Chad

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Le prove andavano sempre meglio ed i primi concerti, anche se in piccoli locali, erano stati fissati.
Presto sarebbero davvero partiti per Los Angeles.
Erano tutti su di giri, tanto che quasi nessuno aveva notato gli sguardi che si lanciavano Keaton e Xander.
Ogni giorno, mentre suonavano, si perdevano l'uno negli occhi dell'altro.
Poi quando rimanevano soli suonavano e suonavano ancora, fino a che non si trovavano a baciarsi con passione.
Il mondo al di fuori scompariva, la mente si svuotava completamente, ma quando quei momenti travolgenti e che nessuno dei due sapeva spiegarsi finivano, era come se il fantasma di Chad incombesse sempre su entrambi.

***

Los Angeles, un mese dopo

Aveva sentito parlare di un gruppo emergente che, arrivato in città, stava facendo parlare di sé nei vari locali e che richiamava sempre più pubblico.
Sembrava stessero tentando la scalata verso il professionismo .
Non si era mai fidato delle voci e questa volta non aveva fatto eccezione, fino a che non sentì alcune ragazze parlare tra loro di quanto fosse figo il chitarrista.
Lunghi capelli corvini -avevano detto- e penetranti occhi dello stesso colore.
Si incuriosì a tal punto da insistere ancora e ricercare altre informazioni.
Tuttavia tutte le notizie riportavano le stesse parole.
Possibile che Xan fosse riuscito a trovare una nuova band con cui tentare di portare avanti il suo sogno?
La cosa gli parve improbabile dato il suo attaccamento ai Death Hackers, nonostante questo decise di andare a dare un'occhiata.
È pur sempre un bene controllare una possibile futura concorrenza.
Non appena mise piede al "Blue Note", uno dei migliori trampolini di lancio di tutta Los Angeles, si sarebbe aspettato di tutto tranne quello che si trovò davanti.
Sul palco si accese un unico faro centrale che illuminava l'asta di un microfono con una strana forma che il ragazzo conosceva bene, sembrava un serpente quasi completamente disteso, ma il centro del "corpo" era arricciolato a formare il simbolo dell'infinito.
IMPOSSIBILE!
Fu il suo primo pensiero.
Lloyd non aveva mai voluto abbandonare il paese per una grande città , così come...
I suoi pensieri vennero interrotti dalla musica proveniente da una tastiera ed una batteria ancora non illuminate.
Una melodia che era quasi certo di conoscere, ma ancora gli sembrava impossibile che le cose stessero a quel modo...
Mentre la base proseguiva, una figura avanzò verso l'asta illuminata: i capelli argentati accuratamente tirati indietro con il gel; una maglietta a maniche corte, rossa, attillatissima e con "il suo logo", lo stesso cobra che faceva da asta al microfono, di un nero lucido; pantaloni di pelle nera.
Era davvero Lloyd!
Ancora non si era ripreso dallo stupore della sua presenza lì, quando altri fari si accesero alle sue spalle illuminando i due strumenti che nascondevano solo in parte due volti che conosceva altrettanto bene, già intenti a suonare.
Stessi abiti indossati da personaggi decisamente differenti.

Da un lato fluenti e lunghi capelli biondi solo in parte raccolti, con una ciocca che ricadeva sul volto ricoprendo uno dei due profondi occhi azzurri, il tutto contornato da un sorrisetto malizioso.
Dall'altro lato una spettinata chioma rossa , uno sguardo beffardo color nocciola e lo stesso sorriso impertinente sul volto.
Entrambi indossavano dei jeans slavati, attillati e strappati e quella maglietta nera con dei disegni rossi che ricordavano lacrime di sangue... la loro maglietta.
Questo poteva significare solo una cosa: quelli di fronte a lui erano davvero i Death Hackers.
Una volta realizzato questo, la sua mente smise di domandarsi quando quei due avessero deciso di mollare gli studi che tanto li avevano frenati non così tanto tempo prima ed iniziò ad elaborare un'unica informazione: la loro presenza lì implicava un'altra presenza che, di lì a poco, sarebbe apparsa sotto quei riflettori.

Lloyd a passo cadenzato raggiunse l'asta ed impugnò il microfono, poco prima che iniziasse a cantare, però, avevano iniziato a risuonare le note degli strumenti a corda ed altri due fari si erano accesi ai lati opposti del palco, rivelando due figure che convergevano verso il centro, scrutandosi.

I suoi occhi vennero rapiti dalla figura a sinistra: gambe toniche ed affusolate , strette in un paio di jeans bordeaux; una camicia nera, lucida, sbottonata con precisione strategica per lasciare intravedere il petto muscoloso su cui riluceva una collanina argentata.

Non vi era alcun dubbio che si trattasse di Xander.

Lo sguardo salì dal petto al volto, incorniciato dai lunghi capelli corvini raccolti in un codino basso.

Infine i suoi occhi color pece , due profondi pozzi di petrolio che stavano guardando con passione...

La gelosia ruggì improvvisa nel suo petto.

Chi cazzo stava guardando in quel modo?

Quello sguardo era sempre stato rivolto solamente a lui e così doveva rimanere...

Mentre la voce del vocalist si andava affievolendo per lasciare spazio a quello che un tempo era stato il suo assolo, lo sguardo di Chad seguì quello del moro verso una figura che fino a quel momento aveva ignorato: il suo "sostituto".

A quel punto davvero non riuscì a credere né ai suoi occhi, né alle sue orecchie.

L'assolo era partito, era la sua musica, ma suonata in modo diverso.

Forse addirittura migliore, non in generale, ma come adattamento al gruppo. Salendo con lo sguardo vide prima di tutto degli attillati jeans neri ed una camicia bordeaux, lucida con i primi tre bottoni aperti.

I suoi abiti erano volutamente speculari a quelli di Xan...

Lo sguardo continuò a salire: una chioma rosso fuoco spettinata, che lasciava intravedere un tatuaggio sull'estremità sinistra della fronte.

Era certo di aver già visto da qualche parte quel tatuaggio.

In quel momento il bassista aprì gli occhi , di scatto, rivelando due gemme acquamarina.

«Keaton?» il suo nome sfuggì dalle labbra di Chad ad alta voce, ma comunque non abbastanza per essere sentita durante l'esibizione.

Questo se possibile se lo aspettava ancora meno.

Era migliorato incredibilmente, in più quello sguardo!

Non lo aveva mai visto con uno sguardo simile, il "piccoletto" non guardava mai con passione qualcosa che non fosse il basso, o quell'idiota biondo del suo migliore amico.

Poi capì, stava ricambiando Xander!

Rimase pietrificato.

A risvegliarlo arrivò la voce del suo vecchio cantante.

«Ciao Blue Note! Io sono Lloyd, questa era la nostra canzone di apertura e questi... -fece una pausa indicando tutta la band- Sono i Death Hackers! Godetevi il concerto!»

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