C.1

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(Eventi non in ordine cronologico ed inventati)

I soggetti A1-A5-A6-A13 uccisi da esperimenti.
I soggetti A2-A3-A4-A9-A12 mutati.
I soggetti A7-A8-A10-A11 deceduti nel labirinto.

Soggetto A17.

Aria Miller.
Arrivata all'Istituto all'età di 15 anni per vaccinazioni contro l'eruzione.
Quando i medici non notarono alcun cambiamento nel suo sangue, ne nelle sue cellule, decisero di trattenerla per vari esperimenti sotto il consenso del padre.
Figlia unica.
Madre alta, sulla cinquantina. Capelli castani ed occhi dello stesso colore. Lavora come cassiera in un grande supermercato, stando poco con la figlia dati gli incessanti turni di lavoro.
Padre alto, sulla cinquantina. Capelli grigi chiari, occhi scuri.

Caratteristiche di Aria:
Capelli castano chiaro, corti sulle spalle, occhi castani scuri. Magra ed alta.
Gentile e pacata, tranne che con guardie o assistenti.
Studia presso istituto di pasticceria. Eccelle nelle lingue e nelle materie manuali.
Ex pattinatrice agonistica.
Ha ottenuto 3 medaglie d'oro e 3 d'argento in parrinaggio artistico.
Veloce, scattante. Varie volte sfuggita alle guardie intenta ad uscire dai laboratori, ultimamente, assieme ad una bambina, che considera come sua sorella minore.
Testarda ed impulsiva. Tende ad innervosirsi davanti a medici e guardie armate.
Non disponibile ai trattamenti di sieri anti-mutazione.
Dopo ogni seduta è solita canticchiare un motivetto.

Tutte le cose al disotto della luna.
Le alte ricchezze, e i doni della terra.
Son sottoposte a voglia di fortuna.
Lei la porta sbatte, e poi dopo è serra.

Nel labirinto:
Reagisce bene agli stimoli inviati dal cip.
Velocista.
Impaurita ed incuriosita dai Dolenti.
Innamorata di un ragazzo della radura arrivato prima di lei.
Diffidente.
In allegato video-spiegazione riguardo agli esperimenti subiti.

Janson lesse quel fascicolo unendolo poi a quello degli altri sopravvissuti, tenuti in mano da una donna di colore con un camice bianco, sospirando e camminando per i corridoi verso l'uscita, da dove i ragazzi sarebbero arrivati da un momento all'altro.
Dopo pochi minuti si rivelò a lui un gruppo di persone. Alcune camminavano spaesate, una bambina si teneva per mano con un ragazzo biondo, e sulle sue spalle portava una ragazza dai capelli lunghi.
-Benvenuti! Io sono Janson- disse guardando tutti i ragazzi -questa sarà la vostra nuova casa, ma prima di tutto andate a farvi una bella doccia. Ma tu, scendi dal ragazzo- disse l'uomo indicando la ragazza.
Aria scese dalle spalle di Newt, che la teneva per paura di farla cadere e farle del male.
-I nostri medici si occuperanno medicarti il ginocchio, quindi seguimi che ti faccio strada. Voi andate alle docce!- si spostò facendo passare il gruppo dietro la donna ma tenendo da parte la ragazza.
L'uomo iniziò a camminare a passo troppo svelto per Aria e la sua gamba e quando se ne accorse diminuì la velocità. Non lo dava a vedere ma sentiva compassione nei confronti della ragazza.

