E se tutto fosse diverso?

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Capitolo 1

Alec stentava a crederci: aveva tra le braccia il sommo stregone di Brooklyn, nudo (esattamente come lui) e nella camera di quest'ultimo dopo l'ennesima festa alquanto accesa.
Chiunque conoscesse anche solo di sfuggita Alec Lightwood, sapeva bene che lo shadowhunter evitava categoricamente di bere alcolici per due motivi: punto primo, il sapore dell'alcol gli faceva altamente schifo e, punto secondo, dopo poco, molto poco, si ritrovava a fare scommesse idiote e/o potenzialmente mortali con Jace, il suo fratello adottivo. Come quella volta che dopo una festa al Pandemonium, lui ubriaco marcio e Jace un po' meno, avevano avuto la fanrastica idea di tentare di disegnarsi un corno di unicorno in fronte con lo stilo. Fortunatamente Isabelle passava di lì ed era riuscita a farmarli in tempo e a riportarli all'Istituto.
Nelle ultime settimane però, per "motivi da shadowhunter", era stato costretto a frequentare lo stregone e di conseguenza, volente o meno, anche i numerosi festini che quest'ultimo organizzava nel suo loft con i suoi fratelli.
Gli scenari che persistevano ogni volta erano i seguenti: Jace che più o meno ubriaco cercava di scusarsi con la rompiscatole (aka Clary) dopo che l'ennesima ragazza arrabbiata lo aveva schiaffeggiato sostenendo che "non poteva non ricordarsi di lei dopo che avevano fatto sesso assieme chissà quante volte". Il fratello biondo di Clary (che ricordava vagamente un Jace tarocco), Sebastian, che tentava di battere il record di shottini di Jace, con il risultato di dover correre in bagno a vomitare ogni volta. Infine poi c'era Simon, il ragazzo di Isabelle, il nerd per eccellenza; era un ragazzo apposto, forse un po' fissato con film, fumetti e videogiochi (no, okay, tanto fissato: del tipo che se non citava un qualche personaggio ogni tre secondi rischiava di andare in autocombustione). Poi ovviamente c'era Magnus. Quando lo aveva conosciuto pensava che fosse un festaiolo con i fiocchi, ed effettivamente non si era sbagliato, ma era molto più pacato di come si aspettava. Beveva, flirtava e parlava con altri nascosti. Poi ogni tanto, mentre Alec era impegnato a fissarlo, gli lanciava qualche occhiata facendogli immediatamente abbassare lo sguardo imbarazzato.
Erano andati avanti così per più o meno una settimana, fino alla scorsa sera, quando finalmente gli si era avvicinato. Purtroppo i suoi ricordi si fermavano a Magnus che gli offriva da bere e lui che accettava impacciato, poi solo qualche flash indistinto di loro due che si baciavano e lui che finiva per vomitare tutto davanti Magnus. Oh per l'Angelo. Che figura, chissà quante stupidaggini aveva detto, adesso sicuramente Magnus non lo avrebbe più cercato quantomeno.
Finalmente si decise ad alzarsi dal letto e con in bocca ancora il sapore di alcol si infilò i boxer gettati alla bell'e meglio sul pavimento e si diresse verso il bagno.
Dopo non molto anche Magnus si svegliò e constatando che il ragazzo più piccolo non era nella stanza, iniziò a vestirsi man a mano che trovava le sue cose in giro per la moquette. Fece varie volte il giro dell'appartamento (cosa non facile visto che sia Jace che Sebastian erano stesi in mezzo al corridoio con sì e no una ventina di bicchieri vuoti attorno) prima di trovare Alec in bagno. Si stava legando un asciugamano in vita, mentre tante goccioline d'acqua gli ricadevano dai capelli sul petto nudo. "Paradisiaco" così lo avrebbe definito Magnus, ma si costrinze a ridestarsi.
– Buongiorno, bel ragazzo – ad Alec per poco non cadde l'asciugamano dallo spavento. Quando si rese conto che lo stregono lo stava fissando la sua faccia iniziò a colorarsi di una sfumatura rossastra che Magnus trovò adorabile.
– T-tu... da quanto sei lì esattamente?
– Non molto in realtà. Volevo solo dirti che oggi andiamo al mare, perciò prepara costume e occhiali da sole. Tra qualche minuto vi aprirò un portale per l'Istituto così potrete prendere tutto il necessario. – e detto questo se ne tornò in camera ad aspettare l'altro.
Quando finalmente Alec tornò in camera, trovò Magnus intento a sfogliare un libro preso ovviamente "in prestito" da Ragnor Fell, un suo amico nascosto.
– Oh, ce l'hai fatta fiorellino. Bene, adesso vai all'Istituto ed infilati un costume da bagno, a mento che tu non preferisca usare uno dei miei ovviamente.
– Ehm... io in realtà non ho un costume.
– Tu non...
– No, non sono mai stato al mare. Sono uno shadowhunter, non ho tempo da perdere per andare al mare o a stupide feste... – Purtroppo si accorse troppo tardi di cosa aveva detto e ormai un silenzio teso e imbarazzante era sceso nella stanza.
– Scusa, non intendevo dire che... – Ma fu interrotto dalle grida impanicate di Sebastian.
– NON CI CREDO, COME HAI POTUTO FARMI QUESTO?
Alec si precipitò fuori dalla stanza, preceduto da Magnus che lo aveva superato con una spallata.
– MI HAI DISEGNATO TUTTA LA FACCIA PRIMA DI ADDORMENTARTI COME UNA PERA – continuò Sebastian, indicandosi la faccia. Alec maledisse mentalmente sia lui che Jace, dato che era chiaro chi fosse l'arteficie di quella sottospecie di murales.
– IO SAREI UNA PERA? TI SEI ADDORMENTATO PER PRIMO E SAI CHI SI ADDORMENTA PER PRIMO JA LA FACCIA DISEGNATA LA MATTINA DOPO. E POI QUA C'È ANCHE LA FIRMA DI CLARY E IZZY – disse indicando la guancia del biondo platino.
Dopo aver constatato che era pennarello indelebile, Sebastian si voltò verso Magnus con una chiara espressione in volto: "Aiutami".

Imperfect (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora