"La fine di un attimo"

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Le ore passavano e quella situazione infernale ed inaspettata peggiorava sempre più: Giulia aveva gli occhi rossi e gonfi per via di quelle lacrime che le solcavano il viso; inoltre, non sapeva proprio che cosa fare e doveva trovare il modo giusto per dirlo a Nicolas: d'altronde, lei sapeva la reazione che avrebbe avuto se avesse saputo la notizia.
Ma alla fine non ebbe altra scelta: decise di andare a cercarlo nonostante la folla la affiatasse, ed anche se nella sua mente  pensava di non abbandonare Luca ridotto in quello stato devastante.
Ecco che lo trova: Giulia cercava di essere tranquilla per non destare sospetti.
- "Hey, allora hai trovato Luca?" - .
- "Beh, veramente c'è una cosa che devo dirti" - .
- "È successo qualcosa?" - disse Nicolas preoccupato.
- "Vieni in bagno e ti ho già detto tutto" - .

Appena si recarono in bagno, Nicolas spalancò gli occhi e consigliò a Giulia di chiamare l' ambulanza.
- "No, parla tu" - .
- "E va bene" - .
....
....
- "Pronto, 911?" - .
- "Salve, io sono Nicolas e ho bisogno che veniate d'urgenza nella discoteca del centro: purtroppo c'è il mio amico che è andato in coma etilico" - .
- "A breve saremo lì" - .

Alla fine, Luca venne ricoverato d'urgenza in ospedale.
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New York. 10 Giugno 2013. Ore 7.00

Caro diario,

stanotte non sono riuscita a chiudere occhio a causa di quello che è successo: sono distrutta e ho paura che Luca non si riprenderà più. Se fosse così, la mia vita non avrebbe più senso: proprio nel momento in cui l' ho conosciuto, il destino ha previsto tutto questo disastro. No, questo non lo accetto: io voglio viverlo in tutti i sensi e nonostante tutto, credo ancora che si possa riprendere. Lui è forte, coraggioso e chissà, magari penserà a me in questo momento.
Comunque, io continuerò ancora a pregare.

Giulia.
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h. 9.00

Giulia si sta preparando per andare a trovare Luca in ospedale, fino a quando Sarah si sveglia.
- "Buongiorno Giulia. Dove vai a quest'ora?" - .
- "Vado a prendere un po' d'aria ed ora scusami... " - disse Giulia con un tono di voce assai nervoso e sbattendo la porta violentemente.

- "Quanto è invadente questa ragazza oh" -  pensò.

Giulia, a quel punto, prese il taxi e si recò in ospedale. Ancora non riusciva a credere che all'interno di quell'edificio si potesse trovare il SUO Luca, e per di più non le poteva nemmeno parlare. La stanza in cui si trovava era la 172, esattamente quella in cui Giulia dormiva alla Music Academy: per di più, le sembrò anche anche una strana coincidenza il numero della stanza.
Appena entrò lì, ebbe una buona impressione per quanto riguarda il punto di vista estetico, ma non si trovava lì per commentare una semplice stanza di ospedale.
Perciò, prese una sedia mettendosi vicino al letto di Luca, che proprio in quel momento stava dormendo ed era girato dalla parte della finestra: in parole povere, le sue condizioni, secondo Giulia, erano uguali a quelle della sera prima.
- "Luca, tu sai che non ti posso vedere così, ma non solo io. Questa notte, non ho dormito per il grande dispiacere e ho pregato il Signore per una tua "possibile" guarigione, se proprio la vogliamo chiamare così. Ti prego, fallo per me, la tua famiglia e i tuoi amici. Inoltre, devo dirti che io TI AMO! Non ce la faccio a vivere senza te, sarei persa e la mia passione per il canto andrà in frantumi, ovvero quella che hai anche tu!
[TI AMO, TI AMO!]" - .

Quella frase gliela sussurrò per due volte nel suo orecchio, ma non appena prende il giubbotto per andarsene, vede Luca con gli occhi completamente aperti girato  dall'altra parte e con un sorriso mai visto prima.
- "Ciao Giulia, com'è questa storia che mi ami?" - .

...

You are mine: tratto da una storia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora