Trentaquattro

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Narratore esterno.

Matteo poi nascerà, nascerà bello come il padre e come la madre.
Nascerà con gli occhi marroni, e subito Mario vuole fare il test del dna.
Lo prendono sia da lui, sia da gonzalo, però ci vogliono giorno, a sapere i risultati.
Ma non c'è fretta, non c'è minimamente, perché asia durante il parto ha avuto un emorragia interna, molto grave.

I medici l'hanno portata di corsa in sala parto, e guarda caso, la ragazza è finita in coma.
Le notizie, per il croato, quelle cattive ovviamente, non sono finite, arriva anche il risultato del test del dna, è positivo per gonzalo e negativo per se stesso.
Il figlio, è di higuain.

Paulo è scosso, e decide di abbandonare l'ospedale, trattenendo le lacrime, che poi escono all'uscita dall'ospedale. Mario, è da solo, seduto sulla sedia davanti alla saletta dove stanno operando asia, gonzalo invece ammira il bambino, disteso, che dorme.

Hanno tutti e tre più lacrime che parole, gonzalo non sa descrivere lo sconforto che lo imprigiona a non sentire nemmeno Mario, quando lo chiama, per avvisarlo che un medico è uscito, e che se vuole può sentire anche lui.

Il coma, è ancora più grave di quello che sembra, e se non si sveglia entro un mese, morirà senza che loro debbano fare nulla.
Se si sveglierà, probabilmente subita malformazioni, o problemi al cervello, o le bloccheranno qualche articolazione, probabilmente delle gambe, ridurrendola in sedia a rotelle per tutta la vita.
Praticamente, la vita di asia, per colpa di quel bambino, è distrutta.


Gonzalo pov.

Sono sopra il tetto dell'ospedale, seduto sul cornicione, e mi guardo i piedi.

Ho distrutto la mia vita, quella del mio ragazzo, e quella di due persone che si amano.
Asia morirà, e mio figlio crescerà senza una madre, Mario si rifiuterà di  crescerlo, e dovrò crescerlo da solo.

Forse da questo cornicione mi butterò, e sarà tutto finito, ma Matteo vivrà senza una madre e senza un padre.
Qualche tifoso resterà male, e i napoletani goderanno della mia morte.
Mio moroso tornerà etero, e Mario soffrirà tutta la vita la morte di sua moglie e forse anche quella mia.

"Che cazzo fai sei matto? Gonzalo Gerardo Higuain scendi da quel fottuto cornicione. Stiamo tutti male ma questo non vuol dire che tu debba suicidarti. Scendi."

"Mario, hai sempre aspettato questo momento, ora ne sarai felice?"

"Sei un coglione gonzalo! Scendi!"

Mi sono alzato, mentre parlava, e probabilmente anche quasi buttato, ma Mario mi aveva preso, e appoggiato al terreno.

"Sei un coglione, un emerito coglione. Ragionaci su due volte. Io, non ti voglio morto.

E nemmeno Asia."

"ASIA MORIRÀ!"

"Asia non morirà."

"Sii realista, morirà! Sono un coglione si, un emerito coglione e non merito niente! Solo di morire."

"Chiamo paulo."

Arrivó subito, e tornammo davanti alla saletta, Mario dentro, e io abbracciato a Dybala, che piangevo, fin troppo.

neighbors || Mario MandzukicWhere stories live. Discover now