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Una volta usciti dall'aeroporto sono costretti a chiamare un taxi, perché la città dove devono andare non è molto grande e non ha uno spazio aperto abbastanza grande da poterci fare un aeroporto.

Harry e il tassista mettono le valige nel baule e Louis, mentre si siede e si mette la cintura, pensa a quello che è accaduto in aero. Prima di partire ha abbassato tutte le sue difese e ha lasciato che Harry quasi lo baciasse.

Non avrebbe dovuto farlo accadere di nuovo. Non vuole soffrire. Harry glielo ha detto che potrebbe farlo, anche se non vuole.

Il volo in totale è durato poco più di un'ora e mezza, ma Harry, dopo il quasi bacio, si è addormentato, la testa ciondolante in avanti e le labbra separate.

Louis l'ha fissato per un po' prima di sentirlo lamentarsi e provare a cambiare posizione della testa nel sonno, ma cadendo avanti di nuovo. Era così carino.

Allora, il ragazzo, ha accarezzato i capelli di Harry, sentendosi in perfetta sintonia tra quei ricci, e gli ha sussurrato all'orecchio: "Puoi appoggiarti su di me".

Harry ha sorriso, blaterando qualcosa nel sonno ma poi si è spostato, poggiandosi sulla spalla di Louis, che ha giocato con i suoi ricci tutto il tempo. Trovando più interessante come i capelli di Harry si attorcigliassero alle sue dita, piuttosto che allo spettacolo fuori dal finestrino.

Certo, può anche provare a nascondere i propri sentimenti, ma non vuole sopprimerli. Per una volta, sono positivi e lo fanno sentire bene. Vuole che queste meravigliose sensazioni rimangano impresse nella sua testa e nel suo cuore per sempre, anche se tra loro non dovesse accadere nulla.

L'uomo in questione spalanca lo sportello dell'auto, salendo poi dentro con un sorriso pieno di occhi verdi e fossette.

Louis distoglie lo sguardo, mentre Harry si siede e, con la schiena appoggiata allo sportello, osserva Louis guardare attorno a sé.

Il taxi parte, senza che nessuno gli dia un indirizzo segno che forse Harry glielo ha dato prima di salire.

In radio sta passando una canzone di Ed Sheeran e Louis la canticchia, muovendo la testa lentamente verso destra e sinistra, con lo sguardo di Harry a premere su di sé.

Il viaggio dura poco più di mezz'ora e Louis fissa sorpreso fuori dal finestrino quando vede una specie di ponte bianco, a forma di arco, con tanti fili metallici -- che sicuramente sono più spessi da vicino -- che collegano l'arco superiore a quello inferiore, ma non c'è nessuno a camminare su quel ponte.

Quando finalmente arrivano a Ferrara il tassista è costretto a fermarsi in un piccolo parcheggio vicino ad una scuola e loro sono costretti a camminare trascinandosi dietro le valige trolley.

Liam ha promesso loro un Hotel meraviglioso a cinque stelle, ed ha mantenuto la promessa. L'hotel Europa, anche se ha un entrata piccola e che non permette di vedere molto, è lussuoso e non centra nulla con la città, che è piccola ed ha uno stile medioevale.

È luminoso e un uomo dai capelli neri e con le basette che si collegano direttamente alla barba sulla mascella e una ragazza con una bionda coda alta li accolgono, la donna prende i loro nomi e li fa accomodare subito nella loro camera.

La stanza è una camera enorme che da sulla strada dalla quale sono arrivati, è al piano superiore e, essendo un luogo molto piccolo, non c'è un ascensore. Per fortuna, l'uomo porta i loro bagagli e Harry può stringere con tranquillità la mano piccola di Louis.

Louis che ha il palmo sudaticcio, le guance rosse e le gambe che tremano con lo stomaco attorcigliato.

Mentre il ragazzo parla con loro in italiano, probabilmente scordandosi che loro sono inglesi e che di italiano sanno poco e nulla, Harry se lo tira più vicino, stringendogli la mano un po' più forte di prima, per rassicurarlo.

Il ragazzo indica questo e quello, lasciando a loro un librino in inglese intitolato Dove e come andare in giro per Ferrara.

Eh okay, Grazie?

Come si dice grazie in italiano? Perché il braccio di Harry ora è attorno ai fianchi di Louis e sta bellamente ignorando il ragazzo per guardare quello con gli occhi azzurri?

E perché Louis muore dalla voglia di baciare Harry? Insomma, poggiare le labbra sulle sue e poi far giocare le lingue assieme, perché?

Lui non è mai stato il tipo da queste cose, ma ora si alzerebbe volentieri sulle punte, con ancora il braccio di Harry attorno ai fianchi, poggiando una mano sulla sua spalle e poi le labbra sulle sue.

Dio come lo farebbe.

Purtroppo Harry comincia a parlare: "Cosa ne dici, se andiamo a fare un giro?".

Louis annuisce, uscendo dal braccio di Harry e, togliendosi la giacca, si butta sul letto enorme.

"Questo letto è morbidissimo, Haz, vieni qua!" dice Louis, la voce sempre molto bassa, mentre si rannicchia su sé stesso.

Harry scuote piano la testa, avvicinandosi però. Una volta che si è sdraiato sul letto vicino a Louis, si sente morire.

Gli occhi di Louis sono belli e luminosi, e sembra molto felice, ma l'uomo sa che in realtà non è ancora completamente felice come dovrebbe essere.

Harry sa che Louis si sente triste e stanco, che ancora prova dolore, che vuole stare bene e che vuole che qualcuno lo ami, facendolo stare bene senza poi arrivare a distruggerlo come ha fatto Jake.

Ed è esattamente quello che Harry vuole fare. 

The Fault in his Green EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora