La Festa.

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Si erano fatte le 8 di sera, erano tutti e quattro seduti in un tavolo della locanda, a bere i primi quattro boccali di birra, Inu beveva poco, nessuno gli chiese il perché, Balin aveva già scolato la maggior parte dei suoi primi venticinque boccali ed era mezzo alticcio, quando dalla porta entró una figura scura, vestita di nero, con un cappuccio che  copriva la maggior parte del viso, si avvicinò al nostro tavolo e con la coda dell'occhio Legolas vide che stava cercando di rubare il suo guadagno giornaliero, ma non riuscì a fare niente per fermarlo, Inu aveva già fermato quella persona. "Che stai cercando di fare, sporco bastardo?" Disse il samurai con tono aggressivo. "Inu, grazie per avermi aiutato, ma se questa persona ha bisogno di qualche moneta bastava chiedere, oggi ho fatto più del solito" disse Legolas con tono rassicurante. "Ti ringrazio" disse la figura incapucciata levandosi ciò che gli copriva il volto, era magro, con un'armatura in pelle colorata di nero, sembrava avesse molta fame.
"Siediti con noi" disse Legolas con tono allegro. "Oste due birre grazie!" Urlò l'elfo al proprietario della locanda. "Ti sono debitore" disse l'uomo con tono serio, poi si mise a bere. "Ah mi chiamo Gilbert, Gilbert Mallory, felice di aver fatto la tua conoscenza, messer...?" Disse il ladruncolo che sembrava aver ripreso colorito dopo aver bevuto e mangiato un po'.
"Legolas, chiamami così, loro sono Lesar, Balin e Inu, piacere nostro!"
Balin guardò male Mallory per aver cercato di derubare il suo amico.
"Comunque non era mia intenzione fare del male, volevo solo avere un po' di soldi per continuare a vivere, abito nei bassifondi, se ci siete passati suppongo che abbiate visto in che condizioni è il mio quartiere...." disse l'uomo con tono triste.
"Oh, ci dispiace, non è così ragazzi?" Rispose Legolas mentre guardava il gruppo. Notò che Balin e Lesar avessero già stretto amicizia bevevano e cantavano con la bocca piena, l'atmosfera era bella, si sentiva un certo calore forse era l'alcool o forse era il fatto che stavano iniziando a legare un po' tutti.
"Comunque" disse Gilbert ingoiando un boccone "sarebbe meglio che non passiate dal mio quartiere è un brutto posto, il re ha già cercato di confinare i limoni, con tutto rispetto Inu" Inu lanciò uno sguardo che fece rabbrividire Mallory.  "Dicevo, ho intenzione di unirmi alla ribellione non ne posso più di vivere così, le guardie se ne vanno in giro a fare quello che vogliono e lasciano i nobili a festeggiare con le loro cose preziose e noi a sguazzare nel fango, manca poco prima che anche questo quartiere diventi come il mio." Legolas e Inu lo ascoltavano interessati. "Certo" rispose Legolas. "Ti capisco d'altronde io abito nella foresta lontano da tutto e da tutti vivo solo con mio padre che sta poco bene, perciò non ho nulla da dire.. mi dispiace." Inu invece sembrava alquanto irritato e disse " Mi interessa solo il bene di mia sorella e del mio signore, non voglio spargimenti di sangue inutili nel mio quartiere sappiamo benissimo che il re è al di fuori della nostra portata, per ora." Non appena finito la frase notarono che una persona aveva alzato il gomito un po' troppo. C'era da immaginarselo, venticinque birre non sono poche.
Urlava parole incomprensibili.
"Papà!?" Disse Lesar alzandosi in piedi di colpo, cercò di andare da lui ma c'era troppa gente ubriaca che si picchiava e che cantava e ballava, non riuscì a passare facilmente, ma non appena arrivò da suo padre vide che c'erano due guardie che si prendevano gioco del vecchio Ottemoam, Lesar si arrabbió tanto da sguainare la spada ma tenendola nascosta lungo la gamba, ascoltò e basta.
"Skarg" disse una guardia "Sei accusato di far parte dei ribelli, ti dichiariamo in arresto, non fare niente di avventato o dovremmo ricorrere alle maniere forti!" Skarg vide Lesar con la coda dell'occhio, non appena le guardie si girarono per osservare chi c'era nella locanda videro il figlio dell'imputato, il silenzio era calato, nessuno ballava o cantava, solo osservavano la scena con paura di essere portati via.
"Vi prego, ho famiglia e un figlio da crescere, non avete alcuna prova che io faccia parte dei ribelli!" Disse Skarg con le lacrime agli occhi.
"Le prove le abbiamo, ed eccole qui" disse una guardia tirando fuori un manganello in legno con delle chiodature alla fine, colpendo Skarg sul volto.
"PAPÀ!!" Urlò Lesar e attaccò le guardie, tirò un fendente addosso a una di esse e squarció l'armatura del mal capitato, iniziarono a combattere, ma Lesar era in difficoltà una guardia lo teneva fermo e l'altra stava per menare un colpo, lo prese nel petto, e laceró la camicia del giovane facendogli danni seri, a quel punto Skarg si riprese, non appena vide la scena disarmó la guardia che aveva colpito il figlio e la massacró di botte con la sua stessa arma, l'altra guardia corse fuori a chiedere aiuto, ma non appena varcó la soglia della porta si ritrovò Legolas e Balin ad aspettarlo, dietro di lui, appoggiati al muro della locanda c'erano Inu e Mallory che lo guardavano, non appena la guardia urlò aiuto si ritrovò una lama che gli usciva dal petto, Mallory lo aveva trafitto con uno stocco.
"Avete capito cosa intendevo!?" Urlò il ladro guardandoli in faccia.
