6.

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Louis cammina per le strade di Londra, sotto la pioggia, la testa inclinata e le scarpe bagnate. Ha una busta in mano, piena di giacche e vinili che ha trovato nel mobile in salotto.

Il bar che Zayn gli ha detto di raggiungere non è troppo affollato, le solite persone nella pausa pranzo; riesce a riconoscere il ciuffo del ragazzo facilmente, tirato su con del gel.

"Non sono qui per scusarmi," è la prima cosa che dice. Si siede al tavolo, appoggiando la busta su di esso. "Quindi, tieni."

Zayn alza gli occhi al cielo. Ha scelto un abbigliamento semplice: una t-shirt e i jeans che Louis ricorda essere i suoi preferiti. Delle occhiaie scure contornano i suoi occhi, probabilmente dovuto alla carenza di sonno.

"Hai un aspetto di merda." Aggiunge Louis.

"Ciao anche a te, Louis," dice Zayn. Apre la sua bottiglietta d'acqua e la finisce, inclinando leggermente il capo. "Come stai? Non ci vediamo da un po'."

Louis ordina Coca e Rum, guardando Zayn negli occhi. "Sto bene," dice. "Mi mancava il mio migliore amico, tutto qui. Quell'amico che si è comportato da stronzo poco tempo fa."

"Non è vero," si lamenta Zayn. "È solo che... mi hai colto di sorpresa. Avresti potuto dirmi qualcosa, cazzo."

"Già, avrei potuto," gli concede Louis. La cameriera gli porta il suo drink, ed inizia a berlo senza esitazioni, sentendo il bisogno immediato di ingerire dell'alcool. "Non ho intenzione di scusarmi."

Zayn gli da un calcio sotto al tavolo. "Certo che no," dice. "Non sarebbe nel tuo stile." Louis alza le spalle.

Rimangono in silenzio, ad osservarsi. Un silenzio che non presuppone nulla, un silenzio piacevole, confortante. Zayn appoggia la testa allo schienale della sedia, chiude gli occhi e si rilassa sotto allo sguardo curioso di Louis, abbandonando la maschera che aveva indossato prima di capire che sarebbe andato tutto bene.

Sembrava che fosse sempre così. Sarebbero stati bene.

"Tutto okay?" Mormora Louis. Si concentra sul leggero movimento delle sue spalle, e sulla lentezza con cui riapre gli occhi.

Zayn alza le spalle, e sorride leggermente. "Sono solo stanco," dice. "Sai, la vita da rockstar."

"Sei insopportabile." Gli dice Louis.

"Ma mi ami lo stesso."

Louis deglutisce. Sente un peso sul petto, forse causato da quella affermazione, forse perché aveva finalmente accettato quel fatto. "Già," dice. Perché lo ama, e ormai non era più difficile per lui ammetterlo. "Ovvio."

Zayn sorride. Una cosa che fa ancora sorridere Louis d'istinto. "Anch'io ti amo, lo sai. Anche se mi comporto da stronzo." Sembra fargli male, pronunciare quelle parole.

Sono così incasinati, cazzo. Forse si stanno trattenendo troppo, forse dovrebbero lasciarsi andare, ma Louis non vuole. E non lo farà. Si aggrapperà ancora di più a Zayn, prima di lasciarlo andare via dalla sua vita. E sa che Zayn farà la stessa cosa.

Forse è per quello che era finita, tra loro. Si conoscono troppo bene.

Louis gli avvicina la busta, facendola scivolare sul tavolo. Inizia a sentirsi nervoso, ma sa che è una cosa che va fatta. Sa che è meglio ridargli tutto, invece che buttarlo via. Osserva Zayn aprire la busta, lo osserva accigliarsi, quando riconosce le sue giacche ed i suoi vinili.

"Oh mio Dio," dice Zayn, incredulo. Alza lo sguardo, fissando Louis. "Fai sul serio?"

Louis alza le spalle, incerto. "Ho messo un po' in ordine l'appartamento. Non l'avevo ancora fatto da quando ... è successo tutto."

A House Built Out of Stones - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora