Cap.8 Devo andare

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Mi svegliai tra le morbide coperte della cabina di Era.
Una luce fioca illuminava il mio viso e il parquet di legno.
Misi il piede sul freddo pavimento, camminai in punta di piedi verso la finestra .
Spostai le candide tende per guardare fuori e vedere che succedeva.
Era giorno e tutti erano intenti a svolgere le loro routine e a chiacchierare con gli amici.
La lunga e larga maglia ,che indossavo come pigiama, mi cingeva il petto in una morbida stretta.
Sembrava tutto così perfetto e bello.
I serpenti si coccolavano tra di loro ancora assonnati.
Ma c'era qualcosa che mi turbava.
Avevo rifatto lo stesso dell'altro giorno.
So che cosa significano questi sogni, ma non ho mai provato a seguirli.
Da quando i figli dei mostri iniziarono ad essere cacciati dai semidei, io facevo questi sogni.
Sognavo di dovermi riunire a persone come me, persone incomprese e sottomesse.
Dovevamo stare insieme come i semidei greci e quelli romani, in una casa tutta nostra.
Sono sicura che anche gli altri facevano sogni del genere, chissà se qualcuno mi ha mai sognato.
Mi diressi verso il bagno per darmi una rinfrescata.
Aprì il rubinetto facendo scorrere dell'acqua fresca, misi le mani a cupola e ne raccolsi un pò per portarmela al viso.
Dal mio volto cadevano delle goccioline nel lavandino.
Con un asciugamano mi asciugai per poi guardarmi allo specchio.
Avrei dovuto seguire questi sogni? Se mi fossi riunita con loro prima adesso starei meglio? Magari avrei una casa. Non per giudicare, questo posto è fantastico, ma mi sento incompleta,fuori luogo.
Ho bisogno di qualcuno come me.

Daughter of a monsterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora