Karen
Mi svegliai avvertendo un leggero pizzicore sulla schiena. Provai ad aprire gli occhi e vidi le stesse tende dorate di qualche tempo fa. Siccome ero stesa a pancia sotto, provai a poggiare le mani sul materasso e a far forza per tirarmi su, ma questo piccolo movimento mi fece sentire una fitta allucinante alla schiena e ricaddi giù con un gemito di dolore, stringendo gli occhi.
«Hey hey, vacci piano tigre» aprì gli occhi non appena sentii il materasso abbassarsi alla mia sinistra.
«Christopher... perchè sono qui?»
Lui mi aiutò a mettermi seduta, mi scostò i capelli dal viso e mi guardò per qualche secondo prima di rispondere. «Non ricordi nulla di ieri sera?»
Ci pensai un attimo, poi tutto mi tornò alla mente. La festa, l'esibizione, e poi... oh... A quell'ultimo ricordo, abbassai la testa mortificata dal fatto che mi avesse vista in quella situazione. Chissà cosa pensava ora di me.
«Non..non capiresti» provai a rispondere.«Hai una così bassa opinione di me? Vorrei tanto sapere cosa ti ha spinta ad agire così ieri notte. Ci hai fatto preoccupare molto» disse con sguardo serio.
Sapevo di averli fatti preoccupare, soprattutto Mel. Oh povera, pensava di potermi aiutare, ma forse così aveva solo peggiorato la situazione. Ma cosa avrei potuto dirgli? Di certo non potevo raccontargli l'esatto motivo che mi spinse a compiere quel gesto. Sospirai.
«Ehm.. è una lunga storia» provai a dire, ma lui mi interruppe prendendomi il mento con la mano e sollevandomi la testa. Lo guardai negli occhi e in essi vidi qualcosa di oscuro, torbido, duro.
«Ascolta, quello che ho visto ieri sera è qualcosa che nessuno e per alcun motivo dovrebbe fare. Quella non era una situazione di gioco, adatta per quanto sia a una festa di quel livello. Quello che ho visto io era solo una ragazza guidata da troppe emozioni negative che ha preso il primo capitato e si è fatta fare del male. In quello che hai fatto non c'era alcun piacere, ma solo dolore. Non è così?»
Non so come, ma lui era capace di leggermi dentro, e questo mi spaventava assai. Provai a scostare il viso da una parte, affinchè non vedesse le lacrime che cominciavano già a bagnarmi gli occhi, ma ancora una volta non mi permise di nascondermi dal suo sguardo indagatore.
Una lacrima fuggì dal mio controllo, cadendo sulla sua mano.Vidi il suo sguardo ammorbidirsi e la mano che mi stringeva il mento cominciò ad accarezzarmi la guancia, spazzando via altre lacrime.
«Karen. Non voglio e non mi piace per niente vederti così triste. Ti prego, non piangere» detto questo mi mise una mano dietro al collo e mi avvicinò al suo petto, stringendomi in un abbraccio cercando di non toccarmi la schiena.
Quel gesto mi fece piangere ancora di più. Come poteva essere così gentile se non mi conosceva neanche? Perchè sembrava che gli importasse così tanto di me? Alla fine ci vedevamo solo qualche volta a lavoro e scambiavamo solo qualche convenevole.
Restammo così per un tempo indefinito. Qualche secondo, o minuto, o ora, non saprei con certezza. Io che piangevo sul suo petto, e lui che mi cullava e accarezzava i capelli, dicendomi che andava tutto bene. Alla fine, dopo che ebbi versato tutte le mie lacrime, mi staccai da lui sentendomi alquanto imbarazzata per essere crollata così davanti a un quasi sconosciuto. Perchè mi ero lasciata andare così, proprio con lui, quando anche ai miei amici spesso nascondevo i miei veri sentimenti?
«Hai fame?» mi chiese. Risposi con un cenno affermativo.
«Ti ho preparato qualcosa, spero sia di tuo gradimento» mi disse mentre prendeva un vassoio dal comodino, che non avevo notato.
Me lo appoggiò sulle gambe, e cominciai a mangiare lentamente. Nel frattempo gli squillò il cellulare. Si alzò dal letto e scusandosi uscì dalla stanza.Dopo qualche minuto tornò con un tubetto in mano e si sedette nello stesso posto di prima.
«Come va la schiena? Ti fa molto male?»
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Undisclosed Desire
RomanceSalve a tutti, questa è la prima storia che scrivo, sarà un po' particolare. Spero vi piaccia ^_^