11.

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Il mattino seguente Harry sta bevendo il suo secondo caffè, ne ha davvero bisogno se non vuole addormentarsi mentre parla e con la testa a ciondoloni appoggiata contro lo schienale di una sedia.

Magari poi scivola e si spezza il collo, finendo per essere un fantasma che vaga per la scuola o per casa sua, magari con la testa tagliata solo per 3/4, come Sir Nicholas Quasi-Senza-Testa ad Hogwarts.

E si, Hogwarts non esiste e neanche i fantasmi e la sua idea è alquanto improbabile, ma -- c'è sempre un ma nella vita di Harry Styles -- è uscito di testa.

È uscito di testa perché, forse, forse -- Okay, anche senza forse --si è innamorato di Louis Tomlinson, il ragazzo di ventitré anni che è nel suo corso all'università, che è timido, che ha gli occhi azzurri, che non vuole andare a casa sua perché c'è qualcuno che lo picchia e che ha degli attacchi di panico.

Ma ancora, è solo una supposizione la sua. Non sa nemmeno se è vero che c'è qualcuno a casa che lo picchia, non lo sa e spera che non sia così, ma la cosa è più che ovvia.

Non sa se il suo è amore o solo un grande affetto perché la sua storia è simile a quella di sua sorella, non lo sa e forse vuole restare con il beneficio del dubbio.

Proprio mentre sta per prendere un altro sorso del suo caffè entra in cucina Louis, i capelli in disordine ma un'espressione rilassata, di chi è in pace con il mondo. Si è già rimesso i suoi vestiti del giorno prima.

Dio, perché è così carino? -- si ritrova a chiedersi Harry, sorridendogli.

"'Giorno" dice Louis, sbadigliando nel pugno chiuso, Harry continua ad avere un sorriso mite in volto, mentre guarda Louis.

"Buon giorno!" saluta Harry "Dormito bene, nel mio immenso letto?" chiede da bravo padrone di casa qual è.

Louis sorride allegramente, poggiandosi sul tavolo con le braccia e dice, nascondendo un po' la bocca contro il braccio: "Sei davvero caldo, una stufa vivente!".

Si fissano un po' e Louis non può fare a meno di pensare che Harry sia bellissimo. Sta indossano dei pantaloni della tuta che lasciano vedere l'elastico dei boxer che indossa -- Adidas -- e non ha una maglia, ma sembra essere comunque perfettamente a suo agio.

Louis finalmente nota tutti i suoi tatuaggi, o quasi, visto che alcuni non riesce a capirli, un veliero inglese sul braccio sinistro e un ancora sullo stesso polso, due rondini sul petto, una farfalla di gusto discutibile e due ramoscelli di alloro -- forse sono felci -- sui fianchi.

"Oggi hai l'appuntamento con Liam, il capo della redazione che ti dicevo, vuoi ancora andarci?" chiede l'uomo, rovesciando nel lavandino il resto del caffè e interrompendo il silenzio.

Louis annuisce con vigore, sorridendo allegro. Si sente felice e riposato per praticamente la prima volta nella sua vita. Nessuno l'ha mai fatto sentire in quel modo.

"Okay, vado a farmi una doccia veloce, l'appuntamento sarà fra mezz'ora" annuncia Harry, avviandosi verso la scala per andare al piano di sopra.

"Oh e...Louis?" lo chiama Harry prima di salire definitivamente di sopra.

Louis si gira, smettendo di guardare fuori dalla porta-finestra, e gli sorride ancora.

"Ho molta fiducia in te".

E il sorriso che increspa le labbra di Louis in quel momento vale più di qualsiasi cosa, di qualsiasi luce Harry sia mai stato abbagliato. 






mi voglio uccidere c'e stato un problema con la pubblicazione e kvnsnak mi ofio maxonna santa fanccilo

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