L'aveva osservata molto, sia prima che dopo il labirinto, quindi la conosceva abbastanza bene.
-Abbiamo avvertito i nostri medici che al più presto vedranno di operarti-
Si fermò davanti ad una stanza bianca dietro ad una porta di vetro dai bordi bianchi, facendo entrare la ragazza e facendola sedere su un lettino.
-Ciao Aria!- si avvicinò una donna alta sulla cinquantina, dai capelli rossicci corti sulle spalle, un viso magro ben curato e egli occhi scuri contornati da un trucco rosato.
-Com'è successo l'incidente?- chiese la donna avvicinandosi e toccando con due dita i lati del ginocchio della ragazza.
-Stavo correndo e sono caduta- disse Aria mentre la donna era passata a fasciarle il ginocchio in modo molto stretto. Quei modi da fare così dolci e pacati le ricordarono Luna.
Si sentiva tremendamente in colpa per non aver salvato la sua amica. Le tornò in mente la scena in cui si gettò a terra per cercare di salvare la sua amica. Vederla in una pozza di sangue, il viso bianco e freddo, i suoi capelli castani sparsi sul prato, un paio di goccioline di sangue sulla sua guancia e un braccio mancante la fecero venire i brividi, e un senso di colpa ancor più forte.
La donna si alzò avvicinandosi ad un tavolino di plastica grigio, prendendo una siringa in mano ed avvicinandosi ad Aria.
-Cos'è!- chiese allarmata.
-E un antidolorifico- disse tranquilla inniettando del liquido trasparente nel braccio della ragazza, sempre più scettica.
-Puoi andare- le sorrise per poi accompagnarla all'uscita.
-Le docce sono di la, giri un corridoio a destra ed entra nella prima porta sempre a destra- disse Janson indirzzandola.
-Ok- disse stanca per poi iniziare a camminare zoppicante.
Ad ogni passo quel posto le sembrava sempre più familiare. Come se ci fosse già stata.
Lei non lo ricordava perfettamente, ma alcuni tratti le sembrava di averli già visti.
Arrivò alle docce vedendo Flora seduta a terra mentre parlava con la bambina.
Quando Sophia la vide le corse incontro abbracciandola.
Aria sorrise appena alla ragazza ringraziandola di averla aspettata, sedendosi accanto a lei.
-Che posto assurdo vero?- chiese la sua amica.
-Esatto- ridacchiò Aria.
-Da quanto ho capito il mondo sta andando a puttane- disse Flora guardandola.
-Approvo questa scelta di parole- ripose la ragazza guardando l'amica e facendo una piccola risata.
Le due ragazze scoppiarono poi a ridere guardando Sophia saltellare in mezzo al corridoio.
Un paio di ragazzi uscirono dalla stanza affianco a loro puliti, e con abiti decenti.
-Tocca a voi- disse Winston guardando Jacob e poi la bambina.
Flora si alzò dal pavimento ma Aria le tese le mani per essere aiutata, e quando furono entrambe in piedi entrarono nella stanza.
All'interno faceva davvero caldo. C'erano 5 docce e accanto alla porta dei vestiti puliti.
Le ragazze si diressero nelle ultime due docce entrandoci poi e rimanendo per 15 minuti buoni. Indipendentemente che avesse la fascia al ginocchio, si sarebbe fatta quella doccia e se la sarebbe goduta fino in fondo.
Una cosa che alla radura non avevano erano i saponi, tra cui dei prodotti per i capelli. Aria quando arrivò nel labirinto aveva dei bellissimi capelli mossi, ma dopo la prima doccia nella radura divennero piatti e pesanti.
Si asciugarono e si vestirono sempre dentro la doccia per evitare sguardi indiscreti ed uscirono.
Aria indossava una maglietta azzurra a mezze maniche, e dei pantaloni grigi fin troppo aderenti per lei. Le facevano risaltare molto la fasciatura sulla gamba, che, nonostante fosse stata tamponata, era ancora umida e bagnava il tessuto dei pantaloni. I suoi capelli da bagnati sembravano più scuri di quello che erano in realtà, ma erano morbidi e boccolosi.
Uscì dalla doccia aspettando la bambina uscire con dei pantaloni dello stesso colore dei suoi, ma più larghi, ed una maglietta blu notte.
Lei, Sophia e Flora uscirono dalle docce seguendo poi una donna che li avrebbe poi condotti verso un'enorme mensa

Questa è l'introduzione del secondo libro. Penso che pubblicherò un capitolo a settimana, ma è tutto in fase di svolgimento. Ragazzuoli buon anno, speriamo che questo 2021 ci possa riservare qualcosa di bello. Con affetto la vostra Simo.

Maze Runner La Fuga - AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora