Piccola gattina

10 3 0
                                    

Capitolo 8

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Capitolo 8

Piccola gattina

Era quasi Natale,il paesaggio era dipinto di bianco, dalla neve candida che era caduta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Era quasi Natale,il paesaggio era dipinto di bianco, dalla neve candida che era caduta. Mi piaceva molto la neve, perché la consideravo pura,candida e soffice.

La recita doveva tenersi proprio il giorno di Natale, mancava pochissimo. A Natale sopprimo il mio brutto caratteraccio, e cerco di essere più buona, perché sono convinta che babbo natale mi guardi.

Un giorno durante le prove per la recita, alcune ragazze e ragazzi mi toccarono i miei capelli e non capivo il perché del loro gesto e mi infastidiva essere toccata, ma dovevo essere buona.

"Sai se tocchi i capelli della tigre palmare, entro l'anno nuovo ti innamoreresti di qualcuno" qualcuno disse alle mie spalle, ma non capii chi fosse.

"È vero a me è già successo sapete? Ho toccato i capelli di aisaka e il giorno dopo ho incontrato la mia anima gemella."altri brusii si confusero nella classe.

Mi sentii infastidita è irritata, ma ho promesso a me stessa di essere buona, e così fu. Per tutto il giorno mi toccarono i capelli, non ce la facevo più, sarei esplosa da un momento all'altro.

Finalmente arrivò l'ora di tornare a casa, cercai amdir per tornare a casa insieme. Lo cercai da per tutto e chiesi ad alcuni studenti se lo avessero visto, ma nulla. Allora pensai che, non mi avesse aspettato e che naturalmente a quest'ora era già a casa. Allora decisi di avviarmi per tornare a casa. Uscii dal cancello della scuola, e trovai un ragazzo.

"Scusa, i tuoi capelli posso toccarli, sono molto belli" mi chiese tremando dalla paura.

Lo guardai con aria minacciosa, non ne potevo proprio più di quella storia. Lui al mio sguardo scappo a gambe levate.

Sentii un applauso dietro di me.

Mi girai e vidi neji, che mi stava squadrando dalla punta dei piedi fino alla testa.

"Ma che brava piccola gattina indifesa, ho capito come fai a far scappare le persone, usi il tuo sguardo minaccioso. Sai non ti basterà per sconfiggermi." Ghigno lui.

Si avvicinò a me, e mi prese una ciocca di capelli e la strinse fra le sue dita.

"I tuoi capelli sono di un rosso fuoco e così  brutti, per non parlare delle tue buffe orecchie a punta e delle tue stupide lentiggini."

A quelle parole mi si gelò il cuore, era stato troppo crudele con me. Le lacrime stavano per salirmi agli occhi.

Neji lasciò i miei capelli e se ne andò.

Io rimasi lì immobile.

Sentii una voce famigliare che mi riscosse.

"Aisaka ti ho cercato da per tutto dove eri finita?"Si avvicinò a me. Stai Bene ? È successo qualcosa?" Mi chiese amdir.

"È tutta colpa tua" gli urlai e lo trascinai verso casa, ma a un certo punto mi fermai.

" Mi vuoi spiegare cosa diamine ti prende? Perfavore. So che hai qualcosa che non va, ti conosco, sputa il rospo! Sono stati quegli studenti, che ti toccavano i capelli a darti noia?"

Per un primo momento rimasi in silenzio. Avrei sicuramente pianto, ma così l'avrei data vinta a neji. In quel momento avevo molto bisogno di sfogarmi.

Vidi che accanto a me c'era un palo, incominciai a prenderlo a calci e a urlare.

"Perché quel ragazzino arrabbiato mi fa arrabbiare così tanto, perché non può semplicemente darsi fuoco, anzi sarebbe meglio se tutti si dessero fuocoooo. Lo odio, lo detesto con tutta me stessa."

"Perché il mondo deve essere crudele? Perché aisaka mi fa sempre arrabbiare?"iniziò anche lui a dare i calci al palo, credo che l'abbia fatto per farmi sfogare di più.

"Dimmi il palo si è inclinato?"gli chiesi e smisi di dargli calci. Lui mi guardò e poi guardò il palo e acconsentì.

Mi sentii svuotata, da tutto il rancore avevo, mi sentii libera da quei sentimenti.

Tornammo a casa.

"Sono contento che finalmente ti sei sfogata, non potevo vederti senza reagire. Sei una ragazza di animo molto forte e ogni volta che cadi ti rialzi più forte di prima, sai io ti ammiro." mi disse durante quel breve tragitto che portava a casa.

"Grazie amdir, grazie di tutto." Gli sorrisi.

" Gli sorrisi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
AisakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora