi dava fastidio quel ragazzo fottutamente bello,mi addetti composta sul divano a distanza da Nash che se ne stava rannicchiato come un riccio,scalanai la tv "notizie di suicidi" comunicò Nash,lo fulminati con lo sguardo "ce un stramaledetto TG che non parli di suicidi?!" strillai. Nash mi guardò strano "te credi che un ragazzo suicida dovrebbe andare all'inferno?" che domanda era?! una domanda imbecille e misteriosa proprio come lui. "si" risposi secca,mi guardò con espressione stupefatta "ma ...Katy..." balbettó "si,anche lei" Nash abbassò lo sguardo e tamburelló le lunga dita affusolate sul ginocchio,"meglio che vada" disse lui in tono cupo "dove?" le chiesi,lui non rispose ed uscì dalla porta.

era ormai calata la sera,Nash gironzolava tra le strade abbandona e di Garden street,passando più volte difronte alla casa di Emma,ma al terzo giro fece caso ad una figura scura e minuta,esposta al davanzale,era Mary la madre di Emma "signora Watson" la chiamò lui a voce roca "domani ci sarà il funerale" ripeteva la donna,Nash la guardò storto poi si ricordò che Katy le aveva parlata della pazzia di Mary,così lasciò perdere e scompari nella penombra.

lacrime d'angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora