«Mi stavo già dimenticando! Questo è il nostro nuovo compagno di classe, si chiama Channing Tatum. Viene direttamente da Seattle» esclamó la professoressa, e tutti lo salutammo.
Cazzo, il modo in cui sorrideva...
«Perfetto, oggi è il tuo primo giorno alla Los Angeles's Academy, scommetto ti piacerà questo istituto. Allora, c'è un posto libero vicino alla Ewing...oddio, per favore Megan, niente commenti ok?»
La classe rise.
Channing sorrise nuovamente e si sedette di fianco a me.
«Ottimo, ora che il nuovo presente è tra noi, che ne dite se ognuno di voi racconta un po di se stesso a Tatum? Visto che sei la sua nuova vicina di banco, inizia tu, Ewing»
«Io?» chiesi conferma, anche se avevo capito bene. Non potevo raccontare la mia vita davanti a tutta la classe, benchè insignificante fosse quello che dicevo. Non potevo, non volevo!
Scrollai le spalle. «No»
La prof inarcó le sopracciglia. «No?»
«No cazzo, no! In che lingua glielo devo dire?» urlai, furiosa.
Odiavo quando mi chiedevano argomenti personali. La gente proprio non sapeva farsi gli affari suoi, doveva proprio farmi incazzare di prima mattina? É vero, forse esagereró ad arrabbiarmi così tanto, ma probabilmente io avevo avuto la vita piú incasinata di tutti loro messi assieme. Cosa potevo dire? Che avevo avuto problemi di droga? Che la mia infanzia era stata segnata da perdite familiari molto gravi, le quali mi hanno mutata fino a rendermi quella che sono ora? Che mi portavo a letto tantissimi ragazzi che avessero il portafoglio traboccante di bigliettoni?
No.
Non potevo. Non dovevo. Nessuno sapeva, e nessuno avrebbe mai dovuto sapere. Mia madre crede che quello che le racconto ogni giorno sia tutto, e voglio lasciarglielo credere. Non voglio rovinare i rapporti con lei, non immagino l'espressione con cui mi guarderebbe se sapesse che mi concedo praticamente a tutti.
No, lei era una delle persone piu importanti della mia vita; e se non mi apro con lei, perchè allora dovrei parlare di me, anche di cazzate, davanti a una classe che per di piú odiavo?
Channing mi stava continuando a fissare intensamente e questo mi stava facendo saltare i nervi. Stranamente, non aveva lo sguardo tipico da impiccione di tutti gli altri che avevo avuto come vicini di banco, mi stava semplicemente studiando.
«Vuoi andare dalla preside?» strilló la professoressa. Probabilmente voleva proprio farmi uscire dalla classe cosí la lezione avrebbe potuto continuare tranquillamente.
«Tutto piuttosto che sta merda di posto!». Calciai la sedia e uscii dalla classe sbattendo la porta. Ma non avevo proprio voglia di andare a fare l'ennesimo giretto in presidenza, quindi svoltai l'angolo a sinistra verso la macchinetta del caffè. Tirai fuori la chiavetta dalla tasca e mi presi un caffè nero.
«Vuoi metterci un po di vodka dentro?» chiese una voce dietro di me.
Mi voltai e vidi Channing che mi porgeva la boccetta con il liquido trasparente.
«Perchè sei qui?» chiesi io, non riuscendo a staccare gli occhi dai suoi muscoli così sviluppati.
«Ho chiesto di andare in bagno» sorrise lui.
«Mmm...interessante». Mi incamminai per il corridoio in cerca di una sedia. Sorseggiai piano la mia bevanda e il ragazzo si sedette in parte a me.
«Mia sorella mi ha parlato di te prima che io arrivassi qui»
Io alzai lo sguardo. «La conosco?»
Lui sorrise. «Si, si chiama Paige Tatum»
Ah si, certo che la conoscevo. Con quella avevo avuto una rissa nella mensa poche settimane prima, il tutto cominciato perchè la razione di polpettone era quasi finita, e l'avevo superata per prenderlo. Io amavo il polpettone.
«Ah si? E cosa ti ha detto di me?»
«Mmm...che ti sei fatta il suo ragazzo piú di una volta e..che una volta ti ha picchiata perchè le hai rovinato il pranzo...ahahah»
Risi anch'io e accartocciai il bicchiere ormai vuoto.
«E che devo lasciarti stare, perché non pensi altro che farti fottere da chiunque»
Io feci spallucce.
«É vero?» chiese lui, dopo un secondo di esitazione.
Sbuffai. «Che palle, si. Faccio sesso a pagamento»
Channing mi guardó con gli occhi sgranati. «Sei una specie di...»
«...Puttana? Si» conclusi io, sostenendo il suo sguardo.
Lui me lo restituì, lasciandomi intendere tutte le sue emozioni: curiosità, sorpresa, delusione, fastidio, incredulità. Sembrava stesse ragionando; mi restituí uno sguardo profondo e la sue labbra si aprirono ben presto in un sorriso ammaliante.
«Bhe, almeno abbiamo una cosa in comune» ridacchió Channing per dopo alzarsi e ritornare in classe.
SPAZIO MIO
SALVE! SCUSATE SE CARICO COSÍ TANTI CAPITOLI ALLA VOLTA, MA VISTO CHE SIAMO ANCORA ALL'INIZIO E QUESTO É IL MIO PRIMO LIBRO HO DECISO COSI...
ALLORA PER FAVORE COMMENTATE PER SAPERE SE VI PIACE COME PROCEDE LA STORIA, E METTETE ANCHE QUALCHE VOTO! MI FAREBBE PIACERE ;)
UN BACIO A TUTTI
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As a bitch
FanfictionMegan Ewing ormai ha preso la sua decisione finale. Vuole continuare a lavorare come una escort, soddisfare tutti quelli che le danno abbastanza soldi. Ma non cambierà niente? Neanche dopo l'arrivo di Channing Tatum, un nuovo ragazzo che avrebbe fre...