Louis osservò il ragazzo di fronte a lui, le guance un po’ arrossate a causa dei due bicchieri di vino che l’aveva convinto a bere, alcune ciocche di capelli che sfuggivano allo stretto chignon, cadendo ad ammorbidire il contorno del viso angelico.
Harry Styles era bello, e il principe si era sentito intrigato ed attratto dal ricciolino fin dal primo momento in cui gli si era avvicinato in aeroporto, con l’aria di dover incontrare qualcun altro.
Ovviamente credeva a tutto quello che aveva letto di lui sui rotocalchi, e non poteva biasimarlo. Per molti versi avrebbe dovuto esserne contento. Era esattamente per ottenere quel risultato che aveva posato per quelle fotografie, concedendo interviste e dichiarazioni. Desiderava che la gente pensasse che lui fosse il principe casanova. E a giudicare dal modo in cui Harry lo guardava quando pensava di non essere visto – con freddo disdegno – aveva avuto successo.Purtroppo, in quel momento si sentiva come se avesse fallito.
Era comunque riuscito a farlo scoprire un poco quella sera, chiedendogli di New York, un soggetto abbastanza innocuo -per poi passare a domandargli un poco di lui- che chiaramente per Harry non era un soggetto innocuo. Infatti aveva declinato tutte le domande personali, per tornare invece all’architettura.<<Chase Jaminson adopera sempre materiali locali e rinnovabili in tutte le sue costruzioni. E si sforza sempre di inserire i suoi progetti nel paesaggio naturale.>>
<<Ammirevole>> mormorò Louis. Lo sapeva già, ed era per quello che aveva deciso di collaborare con lo studio Jaminson. <<Le interessa l’architettura, Harry?>>
Poteva sembrare una domanda innocente tuttavia le sue guance si tinsero di rosa. <<Certamente>> rispose dopo un secondo di pausa. <<Lavoro per Jaminson, dopotutto.>>
<<Intendevo personalmente. Ha mai pensato di studiare anche lei architettura?>>
Il rossore si intensificò, e quella semplice reazione fece scorrere un flusso di desiderio attraverso il corpo di Louis, che si agitò nella poltrona. <<L’ho fatto>> ammise l'altro, guardando tutt'altro. <<Ma ho completato solo il primo anno.>>
Intrigato, lui si allungò in avanti. <<Che è accaduto?>>
<<La vita>> rispose piano, riportando lo sguardo su di lui. <<La realtà è che non sempre si può avere quello che si vuole. Ma dal momento che lei è un principe, forse non può capirlo.>>
Si stava mettendo sulla difensiva, una tattica con cui il liscio aveva molta familiarità.
<<Per la verità, lo capisco benissimo.>>
Fin troppo...Il riccio piegò la bocca cinicamente. <<È difficile immaginare quali sogni abbia dovuto sacrificare.>>
<<Ne sono sicuro.>>Harry bevve un sorso di vino, incontrando il suo sguardo sopra l’orlo del bicchiere. <<Mi dica allora.>>
<<Dirle?>>
<<Quale sogno ha sacrificato, principe Louis?>>
Il castano si appoggiò contro lo schienale. Quella conversazione stava diventando molto interessante. E pericolosa.
<<Le ho chiesto, anzi... ti ho chiesto>> gli rammentò ammiccando, <<di chiamarmi Louis.>>~○~●~○~●
Beh dai cosa ne pensate di questa personcina?
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Prince
RandomHarry Styles farebbe quasi qualsiasi cosa per il suo lavoro. Dopo che il suo capo, l'architetto Chase Jamison, l'ha salvato in una situazione umiliante, Harry cerca di sdebitarsi in tutti i modi. Ora, però, il capo gli chiede di scortare in giro per...