Il primo scontro

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I diablos superarono le lapidi del cimitero una ad una. La copia di Lara si guardò intorno: quel posto era il luogo nel quale si era svolta la battaglia finale tra i cittadini di King Count e gli agenti della S.H.E.D. Lì erano stati uccisi la maggior parte dei cittadini adulti, in seguito erano stati seppelliti in quel luogo.

Continuando a camminare, arrivarono alla fine di quel cimitero. Si soffermarono su una lapide isolata dalle altre. La copia di Lara spalancó gli occhi. La scritta di quella lapide recitava:

LARA BELMONT
DIRETTRICE DELLA S.H.E.D.

Il ragazzo che aveva portato la pala cominciò a scavare una buca in prossimità della lapide. Lara-01 si voltò di scatto e chiese "A cosa vi serve la telecamera?" Fu il ragazzo che la teneva a risponderle "Non tutti i diablos potevano venire in missione, né tantomeno qui. Così abbiamo deciso di portarci quella telecamera, per far assistere tutti alla tua morte." Lara-01 guardó con orrore la buca, che a poco a poco, si faceva sempre piú larga e profonda.

~~~

"Cosa??!!" Lara aveva ricevuto una chiamata dal capitano Montgomery. Gli erano giunte delle comunicazioni allarmanti: le torri celestiali, dopo un malfunzionamento, erano esplose, una dopo l'altra. Montgomery aveva chiamato la direttrice per comunicarle il fatto.

Lara si sentì mancare. Aveva trascurato la talpa nel sistema, e ora ne avrebbe pagato le conseguenze. Ora non avrebbero avuto piú nessuna difesa contro i meteoriti o altri pericoli spaziali. Vi sarebbe stato un disastro simile a quello di New York, e lei non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo. Ho fallito. pensò Non sono riuscita a difendere nessuno.

Chiese con voce atona "Come é successo?" Il capitano le rispose "Sembra che qualcuno abbia inserito un virus nel programma di difesa. Lo ha attivato premendo un detonatore, presumo. Quando é successo i livelli di energia cinetica sono saliti alle stelle. Nessuna torre era in grado di sopportare un tale aumento di energia così repentino. Sono esplose dopo pochi secondi."

Lara chinó il capo, affranta. Poi lo rialzó con un moto di orgoglio. Ordinò a Montgomery "Fate partire un indagine su tutti i dipendenti, agenti, e uomini di alto rango nella S.H.E.D.
Non m'importa come farà, trovi la talpa. É un ordine!"

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Una hovermoto sfrecciava fuori da Styar City. Al comando vi era un uomo completamente vestito di blu, con un cappuccio sul capo. Sfrecció verso un piccolo bosco al di fuori do Styar City.
Continuó a viaggiare per un po', poi si fermò ad un vecchio bunker della quarta guerra mondiale. L'uomo scese dall'hovermoto e vi si addentró. Tiró una leva d'emergenza e un ascensore comparve alla sua destra. L'uomo vi entró, digitó un codice e l'ascensore scese.

L'uomo si ritrovò in una stanza enorme, circolare, piena di oggetti sconosciuti. Vi erano appesi oggetti di vario tipo mai visti prima, ma che sapeva essere armi. Quattro porte si aprirono ai lati della stanza, e vi uscirono delle strane creature.

La prima era alta tre metri, magra, con una specie di lancia laser dietro la schiena. Indossava un vestito blu scuro, e portava degli anelli alle mani lunghe e scarne. Aveva la pelle giallognola, e gli occhi di un colore blu scuro, senza iride.

La seconda era bassa, ma molto grossa. Era quasi completamente senza vestiti, a parte dei pantaloncini di tessuto nero che gli arrivavano alle ginocchia. Indossava alle mani degli artigli elettrici, lunghi 15 centimetri. Aveva la stessa pelle della prima creatura, solo che a differenza sua, non aveva gli occhi.

La terza figura si fece avanti. A differenza delle prime due, questa era un robot, completamente in argento, salvo due parti a forma di goccia d'acqua color bronzo che gli fungevano da occhi. Aveva al posto delle mani delle lame in puro acciaio.

Human decadence: l'invasioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora