capitolo cinquantaquattro

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Tobias

Devo andare da lei... prima o poi.

Non so quanto tempo sia passato da quando Cara mi ha detto cosa è successo. Mi ha accompagnato fino alla sua stanza insieme a Christina e mi hanno lasciato lì, convinte che non avrei esitato ad entrare. Ma io ho paura.

Ho paura di quello che potrei vedere. E se non si dovesse svegliare dal coma come Uriah?

Questa è un'azione da vigliacchi. Ed io sono tutto tranne che un vigliacco.

Prendo un respiro e apro la porta.

Lei è distesa su un letto sporco di sangue. Il suo? Per un istante, penso che stia solo dormendo, che, quando la toccherò, si sveglierà e mi bacerà. Ma quando la sfioro è fredda, il suo corpo è rigido e inerte. Sembra già morta.

Prendo la mano di Tris e gliela stringo, sperando che se la stingo così forte riprenda colore e si risvegli, pregando di poterle infondere di nuovo la vita.

Non ho idea di quanto tempo mi ci vogli per realizzare che non succederà, ma quando lo capisco, vorrei solo non averla abbandonata. Se non l'avessi lasciata sola questo non sarebbe successo.

Così mi lascio andare e cado a terra. Vorrei piangere, solo che non ci riesco.

Se potessi baciarla ancora una volta, guardarla ancora una volta, parlarle un'ultima volta.

Ancora una volta. Ancora un'ultima volta.

Così la piango ancora viva, accanto a me.


Hancock|| DivergentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora