It's still me || Wakfu

Capitolo 1

La Confraternita del Tofu e i semidei della torre di Oropo erano scampati all'esplosione dei Dofus grazie all'aiuto di Lady Echo, la quale li aveva spediti nella dimensione degli dei attraverso l'iperzaap.
Erano rimasti tutti un po' frastornati da quel che era successo e ci volle un po' prima che si potessero riprendere.
<<Dove siamo?>> chiese Elely, cercando di reggersi sulle gambe.
<<Credo nella dimensione degli dei...>> rispose Adamai mentre aiutava gli altri ad alzarsi.
<<È un palazzo imponente e sontuoso...>> notò Amalia.
<<Il che significa che sarà pieno di ricchezze!!>> s'entusiasmò Ruel, scagliandosi verso un corridoio che sembrava senza confine.
Il che fece innescare una scintilla nell'occhi dei gemelli che li portò a seguirlo a ruota.
Neanche diedero il tempo alla madre Eva di fermarli che erano già spariti oltre l'orizzonte.
<<Stai tranquilla Eva, i bambini sono con Ruel...>> cercò di rassicurarla Panpan.
<<Perché lo dici come se Ruel fosse affidabile?>> gli risponse acidamente l'Ocra, mentre teneva in braccio il bambino dormiente.
<<Allora andiamo a cercarli!>> propose Yugo.
Inutile dire che Eva era già andata a cercarli.
Dopo un lungo camminare tra i corridoi, finalmente trovano i tre in una grande sala, la residenza del Dio Xelor.
Questa era immensa, più di quella che si era presentata nella dimensione Xelor della torre di Oropo.
Come avevano visto lì, l'area era come desertica, con strane piante dove vi erano appollaiati altrettanti strani gufi con un pendolo come coda.
Ruel, Flopin e Elely erano là appena accanto al portone, mentre incuranti del resto del mondo, osservavano un qualcosa misterioso.
<<VI SEMBRA IL MODO DI ANDARVENE?!>> sbraitò loro contro Evangelyne senza ottenere risposta, almeno una che c'entrasse con il discorso da lei iniziato.
<<Mamma! Io, Elely e Nonno Ruel abbiamo trovato una strana pietra!>> disse aun tratto Flopin, mostrando a tutti un curioso prisma blu.
Pochi istanti dopo il prisma iniziò a tremare e lampeggiare, per poi lievitare in aria, ruotando su se stesso sempre più veloce, fino a creare un portale con una tale forza magnetica che li inghiottì tutti.