"Dobbiamo andarcene, arriveranno altre sporche guardie qui, muoviamoci!"
"Aspetta" disse Inu insieme a Legolas. "Non possiamo lasciare qui Lesar e suo padre!" Replicò il samurai. "Ha ragione, io prendo Lesar, preoccupati del padre, Balin" disse Legolas.
Così si diressero alla casa del l'elfo, dove stettero li per tutta la notte, medicarono i feriti e li misero a riposare.
La mattina seguente Lesar e skarg sembravano stare meglio, "Grazie per avermi salvato la vita" disse Skarg "Ora però devo andare loro mi aspettano. "
"Loro chi?" Chiese Legolas "I ribelli, stiamo cercando un piano che ci permetta di uccidere il re e fare in modo di ricostruire la città senza nessuno a farle da sovrano."
"Sicuro che sia il caso di andare? Cioè è troppo presto le guardie ci staranno cercando" disse Mallory che ascoltava la conversazione in silenzio, Skarg aprì la porta e disse "Mi farò sentire, e date questo a mio figlio, in caso mi succeda qualcosa lo porterà dai ribelli, li starà al sicuro, sarei grato se badaste a lui per un po' è ancora giovane, e troppo avventato. Ricorda me da ragazzino." Disse Skarg con un sorriso nostalgico sul volto.
Mallory prese l'oggetto misterioso, si trattava di una bussola, però sembrava rotta, puntava sempre in una direzione, verso nord-ovest.
Appena rialzó lo sguardo, di Skarg non c'era traccia.
"Legolas" disse Mallory, "Posso parlarti in privato?"
"Dammi un minuto" rispose il ragazzo mentre finiva di cucinare della carne essiccata al fuoco. "Ragazzi mangiate io sono qui fuori, svegliate Lesar e dategli questo" fece cenno a Mallory di cedere la bussola, lui acconsentì senza aprir bocca.
"Allora che vuoi dirmi?" Chiese con tono curioso.
"Dobbiamo nasconderci fino a che le acque non si saranno calmate del tutto, io vado in città a controllare se tutto è apposto, tornerò per le otto di stanotte. Ti sarei grato se ci ospitassi qui, per due giorni al massimo." Rispose Mallory
"Non preoccuparti, ti aspetto per la cena" sorrise dopo questa frase.
Mentre Legolas disse tutto al resto del gruppo, Mallory si era diretto in città si mise il cappuccio per non farsi riconoscere dalle guardie e notò una cosa orribile.
La locanda e tutte le persone che c'erano al suo interno erano a terra, carbonizzate, appesi nei muri delle case vide dei fogli mossi dal vento.
C'era scritto il nome di ognuno del gruppo e anche di Skarg, solo quelli di Mallory e Legolas erano sbagliati, non erano riusciti a vederli bene in volto mentre fuggivano. Mallory tornò a casa sua e iniziò a impacchettare le sue cose. Poi uscì e si diresse verso casa di un suo amico che gli procurava ingredienti per delle pozioni.
Nel frattempo, a casa di Legolas, Inu era disperato, doveva correre a prendere sua sorella che era al quartiere orientale, per fortuna c'era il suo vicino Kakoto, che se sarebbe dovuto succedere qualcosa ci avrebbe pensato lui a difendere la piccola Kadogawa, ma egli non volle dare retta a nessuno nemmeno a se stesso, così corse al quartiere orientale, entrò in casa e vide la sorella dormendo e Kakoto steso nel divano.
"Saku, Saku dobbiamo andare via!" La bambina si svegliò di colpo e con essa anche Kakoto. "Che succede Inu?! " chiese il giovane con sguardo spaventato. "Nulla che ti riguardi, devo andare, bada tu alla mia casa per favore" prese sua sorella e mentre uscì fuori, fece un inchino come gesto di ringraziamento a Kakoto.
Tornarono da Legolas, e tutto era tranquillo, Lesar si era ripreso, Balin aiutava Legolas ad accudire suo padre, Mallory non era ancora tornato, e si stava facendo tardi, erano le sette e tre quarti di sera, iniziarono a fare la cena, risero e scherzarono per non far capire niente alla bambina, Legolas e Lesar sembravano saperci fare, Balin la guardava e quasi ne parve incantato dalla sua bellezza.
Legolas uscì fuori a svuotare l'orinale del padre, vide Mallory che tornava e gli fece cenno di muoversi che la cena era pronta.
Mangiato e bevuto, Gilbert uscì fuori e aspettò Legolas.
Mentre era appoggiato al tronco di un albero, vide una figura scura sul tetto del capannone per la legna, quella figura fece cenno di avvicinarsi al ladro, lui accostò cautamente con la mano che stringeva l'elsa del suo stocco.
"Gilbert Mallory, ho sentito parlare delle tue abilità da alchimista, complimenti." Disse
"Chi sei!?" Chiese allarmato Mallory
"Nessuno di importante, devo solo chiederti un 'favore', portami Skarg, vivo o morto, e faremo entrare te e i tuoi amici nel quartiere nobiliare." Riprese Non preoccuparti, mi rifarò vivo io."disse l'ombra.
"Asp.." Mallory non fece in tempo a finire la frase che era gia scomparso.
Legolas uscì fuori e vide Mallory parlare col vuoto, si allarmò e corse da lui.
"Che succede?!" Chiese l'elfo con aria spaventata.
Mallory gli disse che cosa era successo e Legolas rimase in silenzio per alcuni minuti.
Dopo un po' disse "Dobbiamo aiutare Lesar e Skarg, non possiamo ucciderlo, per adesso cerchiamo di tenere questa cosa per noi, domani mattina penseremo a cosa fare, la notte porta consiglio, è meglio dormirci su."
Mallory annuì e insieme rientrarono in casa.

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