9) Il rifugio

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9) Il rifugio

Erano le 19.20 quando Agox scese dalla Jeep e si avvicinò alla Ford Fiesta accostata sul ciglio della strada, con le quattro frecce che lampeggiavano.

Il sole aveva appena cominciato la sua fase calante e il cielo, si stava colorando di quell'azzurro intenso, piuttosto scuro, caratteristico del colore pre-tramonto. Valery lo vide arrivare e scese dall'auto.

Agox notò subito che non indossava le scarpe. «Ciao! Ehi... Male ai piedi?» Avrebbe voluto abbracciarla, ma lei non gli si avvicinò.

«Ciao Agox. Hai fatto presto!» Rispose, appoggiandosi con la schiena alla macchina.

Agox guardò i suoi piedi nudi, poi la fissò negli occhi.

«Mi hai portato le scarpe da Trekking?» Chiese Valery mettendosi a braccia conserte.

Agox aprì subito lo zaino e tirò fuori le scarpe, notò il numero: 35. «Ecco qua. Ci sono anche i calzettoni.»

Valery sorrise e si chinò a frugare dentro lo zaino. Prese i pantaloni color cachi, si portò dall'altro lato dell'auto e si abbassò la gonna. Mentre lei si rivestiva Agox concentrò la sua attenzione sui pneumatici della Ford Fiesta. Erano tutti sbriciolati, un miracolo che fossero ancora attaccati ai cerchioni.

«Ehi! Hai corso parecchio eh? E' una fortuna che non siano scoppiate queste gomme!»

Valery si avvicinò ad Agox allacciandosi i calzoni e vide con i suoi occhi ciò che le stava dicendo. «Ma... queste gomme non erano così quando sono partita, vero?» Guardò Agox incredula e nel frattempo, si tolse la camicia per indossarne una pulita.

Lui non poté fare a meno di guardarla. Dentro quel reggiseno, si nascondeva un seno perfetto, una terza abbondante. Valery si accorse che la stava guardando.

«Agox? Mah...»

«Eh? Sì... No! No, non penso che fossero così... » Si schiarì la voce. «Si devono essere consumate strada facendo.» Si chinò e toccò un copertone con le mani. «Hai corso un bel rischio! Davvero.»

«Dove sono le mappe?»

«Sono nella Jeep. Le vuoi?»

Valery scrutò l'orizzonte. Si vedevano delle montagne in lontananza, si chiese se fossero quelle, che dovevano raggiungere. «Dove si trova questo Supramonte?»

Lui indicò proprio quelle montagne. «Là in alto!» La guardò, si accorse che era amareggiata. «E' impensabile andarci adesso.» Aggiunse. «Tra non molto il sole tramonterà.» Disse, rimanendo in attesa che lei gli spiegasse qualche dettaglio della faccenda.

Valery assentì, spense le quatto frecce e chiuse a chiave la macchina. Si caricò lo zaino sulle spalle e andò verso la Jeep. «D'accordo,» Si fermò e si voltò verso di lui, che era rimasto fermo, di fianco alla Ford Fiesta. «però possiamo avvicinarci e passare la notte da qualche parte. Domani mattina presto andremo là, in cima. Ci sarà qualche paese lì vicino. O no?» Aprì il cofano della Jeep e ripose lo zaino.

Agox la raggiunse. «Sì, certo che c'è qualche paese.» Salì in macchina. «C'è Orgosolo.»

Valery salì sulla Jeep. «Bene, vorrà dire che vedrò anche Orgosolo!» Sorrise.

Ad Agox venne in mente San Pantaleo. Valery gli aveva risposto nello stesso modo dell'altra volta, quando si trovavano a Olbia. Era curioso di sapere cosa c'era in ballo. Aveva intuito che, ancora una volta, ci dovevano essere di mezzo i Mamuthones; non gli era stato difficile capirlo, dato che in fatto di caverne, il Supramonte non faceva concorrenza a nessun'altra zona dell'isola. Decise però di non fare domande e di aspettare che fosse lei a dirgli qualcosa.

La Trita ScomparsaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora