Prologo

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Era tutto buio.

Sentivo la pelle rabbrividire al contatto con l'aria fredda, e il gelo sul collo mi impediva di muovermi senza sentire dolore.

Cercai qualcosa alla quale aggrapparmi ma le mie mani non riuscivano ad agguantare le pietre scivolose delle mura, coperte di muschio e bagnate di qualcosa di appiccicoso che mi rimase sulle mani.

Sentivo un intenso bruciore a entrambe le caviglie, i jeans impregnati di sangue da metà coscia in giù.

C'era un silenzio rumoroso e poi di nuovo le sue urla.

Urlava il mio nome, mi chiedeva di salvarla ma non riuscii a riconoscere tutte le parole.

Mi toccai la fronte e sentii il sangue nel punto in cui avevo sbattuto.

《Dove sei?!》urlava disperatamente

《 Me lo avevi promesso! Fammi tornare a casa ti prego!》 gridava

《 Non ce la faccio più》

Incominciai a correre prima piano, poi più velocemente facendo riecheggiare i miei passi nei corridoi apparentemente vuoti.

L'adrenalina prese il controllo del mio corpo facendomi aumentare la veloci in un modo che non credevo possibile.

É cosi che iniziai a sentirlo, a sentire dolore alle costole e a tutto il corpo, quel dolore familiare che voleva significare che era rimasto poco tempo per il corpo prima di cedere, e alle speranze di svanire, ma non potevo fermarmi ora, il mio cervello me lo impediva, dovevo provarci.

Non ci badai.

Anzi, aumentai la velocità continuando a gridare il suo nome che echeggiava nelle pareti buie di un labirinto senza via di fuga.

Lo urlai a squarciagola fino a che non crollai per terra senza fiato in una pozza che mi impregnò pure la maglietta.

Non potevo perderla era così vicina...

O almeno lo sembrava, sempre.

Vicina come un'ombra ma intoccabile, effimera, e questa sensazione mi rendeva sempre più impotente.

La paura iniziò a prendere il posto dell'adrenalina nelle ossa e in seguito si fece spazio pure la rabbia: come era possibile?

Tanti anni sprecati inutilmente, sforzi vani nella ricerca di qualcosa che c'è e non c'è...

Cercai di trattenere le lacrime, e iniziai a cercare a tentoni, nel buio, un appoggio, una porta, un passaggio, una strada, ma niente.

Poi, sotto i polpastrelli sentii un muro ricoperto di muschio.

Le dita cercavano qualcosa di meglio ma la mia testa si convinse ad accontentarsi.

Provai ad alzarmi la prima, la seconda e la terza volta invano.

Non ero abbastanza forte, mi gridava la testa, perché avevo già perso in partenza, cercando qualcuno che non poteva essere trovato.

Provai una quarta e una quinta volta ma caddi a terra in un mare di lacrime pungenti.

Non volevo ammetterla, la sconfitta.

Una cosa così lontana... non me lo sarei mai permesso ma la veritá era quella.

《Non ce la faccio》 dissi singhiozzando

Non da sola... pensai.

《Hey!》mi chiamò lei

《Ho bisogno di te!》 affermò 《ti prego.》

La mia testa era invasa di fischi e parole.. riportarla a casa era la mia unica missione, battito del mio battito, luce della mia.

E possibile perdere qualcosa di così importante dopo avere lottato cosi tanto per preservarlo?,

Gattonai in avanti e poi vidi un piccolo spiraglio di luce tra due mattoni.

Mi ci avvicinai e le mie mani iniziarono ad aprirsi e chiudersi quasi a cercare di racchiudere la luce in esse.

È così che me ne accorsi.

Le mie mani, le braccia e tutto il corpo erano tinti di un rosso, di diverse sfumature.

Poi le gocce caddero su di esse, alcune sui palmi altre caddero a terra nelle pozze di quella che prima credevo fosse acqua.

Sangue.

Cadeva delle mura, sul pavimento, tra gli spiragli, sulle pietre e su tutto quello che riuscivo a vedere.

Un urlo usci dalla mia gola senza alcun comando, e con una forza che neanche pensavo di possedere, fino a che il dolore non mi travolse.

Gli occhi iniziarono ad appesantirsi dalla fatica e, accasciandomi sul muro umidiccio, persi i sensi.

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Ciao a tutti. Ci tenevo a presentarmi prima di iniziare perché mi sembra la cosa più giusta da fare. Questa è una storia che scrivo più per me che per altro perché fino ad ora mi ha aiutato a crescere e pensavo sarebbe stato bello condividerla con qualcuno. Speri davvero che vi piaccia perché ci ho messo tutto il mio cuore e la mia testa..
Grazie a tutti in anticipo.

Luce
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Penthos: La Pietra di FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora