capitolo 8

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Martedì 3 Luglio ore 18:49

- Paulo apri la porta... Dobbiamo parlare- la voce di Alvaro risuonava in tutto il piano dell'hotel,e lasua bussata irruenta ancora di più.

-Paulo non ignorarmi... vedi che se non apri sfondo la porta-

- che vuoi ancora?- la voce dell'argentino attraverso la porta risuonava meno forte e sicura di quanto doveva essere, ma Paulo non avrebbe aperto mai, non lo avrebbe visto in quelle condizioni.

- voglio parlarti... chiarire le cose- Cavolate... un mucchio di cavolate. Alvaro voleva finire il suo lavoro e uccidere totalmente Paulo, dicendogli di Stephan.

E Paulo era ingenuo, si perchè la porta l'aprì e lo lasciò entrare. Ancora una volta era debole davanti ad Alvaro.

- come ti sei conciato- esclamò sorpreso Alvaro avvicinandosi a lui e chiudendo la porta. Aveva due occhiaie profonde, come se non dormisse da mesi, gli occhi rossi e gonfi, i vestiti sporchi. E quasi quasi si sentiva in colpa. Perchè lo amava.

Buffo vero? Volere che la persona che si ama soffra. Oltretutto proprio per colpa sua.

Alvaro mai aveva rinnegato i suoi sentimenti, mai aveva avuto intenzione di troncare, ma mai avrebbe detto che il figlio di Alice non è suo. Ha usato l'inseminazione artificiale, perchè Alvaro era troppo fedele a Paulo. Aveva detto ad Alice di essere sterile... così per non dirle di Paulo, ma quando il suo amato argentino lo ha guardato negli occhi e li ha detto quelle due parole tanto brutte, è morto in quel momento. E i ripiegamenti non avevano mai funzionato, perchè lui lo amava tanto, troppo.

- Sto avendo problemi di alcolismo- mentì Paulo, senza alzare lo sguardo su di lui.

Le bugie fanno male, le bugie allontanano le persone. Questa bugia forse no, ma quella di Alvaro era immensa. Aveva rovinato tutto. I ripiegamenti non funzionavano perchè non ne aveva avuti.

- Mi fa male vederti così- ammise Alvaro sfiorandogli il braccio. E Paulo non ce la fece più, non si rendeva conto di niente ormai, si sentiva preso in giro, e scoppiò.

- Ti fa male? Ti fa male?! Guardami perchè questo è colpa tua. Per colpa tua mi sono rovinato la vita, ho perso tutto. Cavolo non riuscivo più a giocare perchè piangevo e basta. Ho perso ogni cosa per te, la mia famiglia, il mio titolo, la mia voce, le mie lacrime... ho perso la mia vita per stare con te. E adesso ti fa male.- urlò spingendolo,e Alvaro lo lasciò fare, perchè se lo meritava.

- Ma tanto a te non importa perchè te la fai con un altro- sbottò acido. Alvaro non perse l'occasione e subito lo aggredì urlandoli contro di tutto.

- Hai ragione Paulo, io me la faccio con un altro- bugia

- E vuoi sapere chi è?- chiese guardandolo negli occhi.

- Stephan El Shaarawy- sputò fuori, distruggendo Paulo che si sedette sul letto ricominciando a piangere. Alvaro uscì dalla stanza lasciandolo lì.

Gli aveva mentito. Anche Stephan mentiva. Ormai tutti mentivano lì. Mentiva? Si. Perchè in realtà non era mai andato a letto con Stephan. Mai. Una volta lo incontrò e fecero questo patto menzogna, in cui se qualcuno glielo avrebbe mai chiesto, l'uno avrebbe nominato l'altro. Ma non era mai successo nulla.

Semplicemente mentendo aveva distrutto Paulo, e Stephan aveva distrutto Mattia.



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