neighbors || Mario Mandzukic

Diciannove

Asia pov.
Da quel giorno a casa di Mario erano passati almeno 4 giorni, o forse cinque, avevo il cervello in pappa.
Eravamo in un locale a bere qualcosa, ve lo giuro, ero andata con Mario, gonzalo, Paulo e Miralem per fare qualcosa e bere qualcosa insieme.
ero già brilla, ed erano solo le undici e mezza di sera, mi ero messa a ballare con tutta la calma possibile, e subito mi si era avvicinato un ragazzo biondo, credo, che aveva subito iniziato a strusciarsi addosso a me, e io cercavo di togliermelo di dosso, ma era impossibile.
Ma mentre stava per prendermi e mettere la mia mano sopra il suo pacco, Mario lo scaraventó a terra, provocando un silenzio di tomba nel pub.

"Ma ti sembrano cose da fare? Ha diciotto anni. E poi levati dalla mia ragazza. Santo cielo." Disse, non sembrava neanche lui, era calmo, ma aveva le spalle alte e si era irrigidito.

"Mario non importa, davvero." Lo presi e lo portai via, nel tavolo dove stavano gli altri.
"Non ti lascio più ballare da s- " non fece in tempo a finire la frase che due giornalisti si avvicinarono a noi.

"Mario Mario, quindi lei è la tua ragazza? È lei a cui dedichi ogni prestazione in campo? A cui dedichi i tuoi pochi goal? A cui hai dedicato il primo goal al bernabeu?"

Lui fece un respiro e poi rispose a tutte le domande tranquillamente, come se gli avessero chiesto di una partita in cui lui era stato fenomenale.

"Si, è la mia ragazza. Non è un onore dirlo per me, perché passerò per il pedofilo che va con le ragazzine, ma questa ragazza qui, mi ha cambiato la vita.[...]
E si, a lei dedico ogni cosa oramai. Mi ha cambiato, in meglio."

I giornalisti sorrisero ed uscirono dal pub, probabilmente avevano capito poco, ma a Mario non fregava più di tanto.

"Hai detto a due giornalisti che sono la tua ragazza, praticamente l'hai ufficializzato.."
"Quei due giornalisti non avranno capito niente e scriveranno stronzate, lo ufficializzerò contro il Napoli."
"Davvero?"
"Si, moja ljubav." ( amore mio in croato.)