Capitolo 1

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Martedì 3 luglio Ore 22.34

- Ultima ora. In un lussuosissimo locale di Milano, dove questa sera si sarebbe svolto il grande "Galà del calcio" è divampato un incendio. All'interno dell'edificio sono state localizzate due persone, una ormai priva di vita e di cui ancora non si sa niente, mentre l'altra è stata portata con la massima urgenza all'ospedale centrale. Rimanete collegati per maggiori informazioni durante le prossime edizio...-

Mauro spense il televisore davanti al quale si era fermato prima di uscire di casa. Vestito elegantemente in giacca e cravatta, con dei pantaloni neri e dei mocassini marroni, era pronto per uscire di casa per raggiungere i suoi colleghi al galà, ma l'edizione speciale del TG lo aveva bloccato proprio sulla soglia di casa.

Aveva tardato di brutto quella volta. Il galà iniziava alle 22 e lui alle 22.30 di quel martedì sera era fermo davanti allo specchio per aggiustarsi i capelli. Aveva persino ignorato le continue chiamate e i messaggi dei colleghi che gli chiedevano che fine avesse fatto.

Il Galà sarebbe stato all'aperto, chi era rimasto fuori infatti aveva avuto l'occasione di scappare e salvarsi. Ah, quelle due povere persone che si erano rifugiate all'interno della sala che ne potevano sapere? Improvvisamente un moto d'ansia si impossessò di lui e si precipitò giù per le scale col telefono in mano.

Salì sulla sua costosissima auto e mandò un vocale al suo amico Roberto, avvisandolo che stava raggiungendo l'ospedale centrale. Le due spunte blu e poi un " ci vediamo lì" lo consolarono. Gagliardini non era una delle due vittime... Ma certo che non poteva! Mauro lo avrebbe dovuto accompagnare lì, quindi se lui era ancora a casa anche Roberto non poteva essere alla festa.

Pigiò sull'acceleratore e tagliò la strada ad un paio di auto, incurante dei diversi autovelox e quindi delle multe che sarebbero arrivate a casa.

In meno di venti minuti si ritrovò nel parcheggio dell'ospedale, dove lasciò la macchina riprendendo in mano il cellulare. Entrò velocemente nella hall stranamente vuota e iniziò a guardarsi intorno spaesato.

- Mi scusi posso darle una mano?- chiese un'infermiera avvicinandosi cortesemente a Mauro, entrato in stato di agitazione.

- Ehm, si salve. Mi chiamo Mauro Icardi e.. bhe... ho sentito dell'incendio e molto probabilmente la vittima è uno dei miei colleghi... vorrei sapere qualcosa di più- spiegò freneticamente.

La ragazza bionda si guardò intorno e poi assunse un'aria dispiaciuta.

- Mi spiace, ma non abbiamo il permesso di divulgare più informazioni. Dovrà aspettare come tutti- spiegò resistendo ai tentativi di corruzione di Mauro, poi venne chiamata da un dottore e sparì dietro una porta.

Mauro accese il telefono e compose il numero che ormai conosceva a memoria. Lo mise all'orecchio e aspettò che la persona all'altro capo rispondesse. Uno squillo, due, tre, segreteria.

- Ciao, sono Rafael Alcantara. Al momento sono impegnato ma lascia un messaggio e ti richiamerò.-

- Rafì sono Mauro... eh successo un casino, c'è stato un incendio al luogo del galà e c'è un morto, ma anche un ferito ed ora sono all'ospedale... ti prego chiamami... dimmi che non eri ancora arrivato-

Mauro registrò quelle parole sulla segreteria del fidanzato quasi con le lacrime agli occhi. Aveva paura che Rafinha si trovasse sul letto dell'ospedale o peggio... su quello dell'obitorio.

Erano fidanzati da quasi un anno ed era felice, non voleva che tutto finisse per colpa di un maledetto incendio.

Preso dal panico provò a richiamarlo altre tre volte, sempre con lo stesso risultato. Ormai era entrato in ansia e aveva seriamente paura.

- Mauro, sei qui!- Icardi si sentì chiamare e si voltò verso la voce. Roberto Gagliardini, anche lui in giacca e cravatta, era arrivato a sostegno.

- Ehy Capitano...perchè piangi? Hai saputo qualcosa? - e tentò di consolarlo il centrocampista, ma poteva capire la sua sofferenza, sapeva tutto di Mauro e Rafinha e vederlo distrutto era orribile.

- No...mi hanno detto che non possono dire nulla, ne chi è, ne se sopravviverà, tanto meno possono dire chi è morto- spiegò con le lacrime agli occhi Mauro, andando a sedersi su una delle sedie della sala d'aspetto.

Roberto si mise di fianco a lui e gli passò un braccio dietro le spalle. Mauro intanto si portò le mani sul volto e scoppiò in lacrime.

- Non...non risponde al...al telefono- spiegò poi al compagno di squadra.

- C'è quella stupida segreteria telefonica-

Gagliardini lo strinse a se e prese il suo telefono digitando un messaggio e spedendolo, ma Mauro non riuscì a vedere chi fosse il destinatario di quelle poche parole scritte così rapidamente. Sicuramente stava avvisando i genitori, scesi da Bergamo a trovarlo, che avrebbe passato la notte in quella orribile sala d'aspetto.

- Sta tranquillo, ti risponderà presto, vedrai- disse poi interrogandosi su che potessero essere le due vittime.


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nuova storia nuove premesse:


1- è ispirata ad una serie tv chiamata " Le Regole del Delitto Perfetto"


2- aggiornerò una volta a settimana


3- bho basta... sol tante ship sul calcio in un luogo solo

un bacio

- his_eyes_my_life


INCENDIO {football ship}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora