Capitolo 4

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Consegnai il progetto un ora prima dalla fine del tempo a disposizione.

E con l'aiuto delle ragazze lo realizzammo in meno di due settimane girando per le altre scuole alla ricerca di materiali di riciclo utili.

Lo ammetto senza scrupoli. Non fu il mio miglior progetto.

Dovetti fare una serie di modifiche in seguito perché non avevo calcolato alcuni valori, ma non posso lamentarmi. 

Le settimane dopo passarono normalmente.

Non ebbi il coraggio di dire ai miei quello che era successo dopo scuola ma non essendo accaduto più niente di simile, reputai inutile farli preoccupare inutilmente.

La nuova ragazza si rivelò sempre più simpatica, tanto che arrivai a considerarla quasi come una seconda migliore amica, ma non lo avrei mai detto davanti a Missy: mi piace avere gli organi nel posto giusto.

Il ritorno a casa dopo scuola, era il momento della giornata più rilassante.

Solitamente facevo la strada a piedi per conto mio quindi era strano quel giorno avere compagnia.. non saprei dire se in modo positivo o negativo.

Il freddo di fine febbraio si fece sentire.

Le nuvole coprivano il cielo negandoci quel poco calore che trapelava dai raggi del sole che, di tanto in tanto, si divertiva a giocare a nascondino e non compariva per giornate intere.

La città non è molto grande, e la strada era piuttosto lunga anche se vivevamo in centro.

Per questo di mattina erano i miei genitori ad accompagnarmi, ma al ritorno dovevo quasi sempre cavarmela da solo. 

Non avendo nessuno con cui tornare, io e Missy decidemmo di accompagnare Alex a casa.

Era stato un po' più complicato del previsto arrivare a casa sua, e  non mi era mai capitato di tornare a casa alle due: a quanto pare era inevitabile.

Lei viveva in una casa adottiva dall'altra parte della città, tanto che dovemmo oltrepassare "il Vuoto" che è un piccolo fiume che divide il centro, dalla stazione dei carabinieri e da tutta la periferia della città.

Era stato battezzato  così perché un'anno era rimasto completamente senza acqua e perché anche se solitamente c'è, non è mai quanta ci si aspetta che abbia considerando che il massimo che ti potresti bagnare entrando lì è la caviglia.

Lo scorso inverno l'acqua era così poca che c'erano i senzatetto che dormivano sulle sponde, non curanti di acqua e freddo.

Si proteggevano da questi sotto il ponte,  ignari di ciò, io e i miei amici, per capodanno, eravamo scesi là sotto per lanciare i fuochi d'artificio. 

Purtroppo, non avendo calcolato bene la forza e l'angolatura, il primo sfrecciò in modo orizzontale al terreno rincorrendo un senzatetto terrorizzato.

Imparai più imprecazioni quella sera che in tutto l'anno.

Non ci eravamo più tornati.

Il buffo era che quella mattina c'era uno G-phone tutto rotto ai margini del fiume e mi venne da pensare al poveretto che aveva dato di matto quando gli era scivolato dalle mani... un trauma.

Era quasi strano ripensarci perché ora ho un concetto ben diverso del problema.. probabilmente a quel tempo, se mi fosse successa una cosa del genere sarei uscito di testa, per questo compativo misermente colui che si sarebbe disperato per un’intera settimana per una cosa del genere.

Ma ormei é tutto diverso.

Tutto cambia.

Le cose cambiano.

Le persone cambiano.

Sicuramente anche Missy stava pensando alla stessa cosa perché guardò con rimpianto il cellulare prima di distogliere lo sguardo in modo teatrale.

- Dipendente- dissi tossendo per cercare di non farle riconoscere la parola ma dalla sua occhiata capì che aveva ben capito cosa avevo voluto dire.

Missy era una di quelle persone problematiche che probabilmente di li a qualche anno sarebbe finita in ospedale con una ventina di tumori. 

Non riusciva a staccarsi dal telefono per piu di dieci minuti e aveva cosi tante schedine di espansione di memoria da potervici seppellire dentro.

Un po come si fa per i tossico-dipendenti abbiamo cercato di fermare questo problema, portandola ad un campo estivo in montagna; stabilì un record: il pomeriggio stesso del sequestro dei cellulari si infilo nella capanna del responsabile dalla finestra e si riprese il telefono.

Lo ricordo come se fosse ieri perché  saltando fuori dalla finestra della capanna atterró in un caspuglio di ortiche.

Non fu la migliore delle esperienze...

Ma potevamo fieramente vantarci di averci provato.

Dopo una ventina di minuti arrivammo in una piccola stradina ciottolata.

La casa che si estendeva di fronte era enorme, in mattoni rosso scuro

Sembrava un pó  cupa dall'esterno, con un portone enorme in legno che era quasi in doppio di me.

Le finestre erano tutte chiuse e si intravedevano delle tende pesanti di un verde opaco e dei piccoli balconcini in ferro battuto decorati da fiori tenuti male con qualche giocattolo qua e là.

Pure davanti alla porta cerano due piante grandi, ma queste erano tenute molto meglio, di un verde brillante come se fossero state appena comparate.

All'interno, però, era tutta un'altra cosa.

Sembrava più un orfanotrofio che una casa famiglia, e scommetterei di aver contato almeno 10 bambini tutti più piccoli di Alex.

La casa era modesta e per niente  sfarzosa ma il calore e le risate la illuminavano e le donavano un clima allegro, non facilmente attribuibile a una casa famiglia.

Tutti i bambini, appena entrati, ci corsero incontro e, come in un  onda, Alex sparì prima che me ne potessi accorgere.

La madre adottiva si sporse sulla porta.

-Non gridate!- urlò a sua volta

Si avvicinò a noi e tirò le guance di Missy che si ritrasse inquietata.

-Voi siete sicuramente gli amici di Alex!- sorrise spostandosi il caschetto nero scompigliato dietro un orecchio.

Ci guardò dall'alto in basso nella sua altezza.

I tacchi la slanciavano ancora di più e il tubino nero stretto evidenziava il suo corpo magro.

-Grazie mille di averla accompagnata, arrivederci- fece per chiudere la porta

-Ci saluti Alex- le urlò dietro Missy, che non era riuscita a salutarla.

La donna sorrise -Certamente- e sbatté la porta dietro di noi.

Io e Missy ci guardammo straniti

- Che donna simpatica! - concordammo sarcastici all'unisono

Scoppiammo a ridere e ci avviammo verso casa.

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Aggiornamento notturno!❤
Spero vi piaccia...

Impressioni su Alex?

Luce
😶🕸🦋

Penthos: La Pietra di FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora