Una volta arrivati in questo mondo a Ionut parve di averlo già visto perchè era praticamente uguale a casa sua solo più bella e più allegra: il sole splendeva alto nel cielo emanando un piacevole tepore, le oasi che se ne potevano vedere molte dalla duna di sabbia in cui erano atterrati con Sfarzo, il drago bianco che dopo esser stato ringraziato da Ionut e Giorgia ritornò a Fantasy World, dopo un po' che i due stavano guardando il panorama scorgendo uccelli colorati e lucertole di cristallo lunghe circa due metri l'ombra che li aveva salvati si presentò: "Mi chiamo Corvo e sono la guardia reale della regina Deiala, sovrana di questo mondo così bello e tranquillo. Comunque sappiate che vi ho salvato solo e soltanto sotto l'ordine della regina, perché sinceramente di due mocciosi che si mettono nei guai come voi non me ne importa niente, anzi se fosse stato per me vi avrei lasciati nelle grinfie di Safen e Tobek." Disse Corvo con tono severo, aggiungendo poi: "Veloci, seguitemi!" ordinò Corvo a loro ma Giorgia con tono arrabbiato disse: "Mocciosi a chi? Guarda che ce la saremo cavata anche senza il tuo aiuto e poi non ti seguiremo finche non ci dici perché ci avete preso e come hai fatto a raggiungere la Gran Reggia nell'isola in mezzo al mare del vuoto, visto che Tobek ci ha chiaramente detto che non era possibile raggiungerla in nessun modo." E Corvo rispose: "Non ne so neanche io il motivo per il quale la mia regina abbia voluto sprecare il tempo della sua miglior guardia per salvare dei bambinetti, riguardo a come ho fatto a raggiungere quel posto: beh non è stato facile ma abbiamo dovuto sacrificare molte anime per far in modo che "l'alto consiglio dei mondi" ci desse il permesso, e poi una volta lì Sfarzo mi ha aiutato e io ho lanciato le frecce per poi salvarvi, insomma tutto qua." Finì Corvo con tono tranquillo, Ionut intervenne domandando: "Signor Corvo come mai state sempre sotto alla vostra tunica nera, non avete caldo e perché la continua ad indossare, mi sembra piuttosto vecchia, se proprio vuole indossare una tunica non ne potrebbe comprare una nuova?" e Corvo con voce misteriosa e solenne disse: "Non cambierò mai la mia tunica: lei insieme al mio fidato arco sono mio fratello e mia sorella, compagni di innumerevoli avventure e la indosso per nascondere il mio aspetto, solo la regina sa chi son io. A proposito della temperatura tenete queste vesti, dovreste stare più freschi." Concluse la frase e passò due vestiti ai due giovani: quello di Ionut era composto da una spalliera in argento legata con un laccio all'altra spalla, il torace era scoperto, un ciondolo che rappresentava il mercurio con il suo segno alchemico, i pantaloni erano larghi e con un motivo di righe verticali rosse e bianche, mentre le scarpe erano a punta; mentre l'abito di Giorgia era: colorato in una tinta arancione chiaro, con un bracciale in oro con pietre preziose per legare i capelli, un pendente con il simbolo dell'artista in una strana simbologia runica, formata da un cerchio, una freccia che andava verso il basso con due sporgenze verso la fine e un ricciolo nella parte sinistra e un corno nella parte destra, pantaloni larghi con un motivo floreale, delle scarpe basse di foglie di dattero in modo da essere sempre fresche, e una drappo di tessuto che copriva il seno lasciando il resto del torace scoperto. Qualche minuto dopo che si erano cambiati, vennero portati da Corvo ad Abissia la capitale di quel mondo così tranquillo, a Ionut rimase in mente ancora la somiglianza di quel mondo, del suo modo di vestire simile a quello della sua terra natale, mentre attraversavano il bellissimo cancello in argento di Abissia in groppa a due lucertole di cristallo giganti, Ionut e Giorgia rimasero sbalorditi dall'architettura di quel posto: graziose botteghe artigianali con la loro merche esposta su espositori in bambù o sopra colorati tappeti, graziose palazzine di 3-4 piani rosse e con il tetto a cupola, per non parlare della statua della fontana in centro-città che rappresentava un uomo armato di tridente mentre squarciava un idra: un drago marino con molte teste ed infine in una zona rialzata della città sopra una scalinata di arenaria scolpita, si trovava il palazzo reale: un catello grandissimo, rosso, con finestre e balconi dorati, tutta la struttura era di marmo perfettamente levigato e plasmato come se fosse acqua, con uno stile floreale e con sculture di animali fatte a mosaico colorate, Corvo disse: "Prima di andare dalla regina Deiala volete fare un giro per il mercato?" Ionut e Giorgia risposero con un allegro e sonoro: "Sì", dopodiche una volta giunti al mercato Giorgia comprò una coda di salamandra colorata per poter dipingere in tutti i colori che lei pensava e la mise nella sua sacca, mentre Ionut acquistò dei dolci datteri da gustare più tardi, ed un allegro mini elefante da donare a Deiala: le sue dimensioni erano piuttosto ridotte era grande più o meno quanto un cane di piccola taglia, dopo questo Corvo li portò alla scalinata del castello dove disse: "Questo magnifico castello è stato interamente progettato e costruito da Antoni Gaudì, il migliore scultore degli ultimi 100 anni, il castello infatti venne commissionato dai nonni dell'attuale regina, persone magnifiche che hanno sempre pensato al popolo." Finita la frase Corvo accompagnò dentro al castello i due ragazzi, e li presentò a Deiala detta: "la bella", epiteto che le se addiceva: era una giovane ragazza alta magra con dei lunghi capelli castani raggruppati in una grande ciocca legata con un bracciale in argento usato come fermaglio per capelli, un vestito simile a quello di Giorgia ma di un blu reale fenomenale, carnagione olivastra e degli occhi glaciali e delle labbra tinte con un colore simile al viola. Deiala li salutò abbracciandoli e baciandoli anche se ciò andava contro il buon costume del luogo, disse: "Complimenti ad entrambi per il vostro atto di coraggio contro Tobek, avete fatto una cosa talmente valorosa e pericolosa, che non tutti i miei soldati farebbero." Una volta che Deiala, li accompagnò al cortile interno Ionut le donò il mini-elefante dicendole: "Questo e per voi o mia regina, vi ringrazio di averci salvato e vi chiediamo ancora scusa per il disturbo e poi scusi se mi permetto ma come faceva a conoscere Tobek e come sapeva dove eravamo e se eravamo nei guai?" Deiala pronunciò: "Vi ho salvati perché mi potreste sicuramente essere utili e per un'altra ragione, e sapevo che eravate lì perché Angela Swein mi ha avvertito di voi e dell'aiuto che le avete dato, appena però ha capito che potevate essere nei guai mi ha contattato e mi ha chiesto di controllarvi, e così vi ho salvato... Comunque vi racconto una storia che vi chiarirà molte cose: come vi avrà già accennato Corvo il palazzo lo ha costruito Gaudì mentre erano sul trono i miei nonni, due persone magnifiche che fecero passare al loro popolo anni di pace, libertà e tranquillità; finchè un giorno un terribile mostro: un'Idra attaccò questo mondo e un uomo chiamato Aron armato di tridente lo affrontò, però dopo tre mesi che Aron combatteva senza sosta successe una disgrazia: Tobek con delle strane macchine attaccò Aron e per evitare che tutto il mondo venisse distrutto, attraverso una potente magia i miei nonni separarono la regione della Septunia, ormai martoriata dalla guerra, dove si stavano svolgendo i combattimenti e la mandarono lontano in modo che diventasse uno dei mondi e ci misero dei grandi titani e un clima sfavorevole per qualsiasi forma di essere vivente ma per far in modo che i loro abitanti non soffrissero cancellarono loro la memoria e gli donarono una bellissima pianta di datteri, dolcissimi, infiniti ma soprattutto una pianta che rimanesse lì per sempre e che non potesse subire danni, quel giorno "Purple Sand World" non perse solo il suo guerriero più valoroso e molti abitanti ma anche la cosa più cara ai sovrani: il loro nipote che era appena nato, si chiamava: "Ionut" al termine di quella frase Ionut scoppiò a piangere capendo che era lui quel neonato e che quindi le persone con cui aveva vissuto non erano la sua famiglia ma solo degli abitanti che decisero di prendersi cura di lui, capì però di essere tornato a casa e che se quelli erano i suoi nonni e anche quelli di Deiala: lei doveva essere sua sorella, dopo pochi secondi dalla fine della storia Deiala e Ionut si abbracciarono per diversi minuti l'uno tra le braccia dell'altro, piangendo entrambi e Deiala sottovoce disse: "Mi sei mancato fratellone, come sei mancato a mamma e papà, anzi mi dispiace ormai che loro siano morti da circa 3 anni" Ionut aggiunse "Sorella mia se avessi saputo della vostra esistenza avrei cercato un modo per tornare, ma purtroppo ero all'oscuro da questi fatti." "Tranquillo Ionut tu non lo potevi sapere, se Safen non avesse messo un blocco e un inibitore a Septunia saremmo già tornati a prenderti. Mi dispiace fratello mio" concluse Deiala piangendo insieme a suo fratello. Nelle ore seguenti sfogliarono gli album delle fotografie di famiglia, Ionut per la prima volta poté vedere i suoi veri genitori e anche i suoi nonni in particolare lo colpì una foto in cui c'era sua madre: una donna bellissima, alta con dei lunghi capelli ricci e neri ed una carnagione abbastanza scura degli occhi azzurri e un viso aggraziato, per non parlare del suo strabiliante aspetto fisico; atletico e formoso, accanto a lei un uomo alto con dei capelli lisci corti e castani, occhi verdi e un aspetto atletico. Ionut pianse 10 e 10 volte per i suoi genitori ormai morti, per i nonni e per tutti gli innocenti che erano morti per mano di Tobek, questo non fece che aumentare l'odio che Ionut provava per lui, ma si infuriò ancor di più quando seppe che anche sua madre e suo padre erano morti per mano di Safen che sfruttando le sue doti di assassino, li aveva trafitti con una lancia impregnata di mercurio; sostanza che sembrava piacere molto a quei assassini senza scrupoli, che non avevano avuto problemi nell'uccidere migliaia di persone innocenti. Dopo questo Deiala portò a vedere ai suoi ospiti le vetrate che raccontavano tutta la storia di quel mondo: da quando i draghi plasmarono quei mondi fino al giorno che Ionut giunse a palazzo infatti le vetrate si costruivano magicamente lungo il corridoio principale raccontando gli eventi che accadevano nel momento stesso che succedevano. La sera Deiala li portò a vedere il grande spettacolo fatto per festeggiare il ritorno di Ionut: il principe scomparso, tutta la città era in festa: costumi di creature mitiche venivano indossati dagli abitanti, coreografie di danza classica venivano eseguite al "Regio Teatro", che si trovava nello scheletro della coda tagliata dello storico Idra: uno spettacolo invece narrava la storia del mondo ed altre persone invece si recavano a regalare doni a Ionut e Deiala, infine alla mezzanotte vennero fatti esplodere i migliori fuochi d'artificio di "Purple Sand World". Ionut per la prima volta dopo tempo riuscì ad essere veramente felice, e parlò tutta la notte con la sua amica gustando datteri e un buon tè allo zenzero e cannella. Insomma a Ionut parve un sogno, un paradiso. Il giorno dopo Deiala presentò ai giovani lo "sciamano di stato": "Antuss" detto "L'ingannatore", sciamano ormai da molto tempo, aveva appreso le basi della magia fin da piccolo; imparando anche gli alfabeti runici e le lingue antiche, praticamente era la persona più qualificata per quel ruolo così importante, non a caso fu scelto dai nonni di Deiala, esperti nel campo magico. Antuss iniziò a parlare con tono altezzoso: "Buongiorno, sono Anttus "l'ingannatore", soprannome a me dato dagli abitanti di questo mondo perché con la mia magia formata da fumi e profumi riesco a creare tutto, eccovi una dimostrazione." prese una collana di ferro arrugginito e ci spruzzò del profumo fatto da sangue di salamandra e polvere di ossa di falco argenteo e dopo pochi istanti quella collana divenne di oro massiccio e con un grande rubino al centro proprio nella parte pendente a forma di cuore, il quale Antuss lo donò a Giorgia; "Per la sua grazia e bellezza" come riportava la scritta incisa sulla collana. Antuss era un uomo all'apparenza, ma non si capiva bene per via della sua maschera che celava il viso, la maschera era a forma ovale forata similmente al copricapo dell'alfiere nel gioco degli scacchi, ma anziché essere lineare era a forma di: "Fleur De Lis", aveva dei capelli lunghi e corvini, raggruppati in ciuffi all'insù, la testa era anche adornata con piume di cigno irideo ovvero di colori che cambiavano al cambiar della luce, una tunica di color rosso brillante, con un gilet celeste sotto e con delle spalline di color oro, simili a delle spalline da generale, dei lunghi pantaloni neri e scarpe lucide di color pesca, insomma il suo vestiario era molto, molto, stravagante soprattutto per quel mondo, era anche un ottimo combattente, usando uno scettro con un ampolla in cima piena di un gas rosaceo. Antuss si espresse di nuovo notando che i due ragazzi stavano scrutando il suo scettro: "Vi piace?" Giorgia rispose con tono allegro: "Sì molto, trovo che sia un'arma molto particolare, ma cosa c'è di preciso in quell'ampolla?" "Un gas il quale può avere qualsiasi effetto io gli comandi, è molto potente ed anche molto difficile da fare, io cerco comunque di non usarlo principalmente perché ogni volta che lo uso vengono prosciugate le mie forze e rischio di morire, devi sapere che è anche tossico per la persona che lo usa, infatti lo utilizzo solo in situazioni di estrema emergenza." Mentre Giorgia e Anttus parlavano Ionut chiese a sua sorella: "Scusami se te lo chiedo ma quando sono partito per questo viaggio per entrare nella grande città nel cielo mi era stato detto che dovevo raccogliere 20 sigilli, che mi sarebbero stati dati dai sovrani dei mondi, ma a noi non è stato dato il sigillo di: "Fantasy world", come potrò ottenerlo?" "Caro fratello dopo che è successo quel caos alla vecchia fabbrica Atum..." "Che cosa è successo perché?" "Dovete sapere che una volta che Safen vi ha portati alla: "Gran Reggia", la giornalista Angela Swein ha fatto irruzione con le guardie reali nella fabbrica, sono morti molti criminali, ma anche guardie e civili. Per colpa del piano di Tobek e Safen i mondi hanno deciso di proteggersi instituendo il: "Gran Consiglio dei Draghi Sovrani", per capirci quei draghi che ti aiutano ad andare da un mondo all'altro e quindi una volta che sei salito su "Sfarzo" il tuo sigillo è stato registrato sia a te che alla tua amica." Ionut tirò fuori il suo "porta-sigilli" ed era vero, aveva un timbro rosso con scritto: "Fantasy World". Dopo alcuni giorni, sentirono un gran baccano provenire fuori dalle mura della città e un cavaliere che urlava: "Sono di nuovo all'attacco regina, i brachiomorti sono di nuovo all'attacco" Antuss intervenne dicendo a gran voce: "Respingiamo questi luridi nemici che pensano di riuscire a sopprimerci e di schiavizzare le nostre genti." Anche Ionut e Giorgia intervennero, certo non uccidendo i nemici ma cercando di salvare le persone innocenti. Antuss scese subito in combattimento utilizzando le sue doti magiche e affiancando Deiala, sì la regina scese in combattimento come tutte le altre volte impugnando una scimitarra di argento affilato e con un tomahawk da lancio, l'esercito di: "Purple Sand World" era formato da uccelli umanoidi vestiti con una armatura d'oro bianco e armati di archi di smeraldi che scagliavano frecce infuocate in volo, mentre le truppe di terra erano composte da strani rettili con braccia ma con la coda simili a serpenti vestiti con armature lucenti di bismuto e armati di asce bipenne e lance di bronzo. L'esercito nemico era formato da truppe di terra composte da umanoidi con metà corpo di ragno vestite di armature di ossa e armati di lance d'argento, da ragni giganti con sopra al loro corpo cannoni al plasma e acido solforico che veniva sputato dalle tenaglie, mentre le truppe volanti erano composte da cavalieri zombie in groppa a delle grandi tarantole che viaggiavano camminando su binari fatti da ragnatele e quest'ultime sputavano veleno dal cielo bombardando i componenti dell'esercito di Deiala, ma quel orripilante esercito oltre che essere mostruoso era anche composto da molti più combattenti dell'esercito guidato da Antuss, tanto che i brachiomorti coprivano tutti gli alberi, la sabbia e i pochi dolci rilievi che vi erano in quel bel deserto. Da quel esercito provenì una voce femminile dicendo: "Deboli guerrieri di Abissia, anche se abbiamo perso alcune battaglie; questa, la vinceremo noi, parola di Amalma regina nonché condottiera dei brachiomorti" la battaglia infuriava, i brachimorti che venivano squarciati a metà dai guerrieri di Abissia armati di bronzo, e quest'ultimi che venivano sciolti, avvelenati o trafitti dall'argento dei combattenti mostruosi, Giorgia corse velocemente con una salamandra vitrea presso una villa fuori città per controllare e salvare eventuali cittadini, una volta arrivata sul posto senza non poche difficoltà date dall'afa e dal pericolo dei veleni nemici, entrò dentro la costruzione, vide che era semiabbandonata, finchè non entrò in una stanza: vide chi non avrebbe mai voluto vedere: Safen, accompagnato da una donna, la donna iniziò a parlare: "Salve, ragazza, sono io Amalma", era una donna bionda con una carnagione pallida tendente al verde, con caratteristiche da aracnide: infatti aveva una tarantola legata alla schiena che con le sue robuste zampe formava un'armatura ad Amalma. Safen parlò: "Oh Giorgia, quanto tempo, quanti guai avete creato a "Fantasy World", comunque se tu e Ionut promettete di venire con me, io e i brachiomorti lasceremo stare gli abitanti di "Purple Sand World"". Giorgia era spaventata, immobilizzata dal terrore di quella situazione, non sapeva cosa rispondere o meglio non riusciva ad esprimer parola. In quel momento Giorgia pensava: "Potrei dire di no e cercar di fuggire, ma so che riuscirebbero a catturarmi ancor prima che io riesca ad arrivare alla porta, oppure potrei dire di sì e convincere Ionut ma noi non vorremo mai aiutare questi criminali, la soluzione migliore sarebbe lasciare un messaggio per Ionut in modo tale che lui possa riuscirmi a trovare se loro mi riuscissero a catturare, si è la scelta migliore, Ionut e i guerrieri di Abissia riusciranno sicuramente a salvarmi, mentre io da sola non potrei far niente." Pensato questo Giorgia si sfilò un anello dalla mano che teneva dietro la schiena e cadendo fece rumore, Giorgia pensò di aver fatto uno sbaglio e subito dopo Safen disse: "Cos'è stato quel rumore?" Giorgia non sapeva che dire quando intervenne Amalma: "È la lucertola vitrea con la quale la mocciosa è arrivata" subito dopo aver pronunciato queste parole la regina dei brachiomorti uscì e con un fendente di spada tagliò il collo della povera creatura, Safen ripeté: "Allora Giorgia cos'hai deciso?" Giorgia spaventata ma fiduciosa dei suoi amici rispose: "Se volete catturatemi, io non tradirò i miei amici." Con voce spaventata ma valorosa allo stesso tempo. Detto questo Amalma con un po' di sonnifero fece svenire Giorgia, i due la portarono alla città sotterranea dei brachiomorti. Nel frattempo Ionut rimasto vicino alla città cercava di portare in salvo più civili possibili finché non vide lungo una strada un brachiomorto che stava cercando di catturare una bambina, Ionut anche se disarmato corse, corse velocemente e una volta raggiunta la bambina la prese in braccio cercando di proteggerla da quella orribile creatura, avevano paura entrambi ma Ionut doveva rassicurare quella bambina e gli sussurrò con voce dolce all'orecchio: "Tranquilla andrà tutto bene, ti riuscirò a salvare." Ionut corse con in braccio la bambina inseguiti da quel brachiomorto finché non raggiunsero un piccolo magazzino in muratura dove cercarono di nascondersi, nonostante il rumore della battaglia e delle urla degli innocenti e dei metalli che battevano sui muri e sulle corazze creando un gran frastuono, Ionut sentiva solo: i suoi respiri affannosi, i loro cuori che battevano, i silenziosi pianti della bambina e purtroppo il ticchettio delle zampe di quel brachiomorto simile a una tarantola che battevano sulla porta sbarrata e sulle pareti di quel bugigattolo polveroso, all'improvviso il brachiomorto riuscì a sfondare parte del muro e la porta e riuscì ad entrare in quel magazzino; Ionut pensò: "Questa è la fine, non sono riuscito a fermare Safen, Tobek, non sono riuscito a proteggere nemmeno una bambina, figuriamoci questi mondi, ho fallito..." ma proprio in quel momento Corvo fece irruzione squarciando a metà con una freccia affilata quel brachiomorto. Corvo disse con aria scherzosa: "A quanto pare ti ho dovuto fare da balia un'altra volta." Ionut con voce sollevata e con un tono di amicizia: "Certo che tu riesci ad essere scherzoso anche durante questa situazione, comunque grazie." "Certo che sono scherzoso, perché non dovrei: per te non è divertente squarciare tutti questi invasori?" concluse Corvo con tono allegro, Ionut disse: "Sì, hai ragione, amico." Con tono stanco, e rassegnato davanti ad una creatura a tratti seria e a tratti scherzosa. Mentre la battaglia infuriava la voce di Amalma risuonò nel deserto e tra i vicoli della città sovrastando il rumore del combattimento dicendo con aria trionfante: "Abbiamo ciò per cui siamo venuti, ritorniamo alla città d'osso miei guerrieri." Improvvisamente la battaglia si fermò e la conseguente scomparsa dei brachiomorti sottoterra. Riunitesi al castello Deiala, Corvo, Ionut e Antuss si accorsero dell'assenza di Giorgia, in quel momento Ionut capì le parole di Amalma e scoppiò a piangere dicendo: "Non sono capace neanche di difendere una mia amica pensate a governare un regno", gli altri cercarono di consolarlo dicendogli: "Tranquillo Ionut la riusciremo a ritrovare" "Non è stata colpa tua non potevi sapere che Amalma avesse pianificato di catturare Giorgia" "L'avranno portata alla loro città: "La città D'Osso" è lì che si trovano tutti i brachiomorti, ed anche il castello di Amalma: "Il castello del Ragno Leggendario", dove una volta ci dimorava una grandissima tarantola che tormentava gli abitanti di questo bel mondo, finché un giorno i nonni di Deiala non la uccisero, rilegando tutti i brachiomorrti nella città d'osso sotterranea." Concluse con tono solenne Antuss. Ionut si rialzò in piedi e chiese ad Antuss con tono sospettoso: "Come fai a sapere tutte queste cose? Capisco che sei lo sciamano di corte, conosci la magia e tutto il resto, ma a me qualcosa non convince." Antuss rispose: "Vieni all'altare del sole se vuoi sapere tutta la verità" con tono misterioso, Ionut fece cennò di approvazione e i due soli si incamminarono nell'altare del Sole nel cortile della Reggia. Lì Antuss iniziò a parlare: "Ionut devi sapere ormai una cosa molto, troppo importante." "Cosa?" "Devi sapere che c'è un motivo perché Deiala non ricorda limpidamente tutti gli eventi da dopo la separazione di Septunia: Devi sapere che anche io ero nell'esercitò che attaccò questo mondo, il mio compito era subito dopo la guerra di cercare di costruire attraverso le mie doti d'ingannatore un nuovo mondo: il mondo di Tobek." "Traditore, tu stai con Safen, in realtà mi volevi ingannare come hai fatto con tutti." pronunciò Ionut con tono irato, "Ascoltami prima di accusare: devi sapere che sì, quello era il mio compito, ma non ho detto che l'ho portato a termine, infatti io non credevo come non credo tutt'ora ai principi di Tobek, e una volta che con la mia magia ho riportato le cose come prima, Tobek venne da me e pretese questo mondo e quando mi rifiutai mandò i brachiomorti, per cercare di conquistarlo, devi sapere inoltre che tu non sei del nostro mondo." Ionut sorpreso chiese: "Come no ma Deiala mi aveva detto di sì, che ero suo fratello, la perdita Septunia e tutto il resto, come me lo spieghi?" "Beh, in realtà una delle prime cose che feci una volta che mi stabilii qui fu quella di prendere il controllo delle persone, e quando tu arrivasti due settimane fa io cambiai la storia di questo mondo e la memoria dei suoi abitanti, la verità è che io non ti avevo mai visto prima, ma so che vuoi almeno quanto me sconfiggere Tobek e Safen." "Diciamo che mi fido, ma perché non me lo hai confidato subito?" "Non lo so, forse per paura o per vigliaccheria, fatto sta che ora lo sai e adesso dobbiamo pensare a Giorgia." Ionut pensò: "Antuss, ha ragione, dobbiamo pensare a Giorgia ora il mio passato può aspettare, certo non è facile sentirsi dire prima che sei tornato a casa e tutto il resto e scoprire poi che non era vero, comunque adesso devo pensare a Giorgia, è lei quella in pericolo." Ionut, Deiala, Antuss e Corvo prepararono provviste, armi e il resto dell'equipaggiamento per partire l'indomani all'alba per salvare Giorgia, rinchiusa nella "Città sotterranea d' osso", prigioniera di Amalma e Safen. Il giorno dopo all'alba la compagnia partì, varcarono la soglia della città accompagnati fino a lì da un vasto corteo di incoraggiamento, composto dagli abitanti di Abissia, dopo un po' che viaggiavano sotto ad un sole incandescente, Antuss confidò a Ionut: "Quando saremo arrivati alla città d'osso, probabilmente noterai che assomiglia molto nell'architettura ad Abissia: poiché quella città era il borgo dove si trovava la residenza estiva dei sovrani di "Purple Sand World", molti anni prima dell'avvenuta della tarantola sacra, che distrusse il castello e qualche edificio, quindi come ad Abissia, anche lì c'è anche l'altare sacro della luna..." "E quindi è solo un altare giusto?" "Non proprio, infatti devi sapere che nell'altare del sole dimora un angelo serafino protettore di Abissia, così come nell'altare lunare nel covo dei brachiomorti dimora l'angelo della morte, protettore della guerra..." "Come della guerra? Questo mondo non era pacifico?" "È diventato pacifico sotto il comando dei nonni di Deiala, ma devi sapere che prima i loro antenati sono stati sovrani sanguinosissimi, infatti uccisero migliaia di persone per conquistarlo e riunirlo sotto l'egida di Abissia, anche contro la volontà dei civili e beh innalzarono un altare sacro della luna, segno di guerra e morte, e lo consacrarono all'angelo sacro della guerra poiché quella era la città che più aveva resistito agli attacchi di Abissia e quindi lo consacrarono a lui poiché quell'angelo non ha un padrone, ma viene comandato da chi versa più sangue innocente a suo nome ed in quei anni erano i sovrani di Abissia..." "Quindi ci aiuterà, giusto?" "Temo di no Ionut perché una volta arrivata la tarantola sacra e i primi brachiomorti, furono loro quelli che uccisero più innocenti pur di avere il comando di quella città e del suo protettore: quindi abbiamo un nemico ben più temibile di Safen o Amalma. Ma la cosa più importante è questa: in qualsiasi caso tu e Giorgia dovete riuscire ad uscire da quel posto, non pensate a noi, riusciremo a difenderci, ma non sapremo come contrastare un nemico così potente come Safen senza il tuo aiuto, intesi?" "Io non vi abbandonerò" "Grazie della preoccupazione Ionut, ma voi dovete salvarvi: in questo universo noi siamo solo comuni pedoni di una scacchiera, tu e Giorgia: i pezzi più importanti, fidati." Concluse Antuss con tono severo e serioso. Si fermarono qualche volta nelle varie oasi per riposarsi ed abbeverarsi. Finché dopo quasi un giorno di viaggio Giunsero davanti ad un arco di mattoncini di arenaria con due statue di bronzo ossidato davanti e quando provarono a passarci; delle catene di ottone chiusero il passaggio e le statue si animarono e con voce spettrale dissero: "Chi di qual vuole passare, un tributo in sangue deve pagare. Pagate il tributo?" Antuss prontamente rispose: "Pago il tributo per tutti e 4." Prese la roccia affilata che gli porse la statua e si tolse un guanto bianco per procurarsi una ferita sulla mano per pagare il tributo in sangue, le gocce caddero e bagnarono la pietra ottagonale dove si trovava Antuss: d'improvviso la pietra si illuminò e le guardie con la stessa voce spettrale di prima ma compiaciuta dissero: "Ottimo sangue stregone, ora potete passare, il tributo è stato pagato." E le catene d'ottone che prima sbarravano l'attraversata dell'arco si sciolsero e scomparirono sotto il sol leone. Ionut chiese: "Come mai per passare c'è bisogno di pagare un tributo proprio in sangue?" Antuss rispose: "Ionut sempre per lo stesso motivo di prima, i sovrani misero questo sistema per raccogliere più sangue possibile per aumentare l'obbedienza dell'angelo della morte." Camminavano ormai da ore sotto il sole cocente e i piedi che a ogni passo sprofondavano nella calda sabbia, quando giunsero davanti ad una montagna molto grande, con incisa sulla parete una scritta in una lingua a Ionut sconosciuta, Antuss disse: "Questa è la lingua dei brachiomorti, c'è scritto: "Di qua si va alla nostra città fratelli brachiomorti, rifugiatevi sotto la tarantola sacra, riposatevi, ma soprattutto combattette per distruggere Abissia; per la gloria di Amalma!"" finito di leggere sbucò dal terreno uno strano essere metà uomo e metà ragno che disse ad Antuss: "Hai portato ciò che ti ho chiesto?" "Certo, ma tu facci entrare." "Prima mostramelo" con voce scaltra ed impaziente, Antuss gli mostrò per poi dargli una strana pietra, che brillava di un verde intenso; l'essere disse: "Mmm... Uranio, e anche di ottima qualità, sì, può bastare." Detto questo l'essere ritornò sottoterra e dopo pochi instanti la pietra della montagna si polverizzò per farli entrare. Una volta ormai dentro alla città d'osso, Ionut iniziò a preoccuparsi e a pensare: "E se non riuscirò a salvare Giorgia, Che cosa succederà, ce la farei a contrastare Safen senza il suo aiuto? Adesso però devo stare tranquillo, devo pensare di farcela, ci devo riuscire, per Giorgia, dopo tutto il suo aiuto non posso deluderla." Antuss vedendo Ionut pensieroso gli confidò il motivo per il quale per lui Giorgia fosse così importante: "Ionut devi sapere che alcuni anni fa quando già avevo "cambiato" questo mondo, mi capitò di fare un viaggio a "Fantasy World" per aggraziarmi i suoi sovrani e non feci solo quello, devi sapere che mentre ero lì rincontrai una mia vecchia e carissima amica, che di li a poco si sarebbe sposata, era una bella donna, ricca e tutto il resto, e beh dato che non credevo di ritornare in quel mondo decisi di farle un regalo: se avesse avuto delle progenie, il suo o la sua primogenita sarebbe diventata un essere di natura magica attraverso un mio incantesimo, certo questa cosa poteva sembrare una cosa bellissima, se non fosse che non pensai che senza i miei insegnamenti, quel bambino non avrebbe mai imparato ad usare o a controllare i suoi poteri, infatti quella mia amica mi scrisse molti anni dopo facendomi sapere che la bambina era nata, era bellissima, capelli scuri pelle bianchissima, dei pensosi occhi marroni che fin da subito la avevano conquistata, ma dei poteri niente, a parte una sua dote: quella del disegno, infatti mi scrisse che all'età di 4 anni la bambina già sapeva disegnare benissimo..." "Perché mi dici questo, a parte che assomiglia molto a Giorgia, cosa c'entra con lei?" "Ionut centra eccome, quella bambina era Giorgia, lo capii quando arrivaste la prima volta a corte, l'odore della mia magia seppur lieve era rimasto a distanza di tutti quegli anni, quindi devo salvare Giorgia, ne sono obbligato, devo impararle ad usare i suoi poteri, cosicché riesca ad aiutarmi a combattere Safen." "Davvero Antuss? Non riesco a crederci, anche se Giorgia la conosco da così poco non avrei mai pensato che fosse un essere magico." "Infatti, non lo mostra fuori, il suo vero potenziale e celato all'interno di sé stessa, ecco perché non lo riesce ad usare." "Allora tutto questo sarà un motivo in più per salvarla." Concluse Ionut con aria tranquillizzante e allegra. Mentre camminavano Ionut diventò molto più pensieroso di prima, oltre che ora sapeva che Giorgia era una creatura magica, si stavano avvicinando alla città dalle bianche mura, al conflitto mancava poco. Arrivati davanti alle mura si diressero dentro alla città attraverso un passaggio segreto risalente all'epoca dei sovrani regali, sbucarono in una via poco illuminata, era diventata una città triste: tutti gli edifici erano bianchi e danneggiati, il sangue oramai secco degli innocenti sulle porte e sulle pareti, sembrava di sentire riecheggiare le urla di quelle povere persone, poi Ionut si stupì di una cosa: le strade erano deserte e chiese ad Antuss: "Come mai le strade sono così deserte?" rispose Corvo al posto dell'incantatore: "Sono vuote perché i brachiomorti devono stare tutto il giorno a casa per covare le loro uova e uccidere i piccoli appena nati per mantenere viva la "fiamma del sangue", la fiamma che permette ad Amalma di controllare l'angelo della morte, e quindi costringe tutti i suoi sudditi a sacrificare un certo numero di creature al giorno, oppure possono allenarsi per la guerra." Disse Corvo con tono irato, e detto questo si portarono sopra un tetto di un vecchio tempio per osservare la città e notarono una cosa, oltre al grande scheletro della tarantola sacra che praticamente formava un nuovo castello, una cascata di sangue che creava un fiume che tagliava a metà la città per andare nel piazzale principale dove era posto l'altare lunare, con al centro un grande cristallo viola dove alla sua base finiva tutto quel sangue. Decisero allora di andare ai vecchi sotterranei: dove doveva starci Giorgia, dopo un po' di strada arrivarono ad una caverna interna dove c'era una gabbia che si affacciava proprio sulla cascata, e proprio lì trovarono un brachiomorto traditore, lo si riconosceva dal fatto che fosse stato marchiato con una "T" rossa, Deiala chiese con voce preoccupata e gentile: "Scusi, potrebbe dirci se ha visto una ragazza portata qui." "E io cosa ci ottengo in cambio?" Ionut con tono violento rispose: "Ascolta, diccelo o perirai qua, come un verme in gabbia oppure ti potremo liberare e portare ad Abissia." "Ok, ok però non scaldarti troppo, ho visto una ragazza poche ore fa, le guardie, mormoravano che sarebbe stata portata all'altare lunare per un rito, o qualcosa del genere." "Oh, no il rito di purificazione." Disse Antuss con voce triste e delusa, "Perché cos'è il rito di purificazione?" "È un rito della magia nera che permette di liberare una creatura mitica dalle catene, sacrificando una vita innocente e casta." "Ma che creatura mitica?" "L'angelo della morte, lo vogliono liberare per potergli permettere di attaccare Abissia e gli altri mondi, sarebbe troppo forte dopo quel rito, acquisterebbe anche i poteri che io avevo donato a Giorgia, non possiamo permetterglielo." Disse Antuss con voce spaventata. I 4 iniziarono a correre, uccidendo per farsi strada i brachiomorti che stavano uscendo nelle vie per vedere il rito nel piazzale principale, dopo pochi minuti raggiunsero l'altare, era gremito di gente, con piante secche appese alle pareti, edere e piante velenose, nella parte rialzata, raggiungibile mediante delle scale in pietra si trovavano Safen e Amalma; Safen stava pronunciando le parole per quel rito, allora loro decisero di attaccarlo, ma dovettero affrontare numerosissimi brachiomorti di tutti i tipi, e quando Safen finì di pronunciare quelle parole infilzò violentemente con la spada sacra che esalta la guerra, cosparsa di veleno della tarantola sacra: Amalma, si inginocchiò con il sangue che le usciva dal ventre e dalla bocca e pronunciò queste parole: "Tu!, traditore, avevi detto che avremmo liberato L'angelo." "Sì, l'ho detto, ma perché dare all'angelo solo i poteri di Giorgia e non anche i tuoi?" disse Safen voce pazza, dopodiché tirò fuori dal corpo la spada per tagliare la testa di Amalma a metà, le membra e gli organi si sciolsero, la pelle e i muscoli, si volatilizzarono, rimase solo il suo scheletro, poi sollevò la spada e trafisse Giorgia sotto gli occhi dei suoi amici, dicendo allegramente: "Ops, siete arrivati troppo tardi." Detto questo però Giorgia non si volatilizzò: uscì una scintilla dal suo corpo, finì nel fiume sottostante; e l'angelo della guerra spezzò le catene che lo tenevano legato: un angelo nero con una tunica nera che però non copriva l'addome, ali lunghe e secche, senza piume che aprendosi sovrastavano quella città, per quanto inquietante era uno spettacolo affascinante, ma proprio nel momento in cui i 4 amici erano disperati per la morte di Giorgia e Safen convinto di aver vinto: il sangue del fiume si illuminò e subito dopo divenne fuoco e ne uscì una fenice di fuoco incandescente, che volò sopra l'angelo, lo avvolse in un turbine incandescente e lo rilegò con catene di magma alla pietra viola, poi questa fenice si raggomitolò in se stessa per sbocciare dalla sfera che era diventata in un angelo, molto più piccolo di quello della guerra, fatto di fiamme e che si posizionò proprio davanti a quest'ultimo, con una magia strinse ancor di più le catene fino quasi a farlo morire, per poi colpirlo con un getto di lava incandescente che lo uccise e lo rinchiuse per sempre in un sarcofago di polvere, sabbia, cenere e roccia. Dopo fatto questo l'angelo volò in picchiata verso Safen e lo iniziò a colpire con i suoi pugni infuocati, anche se quest'ultimo non provava alcun dolore, anzi sembrava che lui non notasse niente di tutto ciò, mentre L'angelo faceva questo Ionut lo chiamò: "Giorgia, so che sei tu, smettila..." "Perché dovrei, così la faremo finita con questi essere senza scrupoli." Pronunciò Giorgia con voce possente e spettrale "Perché la Giorgia che conosco io, è diversa da questa, non si vendica violentemente, è buona e gentile." Detto questo L'angelo di fuoco ritornò dentro al corpo di Giorgia e si curò dalle ferite e quando si svegliò e si alzò aveva due magnifiche ali nere e disse: "Scusatemi se sono stata troppo impulsiva, ma non sono riuscita a controllarmi" "Infatti ora dovrai imparare a controllare lo spirito che è in te" "Beh in realtà penso che solo Ionut ce la faccia a tranquillizzarmi, infatti quando ho sentito la sua voce mi sono tranquillizzata e sono tornata in me." "Sì, forse hai ragione, comunque quando vuoi, la mia accademia qui in questo mondo, sarà sempre aperta per voi per affinare tutte le vostre abilità. Però ora andiamocene, questo posto rimane pericoloso." "Sì, hai ragione." Aggiunse Deiala. Detto questo si voltarono per catturare Safen, ma quando si girarono quest'ultimo non c'era più. Era riuscito a scappare un'altra volta. Usciti da quel orribile posto, Antuss fece creare a Giorgia un sigillo per chiudere quella città, da quel momento solo Giorgia sarebbe riuscita a spezzarlo e a permettere a chiunque di entrare e uscire da quella tomba. Dopo qualche giorno di addestramento... Era ora di dirsi arrivederci, purtroppo il viaggio doveva continuare per fermare Safen. Prima di andarsene però Antuss diede ai due giovani un libro ciascuno, il medesimo: "Il ritratto di Dorian Gray" di "Oscar Wilde", Antuss aggiunse alla consegna: "Mi dispiace di non poter venir con voi e stare altro tempo insieme, ce ne avremo a disposizione una volta fermato Safen, per ora devo rimanere qui per difendere "Purple Sand World" da eventuali attacchi di Tobek, sarà furioso per aver perso per adesso un altro mondo, spero comunque che questo libro vi faccia conoscere meglio a voi stessi, abbiatene cura, me li regalò lo stesso Oscar quando eravamo ancora giovani e buoni amici. Purtroppo, non sono bravo con gli addii ma Ionut, voglio confidarti una cosa." "Cosa?" "Devi sapere che nel mio sogno di ieri sera ho visto che tu non sarai una persona qualsiasi, ma da quel che son riuscito a scorgere sarai importante, più di quanto pensi, comunque non so dirti cosa di preciso, purtroppo il sogno era molto offuscato." "Certo che lui sarà importante: è il mio migliore amico." Aggiunse la giovane dalle grandi ali abbracciando il ragazzo: era poco più bassa di lui eppure i loro corpi si incastravano perfettamente per un abbraccio, ma erano e sarebbero rimasti solo amici, come si promisero prima di partire per il terzo mondo. Deiala aggiunse: "Quando vorrete, qui potrete sempre tornare, Ionut so che non sei mio fratello, e no, non me lo ha detto Antuss, l'ho percepito: siamo così diversi e allo stesso tempo così uguali, mi dispiace di aver passato così poco tempo con voi, amici," "Poi, voi mocciosi, mi potrete disturbare quando vorrete se vi servirà una mano in combattimento, non pensavo che l'avrei detto ma mi mancherete: sarete i miei mocciosi preferiti." Aggiunse Corvo con una voce scherzosa ma amichevole, perfino lui abbracciò quei due giovani ragazzi, la prima volta fu lui a salvarli, ma questa volta furono loro a salvare lui, sia per i brachiomorti, sia per avergli insegnato il valore dell'amicizia. Arrivò il momento nel quale arrivò: "illusione" il drago di "Purple Sand World", un drago gassoso, arancione ma che a volte si colorava di verde acqua, con lunghe corna solide di bismuto e due sfere di luce anziché gli occhi. Dovettero salirgli in groppa tra saluti, pianti di gioia e tristezza e adii. Il drago aprì il varco nel cancello e arrivò al nuovo mondo. Un mondo che era nella sua architettura molto classico, ricordava in alcuni palazzi lo stile vittoriano, in altri lo stile corinzio e in altri ancora lo stile barocco, si potevano osservare dal colle dov'era il cancello numerose strutture simili a teatri. Una donna ben vestita li accolse: "Benvenuti ragazzi, questo è "Music Souls World" dove anche la musica ha un'anima e una forma." Concluse la donna dai lunghi e folti capelli ricci.
Momento scrittore:
Cari lettori,
Spero che il libro vi stia piacendo, io mi sto divertendo a scriverlo, spero che vi piaccia, comunque ho intenzione di finirlo e di non lasciarlo a metà, scusate dell'attesa ma il tempo è poco ma la voglia tanta, non sò se riuscirò a fare 20 mondi, forse saranno meno, preferisco magari farne 16 ma belli piuttosto che 20 con qualche mondo scarno di contenuti. Grazie ancora per leggere il mio libro.
Alla prossima lettori.
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Ionut e i mondi misteriosi
FantasyIonut un giovane di bell'aspetto vive con la sua famiglia e altre persone in un abisso desolato dove non c'è praticamente nulla, un giorno durante una passeggiata scopre una cosa che lo porterà a fare un viaggio nei mondi di quell'universo e raccogl...