Capitolo 4

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Non riuscendo a sopportare il suo sguardo così vicino e inteso su di me dovetti abbassare la testa e fare un piccolo sorrisino, sentivo le mie guance andare a fuoco, ero in imbarazzo.

Mi piaceva osservare la gente, ma solo quando loro non guaravano me, altrimenti sprofondavo nella vergogna.

Notai con la coda dell'occhio che Justin non si mosse di un centimetro e sul suo viso spuntò un largo sorriso seguito da una meravigliosa risata.

Non sapendo come comportarmi in una situazione del genere cercai di trovare una scusa per andarmene, quel ragazzo è bellissimo ma mi metteva una paura e un'ansia enorme.

'E' meglio che io vada a cercare i miei amici, ....ciao'

'Ciao mia piccola Cassie'

Cosa? mi aveva appena chiamato piccola, e aveva detto che ero sua? ahahah

Mi girai per guardarlo in modo confuso ma lui aveva la stessa espressione di prima.

Mentre camminavo sentivo il suo sguardo su di me, che ansia.

Percorsi il salotto che in quel momento era diventato una pista da ballo, spintonai per passare in mezzo a tutta quella gente.

Stavo per andare avanti quando sentì una voce familiare.

Jake era in un angolo della stanza a parlare e a ridere con una ragazza tutta finta, erano vicini e anche troppo per i miei gusti.

Mi avvicinai a loro nel modo più tranquillo possibile altrimenti avrei perso il controllo.

Caspita, Jake anche da sudato e stanco marcio è comunque bellissimo, non mi ero mai accorta di tutta la sua bellezza fino ad oggi.

Mi resi conto di essermi incantata a fissarlo quando quell'oca iniziò a parlare con me.

'Ti serve qualcosa ragazzina?' che voce da gallina.

'Si che tu ti tolga di mezzo'

'Ahahah e tu saresti?'

Stavo per rispondere e anche per scoppiare a dire il vero, ma Jake intervenne per me.

'Ma come? Lei è Cassie sciocchina, è la donna più importante della mia vita' scoppiò a ridere mettendo un braccio intorno alle mie spalle, cavolo, questo è andato.

La guardai in modo vittorioso.

'Ops' ben le stava.

Mi guardò malissimo fin quando non fu entrata nella stanza accanto.

Mi girai verso Jake che mi osservava sorridente e divertito.

Gli misi una mano sulla guancia.

'Ma come ti sei ridtto?'

Lui non rispose, mise solo la sua mano sulla mia e chiuse gli occhi come per rilassarsi, era tenerissimo.

'Dai, vieni andiamo in un posto più tranuillo'

Lo presi e lo trascinai in giardino per sbarazzarci di quella musica.

Lo feci sedere sul prato intanto che lui continuava a ridere, ma non la smetteva più?

'Sai Cassie, tu sei sempre bella ma stasera sei wow ahahah' cosa?

'Sai Jake, tu sei intelligente non dovresti bere così tanto, dovresti saperlo' scoppiò in una risata che durò minuti, che aveva da ridere?

Quando ebbe finito notai che aveva gli occhi gonfi e lucidi, aveva pianto?

'Cassie sono serio, tu mi piaci dalle elementari, come fai a non vederlo, lo hanno capito tutti tranne te, ormai ci conosciamo da anni e credo di essere la persona che ti conosce meglio' ero sbalordita, ci fu un momento di pausa dove guardò il cielo, sembrava che aspettasse un segno per continuare e quando gli arrivò mi guardò e continuò.

'Cassie io sono innamorato di te'

Di colpo la mia bocca prese la forma di una O, non era possibile era il mio migliore amico, come poteva?

Neanche finito di elaborare la cosa che mi baciò.

Era un bacio dolce rispetto a tutti quelli che avevo avuto, come faceva ad amarmi? E' stato così tante volte fidanzato, come fa ad amare me? Starà scherzando spero, mi sa proprio di si, dai, come può? non è possibile, sarà la sbronza.

Ricambiai il bacio perchè dopotutto era un bel ragzzo, era ubriaco e quindi domani mattina non si sarebbe ricordato niente.

Aveva delle labbra bellissime, mi sono sempre piaciute, erano una delle cose che adoravo di lui.

Misi una mano dietro il suo collo per avvicinarlo di più e lui ne mise una sul mio fianco e l'altra sulla mia guancia.

Quando finimmo l'aria ci staccammo giusto per guardarci negli occhi, lui mi fece un sorriso che arrivava fino agli occhi e mi diede un ultimo bacio a stampo.

Cavolo, sembrava davvero contento.

Stavo per dargli un bacio sulla guancia quando notai che sulla porta a vetri che portava al giardino c'era Justin che ci fissava in modo duro e freddo, dall'espressione sembrava arrabbiato poichè aveva le braccia lungo i fianchi con le mani chiuse a modo pugno.

Neanche il tempo di capire che si stava dirigendo verso di noi a passo svelto e sempre furioso, i suoi occhi non erano come quelli di prima luminosi e felici, erano spenti e freddi.

E ora che vuole fare?

Giorno a tutte, questo è il nuovo capitolo e mi è appena venuto in mente il prossimo, spero vi piaccia, per domande o dubbi chiedete o su ask (monila64) o su twitter (ChidraulJ) alla prossima! 

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