La vita, ad "Amici" come nella realtà di tutti i giorni, è tutta una questione di prospettive? Vedevi che a qualcuno andava sempre male, mentre altri sembravano ottenere tutto senza alcuna fatica. Eppure le apparenze ingannano sempre. Anche chi faceva cadere tutti ai propri piedi, al solo battuto di ciglia dei suoi Occhioni dolci, avrebbe avuto un percorso molto sofferto ad "Amici". Alla mia compagna di classe era stata affidata una cover molto intensa sul piano emotivo, La fine di Nesli (la stessa che poi ha cantato anche Tiziano Ferro), ma le risultava molto difficile interpretarla.
In sala col Prof. Zerbi sembrava quasi volerci rinunciare: «Non va bene, per niente: non riesco a farlo mio ancora, perché dice delle cose tanto importanti. Io devo cantare quello che ho vissuto.»
Zerbi ha cercato di guidarla in questa fase di ricerca: «Sai perché non va per niente bene? Perché hai paura.»
«Io canto tanto nelle canzoni, ma un pezzo parlato mi mette molto in difficoltà. So che un cantante è anche un attore però...»
«Il problema sta proprio lì, ma tu non puoi avere paura di una canzone. Lavoraci, non è l'atteggiamento giusto questo.»
Il prof l'ha lasciata da sola in classe con un collaboratore, ma è rimasto accanto alla porta per ascoltarla. Una volta rientrato l'ha vista piangere e si è commosso con lei.
«Cos'è che ti fa paura? Cos'è che ti fa piangere?»
«Mi impegno tanto e poi non ottengo niente. Io voglio ottenere qualcosa, soprattutto qua dentro. Quindi, quando mi trovo davanti a una difficoltà o paura, alla fine la affronto.»
«Questa canzone la puoi fare proprio bene. Ne hai tutte le capacità, ma se ti fai massacrare dalla paura non la canterai mai. Quindi devi lavorare su questo. Forza! Ti tengo d'occhio.»
Quando poi l'ha cantata in studio il pubblico era in visibilio e Zerbi molto soddisfatto.
Da quella ragazza con gli Occhioni dolci tutti i prof si aspettavano moltissimo, ma erano anche pronti a sostenerla. Persino il severo Di Francesco si scioglieva a ogni sua esibizione, salvo però trovare il modo di stimolarla comunque: «Mi incanto ogni volta che ti ascolto. Però mi dico: "In una giornata in cui sono più energico mi piacerebbe anche salta'...".»
Lei ha accolto la provocazione in modo positivo: «Si, io ce l'ho il lato più grintoso, sicuramente. Ancora non l'ho tirato fuori qua».
Così ha cantato un brano di Bruno Mars mostrando un'energia mai vista.
«È bello, però lascia che ti dica delle cose. Il corpo parla di noi più della nostra voce, e il tuo corpo deve comunicare quello che stai cantando, sempre. Ti devi trovare una dimensione completa per essere al massimo. C'è la tua voce, la tua testa, la tua pancia. Manca il tuo corpo. Quando lotti contro le tue certezze nasce qualcosa di inaspettato.»
«Sono d'accordo.»
Occhioni dolci era sicuramente una delle allieve più accondiscendenti... ma è mai possibile che non le muovessero mai una critica vera? Alla fine le facevano solo complimenti che, per non essere spudorati, venivano spacciati per lievi critiche migliorative! Francamente non ne ho mai capito il motivo.
La ragazza dagli Occhioni dolci aveva trovato il suo cavallo di battaglia per stendere definitivamente tutti: quando cantava al pianoforte il suo primo inedito, Attraversando gli anni, l'effetto strappalacrime era talmente garantito che bisognava preparare i kleenex.
Lo aveva scritto da sola e lo aveva definito «un vestito cucito su di me». A un cantautore come il Prof. Moro era piaciuto da subito e le aveva dato qualche consiglio per migliorarlo ancora:
«Quando dici che avresti lottato "senza chiedere niente a nessuno"... potresti cambiarlo con "senza chiedere nulla al passato". Senti come suona bene? Il suono delle parole è importante: io ci perdo le notti per dire la stessa cosa con parole che suonano meglio. Dev'essere centellinato il testo nella sua sonorità. Per il resto è bello questo brano.»
«Eppure quando l'ho scritto non pensavo valesse tanto.»
«Da quant'è che scrivi pezzi?»
«Uno, due anni. Però li accantono, non li finisco.»
«Diciamo che non hai ancora la sensibilità adatta per capire se un brano è forte o no.»
«Il problema è che sono tanto autocritica.»
«Non smettere di esserlo. Tu non ti sei mai rapportata con questo mondo.»
In un giorno in cui il Prof. Braga ci ha convocato il sala relax, Occhioni dolci ha provato a spiegarci com'è nato questo inedito:
«C'è una persona importantissima per me, quella che mi ha ispirato di più per scrivere Attraverso gli anni e oggi mi guarda da lassù.»
Persino un duro come Braga ha avuto un crollo emotivo: «Mi sto commuovendo anch'io. Le batoste della vita ci sconvolgono, ma servono a smuoverci delle cose talmente importanti... Noi siamo il prodotto di tutto quello che ci capita, nel bene e nel male. Certe cose si comprendono solo quando si cresce. A quel punto capisci che, forse, la tristezza e la felicità sono due facce della stessa medaglia che vengono espresse in un modo differente. A quel punto capisci che le persone che non sono qui continuano a essere una parte cruciale della tua esistenza e, quanto più uno riesce ad aprirsi e a connettersi, tanto più questa cosa rimane viva. Vorrei andare avanti, ma chiudiamo qui perché siamo troppo emotivamente carichi, grazie a tutti. Diamoci un abbraccio collettivo».
A quegli Occhioni dolci nessuno poteva resistere... tranne me. Visto che lei per prima cantava quasi sempre con gli occhi chiusi, ho cominciato a chiudere anch'io i miei durante le sue esibizioni. La mia compagna era così bella che il solo modo per restarne immune era limitarsi a sentirla.
Come si dovrebbe fare per ogni cantante, no?
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Una spia tra Amici
FanfictionIl diario segreto del programma «Sin dall'inizio dell'anno Riccardo e Mike Bird non erano fatti per stare nella stessa squadra, né per essere amici. Uno con la sua "faccia d'angelo", l'altro con quel fare "tenebroso", come mi è piaciuto nominarli su...