Martedì 3 Luglio ore 22:29
- Portiamolo subito all'ospedale, altrimenti non sopravviverà- Voci ovattate arrivavano alle orecchie della vittima.
Non riusciva a respirare bene, a stento riusciva a tenere gli occhi aperti. Gli arrivavano solo dei suoini indistinti, ma ciò che aveva capito bene e che in quel momento si trovava su un'ambulanza.
- Non mi fanno neanche morire in pace- pensò lo sfortunato, che veramente pensava di meritarsi tutto ciò, perchè aveva perso ogni voglia di vivere, perchè la sua unica ragione di vita era sfumata, lasciandogli il vuoto.
Lo caricarono di peso su una barella e lo portarono in una grande sala bianca, dovevano essere arrivati all'ospedale. Alla fine forse meritava davvero tutto ciò, perchè sapeva che sarebbe morto, e voleva persino fermare i medici dall'operarlo, perchè non voleva. Poi ripensò a tutto ciò che aveva fatto per meritarsi quello, e non poteva andarsene senza porgere delle scuse al mondo... certo non lo avrebbe fatto di persona, ma era già qualcosa.
- D....date.....foglio- disse il povero ragazzo con quelle poche forze che aveva.
- Vuole un foglio... presto portatemi carta e penna- urlò un'infermiere che mandò una dottoressa a prendere carta e penna, mentre portavano il ragazzo nella sala degli interventi.
Gli sistemarono nelle mani la penna e si sforzò, ci mise tutto se stesso scrivendo le parole a chi doveva delle scuse più importanti."scusa per tutto ciò che ho fatto Stephan"Ed era il minimo di quello che potesse fare. Poi le ultime immagini nella sua testa non furono che i Dottori che lo anestetizzavano.
Si svegliò un paio di ore dopo, quando l'effetto dell'anestetico fu scomparso del tutto e si guardò intorno vedendo delle sagome sbiadite attorno al letto. Socchiuse gli occhi per mettere a fuoco le diverse figure e poi sospirò. Attorno al suo letto d'ospedale si erano sistemati Roberto, Mauro, Dries e Lorenzo, che non avevano voluto far entrare Stephan a causa di quel biglietto.Avevano una faccia a metà tra ildispiaciuto ed il sorpreso, si aspettavano di vedere qualcun altro su quel letto, ma quel qualcun altro era nella sala accanto, quindi.
-Hey...come va?- chiese Dries dolcemente mettendogli una mano sulla caviglia. Il poveretto socchiuse gli occhi e sussurrò un "male" che fece preoccupare i compagni. Rimasero lì per un quarto d'ora abbondante quando il dottore chiese ai ragazzi di lasciare la stanza per controllare il paziente, così si allontanarono e lasciarono il ragazzo ed il dottore soli.
Il dottore avvicinò la sedia al lettino e gli spiegò che avrebbe fatto solo delle domande a cui avrebbe solo dovuto annuire se fossero state corrette.
- Allora cominciamo. Sei un calciatore vero?- chiese il dottore, e il ragazzo annuì.
- Sei molto giovane.... hai poco più di ventanni giusto?- domandò ancora il dottore e il ragazzo annuì di nuovo
- più specifico.... tu sei Paulo Dybala....Giusto?- chiese poi il dottore....ed il ragazzo annuì chiudendo gli occhi.
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INCENDIO {football ship}
FanfictionLa serata del gran Galà del Calcio si trasformerà in un inferno quando scoppia un incendio. Fortunatamente solo un morto ed un ferito, ma in questa storia sono coinvolte tante persone, che hanno avuto a che fare con le due vittime durante tutta la g...