6.Compleanno

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Lo schermo del mio cellulare brillava ad intermittenza, avevo abbassato la suoneria per non rispondere e mentirgli ancora come stavo facendo ormai da mesi e mesi. Stavo mentendo a mio fratello con così tanta naturalezza che la cosa mi spaventava, Tony era un tipo sveglio e forse aveva anche capito che qualcosa non andava , ma non lo dava a vedere, lui è più il tipo che raccoglie tutte le prove della tua colpevolezza e poi te le sbatte in faccia oppure se non le trova con il suo fascino da miliardario , playboy e filantropo, come spesso adora definirsi , ti raggira e ti fa sembrare il più stupido di tutti.

La chiamata fu interrotta e lo schermo del cellulare indicava dieci chiamate perse , otto di Tony e due di Pepper. Tony sapeva essere snervante ...otto chiamate...ma per una giusta causa...voleva farmi gli auguri di compleanno...l'avrei chiamato dopo, quando il senso di colpa e la tristezza si fossero almeno un po' attenuate.

Per quel giorno il mio intento era di non incontrare Steve e Bucky , non volevo festeggiare...non lì almeno, mi misi a lavoro con tutta l'attrezzatura che avevo da testare. Rimasi nel laboratorio per tutto il pomeriggio ad ideare e ad assemblare. Poi a causa del forte bruciore agli occhi decisi di staccare, tutte quelle ore a fissare la fiamma ossidrica non erano salutari alla mia vista, non senza la mia attrezzatura che era rimasta nel mio laboratorio super all'avanguardia.Così dopo un po' di indugio salii in camera con l'intento di stendermi, ma avanti la porta della mia camera , nella penombra vidi una figura accucciata , era Bucky assorto nei suoi pensieri.

Aveva un'espressione corrucciata , come sempre, ma questa volta c'era qualcosa in più...dolore?....o preoccupazione?!...non sapendo cosa fare allora dissi "Bucky... tutto bene ?" si destò dai suoi pensieri e accennando ad un sorriso , cosa molto strana che un po' mi destabilizzò , rispose "Ronnie...si si tutto bene.." ma si vedeva che quelle parole non convincevano nemmeno lui, ma lasciai correre se non voleva dirmelo non erano fatti miei così cambiai argomento "Come mai sei seduto avanti alla mia porta? Hai bisogno di qualcosa?" mentre parlavo lui continuava a guardarmi con uno sguardo indecifrabile, forse lo stupiva la mia gentilezza...che in quel momento stupiva anche me, poi disse "Si io...volevo darti questo" e con un movimento fluido fece apparire dalla penombra una piccola merendina , di quelle confezionate , su un piattino con una piccola candelina bianca e azzurra. Rimasi senza parole , nessuno aveva mai fatto un gesto così per me...così semplice ma anche così significativo. Continuavo a guardare la merendina così Bucky si affretto' a dire "So che non è molto ma non sono riuscito a trovare altro che questo al distributore automatico" alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi , emanavano calore...so che è una cosa assurda ma...quella sera i suoi occhi avevano un qualcosa di diverso... il color ghiaccio che li caratterizzava era più tenue più caldo, e dissi "Sei uscito? hai rischiato di farti scoprire per prendermi un dolce?", indietreggiò di qualche passo come per mettersi sulla difensiva, pensava che lo stessi rimproverando e stava per attaccare quando io aggiunsi "Grazie... nessuno aveva mai fatto nulla di così carino per me" inspirò rumorosamente alle mie parole e sorrise timidamente, era davvero molto bello quando faceva vedere James e non il Soldato d'inverno, oh ma cosa mi veniva in mente. Con il suo braccio bionico mi porse il piattino e mi disse "Buon Compleanno Ronnie" presi il piattino e risposi "Grazie Bucky" credetti di vedere un luccichio nei suoi occhi , ma forse era solo una mia impressione. Si voltò per andar via quando richiamai la sua attenzione "Aspetta Bucky...vuoi dividerlo con me ?" mi studiò per un po' poi con un cenno della testa accettò e io lo feci entrare nella mia camera.

Parlammo per ore, mi raccontò dei ricordi che piano piano gli stavano tornando in mente, i momenti che lo facevano sorridere erano quelli legati a Steve,della sua ragazza dell'epoca che aveva lasciato per andare in guerra , delle sensazioni che gli provocavano i ricordi. Era bello parlare con quella naturalezza con qualcuno. Era ormai sera quando Bucky decise di andare via, così lo accompagnai alla porta e con mio grande stupore quando stava per uscire dalla porta appoggiò delicatamente la mano sinistra sul mio volto , ci guardammo negli occhi e provai una strana sensazione alla bocca dello stomaco , un formicolio , sentii il mio cuore battere all'impazzata...ma...cosa stava succedendo...io...non riuscivo a muovermi....ma alla fine fu Bucky a fare la prima mossa e posò delicatamente le sue labbra sulla mia fronte e sussurrò"спокойной ночи, детка*" , non feci in tempo a chiedergli cosa avesse detto perché andò via a passo veloce senza voltarsi.



*"Buonanotte, piccola"

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Spazio 'autore': Scusate per l'attesa

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