Capitolo 5

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In men che non si dica mi ritrovai con la bocca aperta per lo stupore e il pugno di Justin sulla faccia di Jake.

"Smettila Justin, così lo ammazzi"

Continuava a tirare pugni addosso a Jake e lui per le condizioni in cui stava cercava di rispondere ma con scarsi tentativi.

Piangevo per il dolore che stava colpendo Jake, mi ritrovai al centro della rissa accerchiata da caproni che invece di intervenire incitavano Justin a continuare, che orrore, nessuno mi ascoltava, nemmeno Justin, non voleva ascoltarmi, provai varie volte a spostarlo dal corpo di Jake, ma fallì miseramente.

Sentì delle voci chiamare Justin, mi avvicinai a loro per chiedere aiuto.

"Ei che sta succedendo?" erano due ragazzi più altri di me, uno moro e uno biondo.

"non lo so, stavo parlando con il mio amico quando Justin ha iniziato a tirargli pugni, fermatelo per favore" ero disperata, avevo paura per Jake.

"Ma gli avrete di sicuro fatto qualcosa per farlo arrabbiare, sicura che non è successo niente?"

"ci siamo baciati e poi ho visto Justin arrabbiato" 

I due ragazzi si guardarono come se si capissero.

"ma tu come ti chiami?" MA CHE MINCHIA CENTRAVA IN UN MOMENTO DEL GENERE?

"possiamo pasare a dopo alle presentazioni? il mio amico tra poco finisce in ospedale"

"tanto ci finisce comunque" disse il moro che fece ridere a sua volta il biondo, ma come cazzo si permetteva? presa dalla rabbia gli tirai una cinquina sulla guancia, tanto da fargli girare la testa verso destra.

"non dirlo mai più" il biondo mi guardò sbalordita mentre il moro si massaggiava il punto dove era stato colpito.

"ok ok scusa, ora andiamo" alleluia.

Arrivammo al centro del cerchio e l'immagine che mi si presentò davanti era davvero orrenda, Jake perdeva sangue dal naso e dal labbro e aveva dei lividi sulla faccia.

Il moro si fiondò addosso a Justin prendendolo per le spalle mentre lui cercava di opporre resistenza.

Il biondò si avvicinò e gli sussurrò qualcosa all'orecchio che fortunatamente riuscì a sentire.

"Amico non qui, stai dando spettacolo"

"non me ne frega un cazzo Ryan, io lo ammazzo cazzo" allora si chiamava così.

"ti stanno guardando tutti e Cassie è terrorizzata" un momento, COME FACEVA A CONOSCERE IL MIO NOME SE NON LO AVEVO MAI VISTO?

Justin si girò di scatto verso di me, mi venne la pelle d'oca e indietreggiai di un passo.

Aveva il respiro pesante, era tutto sudato e cercava di stare calmo anche se continuavano a tenerlo.

Per un momento mi parve di rivedere quei bellissimi occhi color nocciola luminosi.

"Cassie" sussurrò.

"stammi lontano" indietreggiai ancora.

Ryan notò il mio disagio e mi venne vicino.

"Lo spettacolo è finito andatevene se non volete fare la sua stessa fine" cos-sa?

Subitissimo tutta la gente entrò dentro e tornò a farsi i cavoli propri.

Non potevo crederci, continuavo a piangere e a guardare il corpo di Jake pieno di lividi quando Molly urlò correndo verso di noi.

"CHE DIAMINE E' SUCCESSO?"

Cercai di fare uscire le parole ma si bloccarono in gola e mi buttai tra le sue braccia.

Lei mi abbracciò forte parlando.

"chi è stato?" chiese nel modo più calmo possibile, sapevo che era al limite e con una risposta sbagliata sarebbe esplosa.

"Non ti interessa" rispose freddo il ragazzo moro di cui non conoscevo ancora il nome, Justin era ancora immobile a guardarmi.

Oh oh, siamo nei cazzi.

"NON MI INTERESSA? IL MIO AMICO E' STATO APPENA PICCHIATO E IO NON DOVREI SAPERE CHI E' STATO IL COGLIONE?" scoppiò a piangere e avanzò verso il ragazzo, iniziò a colpirlo sul petto con dei pugni.

Lui rideva insieme a Ryan, a quanto pare non gli faceva niente, dopo poco le prese i polsi e la fermò, l'avvicinò al suo viso guardandola in modo malizioso.

"Sono Chaz e il coglione è il mio amico qui di fianco comunque" subito Molly fissò Justin ammazzandolo con lo sguardo e si liberò dalla presa di Chaz.

"Sei uno stronzo" sputò Molly.

Justin si girò a guardarla in modo schifato.

"attenta a come parli ragazzina, potresti fare la stessa fine" stava scherzando vero?

Molly si allontanò subito tornando verso di me.

A Justin comparve un ghigno vittorioso sulla faccia ma che subito se ne andò.

Tornò a fissarmi in modo dispiaciuto.

"Cassie, mi dispiace che tu abbia assistito a questo" COSA?

"cosa vuoi da me?" chiesi quasi sussurrando.

"piccola, non avere paura di me per favore" chiese con le lacrime agli occhi.

Perchè ora stava per piangere, che sta succedendo qui?

"cosa vuoi da me?" chiesi con un filo di paura.

"Piccola, io non potrei mai farti dal male, MAI" vidi solo che iniziò a piangere disperato a terra supplicandomi di perdonarlo e poi buio.

Ok fa abbastanza schifo, ma sono stra impegnata con l'oratorio e non ho mai tempo. al prossimo capitolo! :)

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