1.La Chiamata

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Era un giorno come tanti , stavo lavorando ad uno dei miei progetti di migliorie tecnologiche fino a quando la mia assistente virtuale si attivò "Signorina Stark è in arrivo una telefonata"

"Si Jacqueline passala sul mio cellulare grazie". Avrei riconosciuto quella voce tra mille alte voci, era Visione con il suo tono formale e sempre educato "Ciao Ronnie" ero felice di sentirlo "Come stai?" "Bene ma non è una chiamata di piacere, mi serve il tuo aiuto" "Spero nulla di grave " "No ma non possiamo parlarne a telefono devi raggiungermi tu " rimasi perplessa dal tono di voce di Visione "Si avverto Tony e..." "No ti pregerei di non fargli saperlo nulla" rimasi senza parole dovevo mentire a mio fratello?! cercai altre spiegazioni ma lui non me ne diede. Chiesi del tempo per organizzarmi e chiusi la telefonata. Ci pensai per un po' mentire a mio fratello in questo momento, dopo la fresca rottura fra alcuni membri degli avengers non era l'ideale ma dovevo scoprire cosa ci fosse di così grave da far allarmare così Visione.

Aspettai qualche altro giorno, organizzai tutto e richiamai Visione che mi disse di raggiungerlo in Scozia e mi diede anche l'indirizzo dove si sarebbe svolto il nostro incontro. Giustificai la mia partenza per la Scozia con Tony dicendogli che lì avrei cercato del materiale per il mio lavoro e che non sapevo per quanto tempo sarei stata via. Partii qualche giorno dopo piena di dubbi e di domande

Arrivata in Scozia mi recai all'indirizzo prestabilito, era una piccola palazzina molto comune, salii fino al piano stabilito e bussai alla porta aspettandomi Visione ma non fu lui ad aprirmi, mi ritrovai avanti la figura snella e il viso gentile di Wanda non la vedevo dagli scontri. Mi era mancata lei era sempre stata gentile con me e mi dispiacque quando venni a sapere che anche lei era ricercata. Rimasi sorpresa ma felice la abbracciai per un tempo indefinito e lei fece lo stesso, quando ci staccammo chiesi dove fosse Visione e lei mi disse "Vieni ti stavamo aspettando"

Per quello che riuscii a sbirciare era un piccolo appartamento ma carino e accogliente. La stanza dove Wanda entro' aveva la porta socchiusa quando la aprì mi ritrovai avanti non solo Visione ma anche altri due Avengers non che amici Steve Rogers e Natasha Romanoff , quello fu il mio campanello d'allarme, per carità ero felicissima di vederli perché mi mancavano ma tutto era molto strano, stavano tramando qualcosa.

Dopo tutti i saluti e gli abbracci , anche se molto scettica ,mi sedetti al piccolo tavolo e loro iniziarono ad informarmi su dove erano stati , su cosa avevano fatto e io li infirmai della situazione in America , ma dopo poco tempo la mia curiosità prese il sopravvento e dissi "Ragazzi sono contenta di vedervi davvero mi siete mancati moltissimo ma perché sono qui ?" il primo a rispondere fu Visione "Devi aiutarci Ronnie" "Se posso volentieri... qualcosa non va con il controllo della gemma o con le vostre attrezzature?" dissi rivolgendomi verso gli altri, a quel punto fu Steve ad intervenire "No non si tratta di Visione o di noi ma..." una voce fuori dal mio campo visivo finì la frase di Steve " Si tratta di me " quella voce provocò in me un ondata di emozioni tra cui rabbia, sgomento, tristezza e sollievo, emozione che ignorai, per un po' rimasi ad occhi chiusi con il capo chino verso il tavolino, sentivo i suoi occhi su di me e questo mi fece arrabbiare ancora di più , mi voltai e lo vidi sulla soglia della porta con i capelli lunghi che gli ricadevano sugli occhi , forse fin troppo lunghi , con un espressione indecifrabile sul volto e con il suo tratto distintivo il suo immancabile braccio meccanico che spuntava dalla sua maglietta blu. Davanti ai miei occhi c'era James Buchanan Barnes o come tutto il mondo lo conosceva Il Soldato d'Inverno.

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