Capitolo 11

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-Giorno dopo-
Eravamo arrivati a casa di mio fratello. Quella casa era gigantesca a confronto con la mia. Mi fece entrare in una camera, mentre Jon si era fermato sul piccolo balcone in salotto.
Joe:-Questa sarà la tua camera.-

La Camera era bellissima

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La Camera era bellissima. Appoggiai la valigia di fianco al letto, guardandomi intorno.
Joe:-Ti piace sorellina?- Chiese ridendo.
Io:È bellissima...- Risposi, buttandomi sul letto di peso. Uscimmo dalla stanza, andando in salotto. Jon era seduto sul divano, mentre parlava al telefono. Sembrava incazzato nero. Mise giù il telefono e io mi sedetti di fianco a lui, appogiandogli una mano sulla spalla.
Io:-Tutto bene Jon?- Lo guardai negli occhi. Si spettinò i capelli con una mano.
Jon:-Tranquilla, ti dico tutto dopo.- Disse serio.
Io:-Mi fai un bel sorriso, non mi piaci imbronciato.- sdrammatizzai. Lui mi guardò e sorrise dalle facce buffe che stavo facendo.
Erano le 10:30 e dovevamo prepararci per andare agli allenamenti. Arrivati in palestra ognuno andò nel proprio camerino, per cambiarci. Ci cambiammo e andammo nella palestra. Io incominciai con dello streccing, Jon con delle flessioni e Joe andò al sacco. Passarono tre ore. Ormai erano le 13:30. Andammo a mangiare qualcosa nel bar della federazione.
Per poi continuare ad allenarci.
Jon mi si avvicinò.
Jon:-Vieni, andiamo sul ring.- Lo seguì senza obbiettare. Saliamo sul ring e mi guardò divertito.-Vediamo cosa sai fare, nanetta.- incominciammo a combattere. Era decisamente più forte di me. Mi buttò per terra, bloccandomi col suo corpo senza farmi male. Eravamo ad un centimetro di distanza. Mi stava guardando negli occhi non spostandosi di un millimetro. Ero imbarazzata ed arrossì come un pomodoro. Lui ghignò divertito. Qualcuno applaudì entrando nella stanza.
Ci girammo vedendo Nick ridere.
Nick:-Questo non credo sia wrestling. Good, ti vuoi portare a letto la sorella del tuo migliore amico? Sempre che tu non l'abbia già fatto.- rise.
Jon si alzò incazzato andando verso di lui. Lo bloccai, prendendolo per un braccio.
Io:-Non cadere alle sue provocazioni Jon, tu sei superiore.- Mi guardò innervosito. Si girò verso Nick.
Jon:-Meglio che te ne vai Nemeth, se no non rispondo delle mie azioni.- Disse freddo. Sapevo che se Nick non se ne fosse andato, Jon si sarebbe scagliato su di lui.
Nick:-Veramente Jon...? Ti metti a proteggere una ragazzina ?- Jon si buttò su di lui riempiendolo di pugni.
Io:-No Jon! Fermati.- Lo tirai da un braccio. Non si fermava, mi posizionai davanti a lui per guardarlo negli occhi e si fermò guardandomi.
Io:-Jon, calmati, non c'è ne bisogno. Andiamo via, torniamo di la.- Gli accarezzai una guancia. Lui si alzò, gli presi la mano per farlo uscire da quella stanza. Per fortuna lo avevo fermato in tempo, prima che gli spaccasse la faccia. Lo portai nel mio camerino, facendolo sedere su una sedia. Gli porsi una bottiglia d'acqua, che lui prese bevendone qualche sorso.
Io:-Ti sei calmato?- Chiesi scompigliandoli i suoi capelli ricci. Lui scosse la testa. Lo guardai pensando a come distrarlo. Presi, dal tavolo, il telefono mettendo la musica. Incominciai a ballare come una matta, facendo alzare anche Jon, cercando di farlo ballare. Cosa che riuscì.

-Dean Ambrose-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora