Capitolo 4

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Sto raggiungendo Mirco e Alice e nel frattempo penso proprio a loro due... Sono due persone speciali e in poco tempo sono passati da niente a tutto. Di Mirco ve ne ho già parlato ma di Ali no, quindi lo faccio adesso perché lei merita di entrare nella mia vita e di restarci per sempre.
Alice è una ragazza molto simile a me e quindi possiamo dire che noi due siamo un pò come la matematica:molto complicate, lei non è molto alta, ha gli occhi verdi, i capelli sono castani e lunghi ma soprattutto ha un dettaglio che noi due amiamo e che abbiamo condiviso insieme! Ops, questo era un segreto!
Parlerò di questa cosa adesso perché ho già speso troppo tempo pensando a persone inutili...
Tutto iniziò un mese fa, io ed Alice, che ormai siamo migliori amiche, decidemmo di fare una follia insieme. Suonò la campanella della seconda ora e senza farci vedere da nessuno andammo nel bagno con una borsetta!. Dentro c'era un ago, una siringa, dell'acqua ossigenata,una crema e due piercing. Qualcuno ha per caso capito quale pazzia facemmo? Ebbene sì, ci facemmo il septum al naso, non fu molto doloroso quello, di doloroso ci fu soltanto la sgridata dei nostri genitori che ci trovarono nel comodino il piercing che ogni sera toglievamo.
Non mi dimenticherò mai quel momento, sarà sicuramente indelebile nel mio cuore, io e lei che ci stringevamo forte la mano e compivamo quella dannata demenza.Sicuramente le voglio e le vorrò per sempre bene, qualsiasi cosa accada.
Sono passati cinque minuti e ormai sono davanti al cancello della casa di Alice, riesco a vedere Mirco seduto su una sedia che impazientemente mi aspetta...
Alice: Menomale! Sei arrivata?! Dai, accomodati in casa.
Mirco: Ehi, Anastasia, cinque minuti in ritardo eh? Forza parliamo adesso, non voglio lacrime eh
(e mi abbraccia...)
Io: Sentite, ho sbagliato, sono una persona anche io e commetto i miei errori. Mi sono fidata della persona sbagliata, quella con la doppia faccia, quella con la maschera davanti.
Alice: Cioè? Di chi stai parlando? Non capisco...
Mirco: Continua,dai.
Io: Avrete notato immagino che in tre mesi circa di scuola, Gaia mi si è avvicinata molto e io l'ho sempre accettata perché credevo che volesse fare amicizia.
Alice e Mirco: Sì...
Io: In realtà no, lei mi ha voluta usare perché si è innamorata di Paolo (sempre se quello sia amore vero) e ha trovato il modo di portarmelo via.
Alice: Ma.. Quindi te e Paolo che rapporto avevate?  "Portarmelo via"..Mmm eravate fidanzati?
Io: Giusto, eravamo ma ben 3 anni fa solo che io ho sempre avuto piccole cotte per lui e in questo ultimo periodo ho capito che forse l'ho sempre amato fin dal primo momento.
Mirco: Scusami Anastasia eh, forse ho capito male io ma... Gaia come faceva a sapere di questa cosa? Non poteva leggerti nel pensiero eh...
Io: Uffa Mirco come sei saputello, aspetta! Non ho finito.
(Gli pizzico una guancia sorridendo.)
Il punto è che.. Io mi sono "aperta" con questa "vera amica" e fu la prima a sapere della mia cotta. Mi promise che non lo avrebbe detto a nessuno però mi ripeteva ogni volta che io e Paolo non eravamo fatti per stare insieme.
Alice: Forse ho capito il suo gioco, bella amica. Secondo me lei non lo ama Paolo ma ha fatto tutta la scenata di oggi per farti piangere e vederti gelosa.
Mirco: Giusto Alice, hai capito... Però la cosa non è reciproca tra i due e credo che sia il contrario per Paolo. Mi spiego meglio... Ieri nello spogliatoio mi ha detto che era innamorato ma confuso allo stesso tempo, non credo mentisse quindi forse lui non finge come Gaia e non vuole far star male nessuno.
Io: Si Mirco, sarà anche vero ciò che dici ma involontariamente fa star male me, forse troppo!. Ora scusate ma.. Ho un impegno con mia madre e devo tornare a casa, mi ha fatto piacere parlare con voi.

Uscii dalla casa, salutai Alice e Mirco e iniziai a correre, sentivo un nodo dentro di me, il cuore mi batteva forte, ero strana,le lacrime volevano scendere e avevo bisogno del silenzio, le voci mi facevano stare male in quel momento. Le lacrime in fondo non dimostrano la fragilità di una persona ma la grandezza del suo cuore, in questo caso il mio, che io avevo a differenza di altri.

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