Le fiabe secondo Freud

La tavola Ouija, evocare gli spiriti

È una delle tavolette più famose della storia. Fu messa in commercio nel 1890, ma in realtà la sua nascita è di molto precedente, una leggenda dice addirittura che lo stesso Pitagora la usasse per comunicare con l'altro mondo. Ma a cosa serve?

La tavoletta Ouija viene usata per comunicare con il mondo degli spiriti e si tratta di una tavoletta con sopra alcune lettere, un sì ed un no, ed altri simboli, come i numeri da 0 a 9. Per usarla ci si serve di un indicatore, oppure, in caso si voglia fare una versione più casalinga, di un oggetto rotondo, come una moneta, oppure il piattino di una tazza di caffè, e si pongono su di esso le mani. A seguito dell'evocazione dello spirito questo dovrebbe guidare l'oggetto sulle lettere od i simboli e quindi rispondere così alle domande che vengono poste dai partecipanti alla seduta.

Ma come si spiega il fatto che a volte l'indicatore pare muoversi sulla tavoletta? Sembra che sia dovuto a dei movimenti involontari dei muscoli, a delle contrazioni che spingono i partecipanti a spostare, involontariamente, la lancetta, una sorta di movimento inconscio.

La tavola di Ouija affascina il genere umano da secoli. Indubbio che questo fascino sia dovuto proprio alla voglia di comunicare con chi ormai non c'è più, l'ancestrale desiderio dell'essere umano di sapere se c'è veramente una vita dopo la morte. Una cosa che accomuna gli uomini di tutti i secoli e di tutte le culture, tanto che strumenti simili alla tavola Ouija si trovano in diversi luoghi oltre che in periodi storici molto diversi. Alla base di esso c'è lo stesso motivo che spiegherebbe le leggende sui fantasmi, sui vampiri e su altri tipi di revenant, la speranza che i nostri morti non siano realmente morti, ma che semplicemente si trovino in un altro stato della vita, abbastanza lontani da non poter più vivere con noi, ma anche così vicini da poter comunicare, ogni tanto ed in determinate circostante, con loro.