Cap.9 Finally

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"Quindi tu fammi capire, vorresti andare in una scuola la cui non sai nemmeno la posizione, per cercare una persona che nemmeno conosci?" Chiese Chirone per la tredicesima volta.
"Si voglio farlo", ripetei paziente "sono sicura che troverò qualcosa", "o qualcuno" completò Nico.
Chirone sbuffò "e va bene, ma ti scordi che andrai da sola, ti porti dietro Jason e Percy".
Annuì felice e andai nella mia cabina, volevo essere pronta ad andare.

Dotata di zaino, coraggio e tanta curiosità, mi diressi verso i due ragazzi che mi aspettavano.
"Ook facciamo questa cazzata" disse Jason, "non vedo l'ora" continuò Percy.
Il figlio del dio del mare chiamò Blackjack e Jason chiamò il suo destriero, poi entrambi mi guardarono imbarazzati.
"Con chi vuoi andare?", io senza pensarci salì su Blackjack, mi piaceva quel cavallo.

A metà strada Jason si voltò verso di noi per domandarci "Ma dove si trova?", "Non ne ho idea, sento che è verso ovest".

Cercammo per più di un'ora prima che scorsi la scuola, la indicai insistentemente, facendo sbandare il nostro pegaso.
Appena scesi corsi subito al cancello, bloccato ovviamente.
"È un collage, ci saranno sicuramente telecamere", "non c'è problema" gli rispose Percy, fece esplodere un tombino sulla rete elettrica di quella scuola.
Jason sembrava pensieroso, "che stiamo aspettando? Andiamo!", ero davvero ansiosa.
Il biondo si avvicinò pericolosamente a me, iniziai ad indietreggiare "Uoo aspetta saettato mentale, che cosa vorresti fare?!".
Mi prese per la vita e mi mise a sacco di patate sulla sua spalla "AH! NO! LASCIAMI! PICCOLO FIGLIO DI UN CRICETO, LASCIAMI!". Scalciai, ma non serviva a niente.
Jason mi fece volare oltre la recinsione mentre Percy scavalcava, appena mi mise giù lo riempì di insulti.

Entrai nella scuola e vidi un sacco di studenti gironzolare.
"Non finiremo mai" disse Jason, più a se stesso che a noi.
Io sentì un odore amaro, aspro "voi lo sentite?", "cosa?" Chiese Percy.
Io continuavo a sentirlo, che ci fossero dei semidei? Impossibile, non ho fatto tutta questa strada per un figlio degli dei.
Come gli altri mostri,riuscivo a sentire la loro presenza attraverso l'olfatto, ma questo non era odore di un semidio, era troppo acido.
Iniziai a seguire questo tanfo e i ragazzi mi seguirono.
Salì le scale e quasi inciampai, al terzo piano uno dei bidelli ci chiese chi eravamo
"Emh.. studenti nuovi!" Disse Percy mentre Jason annuiva, "impossibile! Non accettano  nuovi studenti prima di settembre!".
Erano totalmente in panico, anch'io lo ero, ma ero anche determinata a trovare la fonte di quell'odore "siamo qui per un tirocinio".
Il Bidello ci guardò male ma ci fece passare borbottando cose del tipo 'ragazzini,tsk!'.

L'ultima classe, le avevo controllate tutte e non trovavo quel caspita di odore, mi stavo arrendendo quando sentì un rumore di spade e una specie di ruggito.
Ci guardammo tutti e tre, Percy e Jason sfilarono le loro spade e io coprì gli occhi con gli occhiali da sole, mi sarei arrabbiata.
Aprì la porta da dove provenivano i rumori e trovai uno spettacolo davvero strano.
Un ragazzo con un cappello alto, muscoloso, molto muscoloso, che gettava banchi contro tre ragazzi, sicuramente semidei, che cercavano di schivarli e colpirlo con le spade.
Percy mi sussurrò, "noi da che parte stiamo?", "la sua", andai vicino al ragazzo e con una presa molto forte lo fermai dal lanciare la cattedra.
Lui mi guardò, la sua espressione da arrabbiata diventò shockata, sembrava che anche lui mi avesse visto da qualche parte.
"Fermati, vieni con noi", Percy e Jason stavano mettendo K.O i semidei.
"Perché dovrei fidarmi?", "Perché sono come te e voglio aiutarti".

Era molto titubante, ma si convinse a seguirci, fino al campo Mezzosangue.
Eravamo vicini, stretta a Percy mi sporsi leggermente verso il pegaso di Jason per chiedergli, "Com'è che ti chiami?",
"Connor O'Ryan", "Ciao Connor, perché quei semidei ti stavano attaccando?" "Non ne ho la più pallida idea".

Arrivammo sani e salvi, con un amico in più.
Annabeth ci raggiunse subito insieme agli altri, che si presentarono a Connor.
Ma ovviamente, miss perfettina rompi palle Drew era qui, "Allora?  Di che mostro sei figlio?". Connor parve offeso, io guardai Piper e mimai 'ci penso io, voi andate'.
In un'attimo rimanemmo soli, continuando a camminare per il campo.
"Allora.. Perché porti il cappello?", "Perché mi piace", annuì.
"Anch'io prima avevo un cappello per nascondere i miei serpenti sai?", lui mi guardò sorpreso "come hai fatto a toglierlo?".
Ora capì, lui aveva la mia stessa paura, la paura di non essere accettati, "sincerità non l'ho voluto io, ma è stato davvero liberatorio".
Lui guardò verso il basso e si fermò, portò una mano alla nuca e tolse il cappello.
Aveva due corna da toro alte almeno dieci centimetri.
"Sono il figlio del Minotauro"

Daughter of a monsterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora