Buoooon fine ferragosto! Mi auguro abbiate festeggiato tanto! 😂😏
Harry strinse le mani intorno alla tazza di cioccolata calda, chiedendosi da dove cominciare la storia. Non poteva credere di essere sul punto di raccontarla a Louis, e la cosa più sorprendente era che desiderava farlo. Non aveva mai parlato a nessuno della sua disastrosa relazione – ammesso che si potesse chiamarla così – con Nick. Se l’era lasciato alle spalle e si era gettato nel lavoro, un mondo che gli era sembrato molto più sicuro.
Tuttavia adesso voleva parlarne. Con Louis.<<Ci incontrammo qui, in città>> cominciò di colpo. <<Io lavoravo come PA per uno dei maggiori studi di architetti. Vi lavorava anche Chase Jaminson, che poi mi prese con sé quando aprì il proprio studio.>> Offrendogli un rifugio dall’umiliazione di essere stato piantato in asso in pubblico, e dalla pena senza fine del suo cuore spezzato.
<<Si chiamava Nick, ed era uno degli architetti emergenti. Affascinante e molto appariscente, un po’ viziato...>>
<<E ritieni che io sia come lui?>> Louis sembrò sorpreso e un po’ offeso.
Harry fece un sorriso con tanto di fossette. <<Be’, sei molto appariscente. In ogni caso, mi conquistò su due piedi. Uscimmo per due anni. Sembrava tutto meraviglioso all’inizio, poi cominciò a cambiare. Lui cambiò. Con me, era così divertente e affascinante...>>
Scosse la testa al ricordo.
<<Ma con gli altri era un altro uomo. Duro e ambizioso. E mi disapprovava, quasi come io se non gli piacessi affatto.>> Deglutì, lo sguardo che svicolava.
<<Poi cominciò a cercare di cambiarmi, a farmi diventare una persona diversa, come lui. Mi diceva cosa indossare, cosa leggere, persino cosa pensare.>>
<<Sembra un bastardo.>>
<<Be’... Suppongo che lo fosse, e io ho sbagliato a continuare a stare con lui. Ero così attaccato a lui, così determinato a tenermelo.>> Deglutì ancora. <<Così ho cominciato a cambiare, cercando disperatamente di essere come mi voleva.>> Scosse il capo, i ricordi che riaffioravano. <<Non voglio fare mai più una cosa simile.>><<Io non vorrei mai che lo facessi.>>
<<In ogni caso>> proseguì dopo aver bevuto un sorso di cioccolata, <<finì tutto bruscamente. Venni a sapere che per tutto il tempo mi aveva tradito con segretari e stagisti. Anche allora avrei potuto perdonarlo, tanto era scesa in basso la mia autostima, ma fu lui a lasciarmi.>> Se cercava di suonare secco o indifferente, sapeva di aver fallito. <<Dichiarò che non ero adeguato alla sua immagine. Così finì per uscire con un collega architetto, uno che aveva un futuro brillante davanti, che ovviamente io non avevo.>> Con il suo unico anno di università e i suoi sogni infranti. Semplicemente, non era stato abbastanza per lui.<<Questo deve averti ferito>> osservò Louis quietamente. Si allungò e coprì la sua mano con la propria. Harry sentì la sua forza e il suo calore, sapeva che capiva molto riguardo i sogni infranti. Non si sarebbe mai aspettato che un uomo come il liscio potesse farlo, ma non aveva davvero saputo che genere di uomo fosse in realtà.
<<Mi ferì>> ammise. <<Ma la cosa che mi fece più male fu il fatto che non ero riuscito a vedere chi era davvero. Non volevo farlo. Volevo credere alla favola, così chiusi gli occhi e ignorai ogni segnale di avvertimento.>> Scosse il capo. <<Non sarò mai più così stupido.>>
Infatti, non avrebbe più messo a rischio il proprio cuore, e di certo non con Loui. Non che lui glielo avesse mai chiesto, si rammentò.Louis era silenzioso ed Harry si arrischiò a guardarlo. I suoi occhi erano incupiti, la bocca sottile stretta in un cipiglio pensoso.
<<Non so bene perché ti ho raccontato tutto questo>> riprese dopo un momento. <<Non che abbia qualcosa a che fare con...>> Cercò le parole giuste, per non dire noi. <<Te e me.>>
<<No?>> Louis sollevò le sopracciglia.
<<Voglio dire, si tratta solo di un giorno.>> Prese fiato. <<Mi dispiace di avere esagerato prima. So bene che era solo un bacio.>>
<<Solo un bacio.>>
<<Sì...>>
<<Bene.>>
Louis gli sfregò il palmo della mano con le dita, accendendo di nuovo scintille nel suo corpo. <<La giornata non è ancora finita. Vieni con me questa sera.>>
Lo guardò, gli occhi spalancati. <<Dove?>>
<<A un cocktail di benvenuto al Guggenheim.>>
Gli girava la testa. <<Come...>>
<<Sì>> lo interruppe Louis con un sogghigno.<<Come mio compagno.>>
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Prince
RandomHarry Styles farebbe quasi qualsiasi cosa per il suo lavoro. Dopo che il suo capo, l'architetto Chase Jamison, l'ha salvato in una situazione umiliante, Harry cerca di sdebitarsi in tutti i modi. Ora, però, il capo gli chiede di scortare in giro per...