Capitolo 4

13 1 3
                                    

Karen

Dopo quella sera le giornate presero una routine normale. Mi svegliavo, andavo a lavoro, tornavo a casa e allora finivo di colorare qualche bozzetto o mi allenavo nella Pole Dance.

Una mattina, mentre ero nel mio ufficio, ricevetti la chiamata di Melody.
«Hey straniera! Che fine hai fatto? Dopo la serata al Tiger non ti sei più fatta sentire, siamo un po' tutti in pensiero» mi disse.
«Ciao Mel! Sono stata abbastanza presa dal lavoro, sai come sono. Quando ho una collezione a mezzo, non vedo l'ora di terminarla!» le risposi.
«Già, quasi dimenticavo quanto sei stacanovista! Cambiando discorso cara mia, che fai oggi a pranzo? Ti va di vederci? Devo parlarti di alcune cose..»
«Certo! Tra un'ora circa in quel Bistrot in zona? Quello dove fanno dei Bagel spaziali» proposi, e rimanemmo d'accordo di vederci all'ingresso di quel posto all'orario prefissato.

Quando si fece mezzogiorno uscii per andare a incontrare la mia migliore amica. Non vedevo l'ora di vederla. Nel periodo trascorso a Londra, anche se ci sentivamo ogni giorno tramite Skype e messaggi, mi era mancata un sacco.

Alle 12:30 ci trovammo all'ingresso del Heaven, un cameriere ci fece accomodare a un tavolino in un angolo e ci lasciò i menù. Dopo qualche minuto tornò, prese le nostre ordinazioni, e se ne andò di nuovo.

«Allora Mel, di cosa mi volevi parlare?» cominciai.

«Ah, sempre dritta al punto eh? Beh, innanzitutto volevo controllare con i miei occhi che fossi ancora tutta intera. Ma che fine hai fatto? E perchè non hai risposto ai miei messaggi?»

«Beh...» non volevo mentire alla mia migliore amica, perciò le raccontai la verità «quando ero andata a prendere l'ultimo giro di alcool dei tizi ci avevano provato al bancone, e li ho respinti. Poi però quando Kat mi ha chiesto di Londra.. sai cosa mi succede quando qualcuno la nomina, io.. io avevo bisogno di prendere un po' d'aria per non crollare, e quindi sono andata in cerca di un'uscita secondaria. Ma appena sono uscita quei tizi mi hanno raggiunta. Erano ubriachi fradici e stavano per farmi del male. Molto male Mel.»

«Oh mio Dio. Ma davvero? Chi sono quei tizi che gli spacco io la faccia!!!!»
«Mel calmati. Fortunatamente non è successo niente. Un amico che era lì al locale mi ha trovata e mi ha salvata. Se non ci fosse stato lui...»
«Oh Karen, tesoro. Non oso immaginare quello che hai patito! Certi uomini sono delle vere bestie. Dovrebbero essere conciati per le feste!» disse, incazzata nera.

«Ahahah, non ti preoccupare, penso che il mio amico li abbia proprio conciati per bene».
Finalmente dopo 10 minuti di attesa arrivarono i nostri piatti e cominciammo a mangiare in silenzio. Mhm, se questo posto si chiama proprio Heaven, un motivo c'è, ed è perchè la cucina qui è davvero paradisiaca.

«Karen...» cominciò Melody, sembrava che volesse chiedermi qualcosa ma che non ne avesse quasi il coraggio «quella data si sta avvicinando. Anche se non mi hai mai raccontato esattamente cosa è successo, so che non era qualcosa di leggero. Che intenzioni hai? Di sparire come l'anno scorso?»

So bene a cosa si riferiva, e anche se era la mia più cara amica, non ho mai avuto il coraggio di raccontarle esattamente cosa era successo il 16 Giugno di due anni fa. L'anno precedente, in preda ad un attacco di panico, decisi di fuggire per qualche giorno senza telefono così che nessuno potesse rintracciarmi. Avevo bisogno di crogiolarmi nel mio dolore, da sola, nel posto in cui tanto amavamo andare io e Brian.
Mi ero talmente concentrata sul lavoro che non avevo notato fossimo già così vicini a quel giorno.

«Io... sinceramente non lo so... sono passati solo due anni. Oh Mel, mi manca così tanto» una lacrima scese lungo la mia guancia, atterrando sul tavolino.
«Tesoro, mi dispiace aver rivangato brutti ricordi, ma questa volta ti impedirò di sparire. Non devi restare da sola, hai bisogno di distrazioni, e amici. La sera del 15 ci sarà una festicciola privata, sai, la organizzano degli amici di William. So che sarà una festa in cui ogni partecipante dovrà tenere una maschera, per la privacy.. e poi così sarà tutto più misterioso ed eccitante» finì facendomi l'occhiolino e una risatina. William era suo marito e anche loro frequentavano il mio stesso ambiente, quello in cui da due anni non mettevo più piede. Melody era l'unica a conoscere questo mio segreto, solo perchè anche lei ne faceva parte. Gli altri amici e soprattutto la mia famiglia non avrebbero capito.
«Mi ha detto William» continuò lei «che Sarah e Damon, gli organizzatori, stanno cercando qualcuno che sappia ballare la Pole Dance, e anche qualcuno che sappia usare i tessuti aerei, cerchio e tutta quella roba particolare. Se non ricordo male tu pratichi la Pole dance vero?» dopo che risposi di sì, andò avanti «Perfetto! Allora parlerò loro di te! Così sarà un buon modo anche per divertirti, no?»
Ci pensai su un po', ma alla fine accettai. Che poteva succedere di male?

Quella sera ricevetti un messaggio da Melody che mi confermava che Sarah aveva accetto di farmi esibire. Che ansia. Era un sacco di tempo che non mi esibivo in pubblico.
Andai in camera e cominciai a cercare dentro i cassetti dell'armadio l'ultimo completino che avevo preso, e che mai avevo utilizzato.
Non appena lo trovai, pensai che fosse perfetto per l'occasione. Dopodiché mi dedicai tutta la sera e quelle successive a scegliere qualche brano e a impostare e provare delle coreografie.

Undisclosed DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora