Alleanza

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Mentre Mallory si avvicinava alla casa dell'amico dalle orecchie a punta, alzò gli occhi verso il cielo, vide una sagoma con delle grandi ali solcare il vento emettendo un forte grido, come se stesse cercando di attirare l'attenzione del ragazzo.
Il ladro si nascose, in mezzo alla folta boscaglia, trattenne il respiro e rimase immobile nell'attesa che la ripugnante bestia passò oltre. Si stava alzando un banco di nebbia, ne approfittò per darsela a gambe verso casa di Legolas. Una volta arrivato raccontò tutto al compagno e decisero di riunirsi col resto del gruppo.
Balin e Lesar fortunatamente erano in salvo e con loro Saku era al sicuro, avevano preso possesso di una piccola abitazione abbandonata al limite della campagna, con l'idea di ricostruirla.
Legolas e Mallory arrivarono verso il nano è il guerriero di corsa. Raccontarono tutto l'accaduto e si informavano a vicenda riguardo ciò che era appena successo.
Lesar nascosa la parte in cui Balin staccò di entro la testa del povero Kakoto e gli sguardi che lanciava alla piccola sapporo.

-Quindi ora cosa facciamo? Come ci riappacifichiamo con Inu?- chiese Lesar.
-Sicuramente verrà a cercarci, ma non credo sia l'unico a farlo. Mentre andavo verso casa di Legolas, la bestia che ha rapito il nostro amico stava sorvolando la zona, come se cercasse qualcosa o qualcuno. In più, ho trovato questi.- disse Mallory svuotando i sacchi in cui teneva le piccole creature dall'aspetto glabro e scheletriche.

-Hanno un odore tremendo!- disse Legolas coprendosi il naso e la bocca con la mano.
-Già e non è tutto, c'erano altre teche dove le ho trovate e alcune erano più grandi. Ho il terrore che questi siano i cuccioli della creatura che ha rapito Inu e che la persona che cercava prima sono io...- rispose Mallory.
-Bene ora che si fa?- chiese Lesar ma non appena finì la frase, si rese conto di qualcuno che li stava osservando.
-Occhi aperti ragazzi, qualcuno ci spia.- disse sottovoce.
Balin impugnò la sua ascia ancora sporca di sangue, Mallory si nascose al lato della porta, in attesa che qualcuno entrasse.

-Con permesso- fece una voce tremolante mentre apriva lentamente la porta.
Era un uomo di media altezza, capelli rasati ai lati e leggermente più lunghi sopra, era smilzo e portava una maglia di colore marrone scuro, dei pantaloni in cuoio in nero, leggermente sbiaditi e delle scarpe in pelle marrone.
-Sono William, scusate l'intrusione, sono un amico di Skarg, che riposi in pace, sono stato mandato qui da una persona che vi vuole tra i suoi ranghi.- disse.

-Amico di mio padre? Non ho mai sentito parlare di te, d'altro canto quell'ubriacone non rimaneva molto in casa...- Rispose Lesar.
-Beh giovanotto, ti stupirai quando ti dirò che tuo padre era un soldato di alto rango tra le fila del Fronte di Ribellione.- rispose William.

-Cosa!? Mio padre? Quello scorbutico era un soldato? Dei ribelli?- sbottò il ragazzo.
-Già e anche io ne faccio parte come avrete immaginato. Perciò il generale vorrebbe parlarvi e se possibile vorrebbe che voi vi uniste a lui, vi abbiamo tenuto d'occhio per un po' di tempo e le cose che vi stanno capitando verranno spiegate in grosso modo da lui in persona.- disse William grattandosi la testa.
-Sapete dove trovarci, vi prego di affrettarvi ad andare prima che l'esercito...- qualcosa interruppe la frase del ribelle.
-Siete solo voi qui? O stavate aspettando qualcuno?- chiese William con tono sarcastico.

Legolas prese il suo arco e incoccò una freccia, Mallory afferrò uno dei pugnali e Balin di corsa si precipitò fuori in preda ad un raptus omicida con in mano la sua amata ascia.

-ESCI FUORI BASTARDO!- gridava il nano, una volta che tutti l'avevano raggiunto fuori
Solo Legolas si accorse del flebile rumore che fece la freccia scagliata da dietro un cespuglio.
Non era una freccia normale, una volta arrivata a qualche decina di metri dal gruppo di ragazzi, esplose in un fascio di luce accecante, con un forte suono stridulo che fece perdere conoscenza ai ragazzi, tranne che per Mallory.
Aveva avuto la prontezza di tapparsi le orecchie  prima che la freccia esplodesse.
Ma non fece in tempo a vide la traiettoria del prossimo colpo, stavolta un martello grosso quanto la testa di Balin arrivargli in pieno petto.
-E così voi sarete dei formidabili combattenti? Ahahahaha. Fatemi il favore, rimanete a terra e lasciateci fare quello per cui siamo venuti.-
Disse una grossa voce mentre si dirigeva in casa.
Mallory sentì le urla della povera Saku che ancora era rimasta dentro insieme a William.

-Non ti permetterò di toccare questa bambina, Royn!- disse William sfoderando un pugnale che teneva nascosto nella manica della maglia.

-Spostati ribelle, prima che perda la pazienza. Rispose il grosso omaccione.
William fece uno scatto felino e conficcò il pugnale nel fianco di Royn, ma purtroppo per sua sfortuna, il grosso uomo era impassibile come se il pugnale non l'avesse nemmeno sentito.

-Incredibile, è questa la forza dei ribelli?- disse Royn mentre si toglieva il pugnale dal fianco.
Prese William per un braccio e gli infilò il pugnale in una mano, attaccandolo alla parete della casa. William perse i sensi in seguito de dolore lancinante e, l'ultima cosa che Mallory udì, furono le urla della piccola sapporo mentre si allontanavano chissà dove.

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