» first day of hell.

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05:15.
17 / 09 / 2018.

Oh, eccomi qui.
Sveglio, ancora una volta, prima del previsto.
Alzo di scatto il capo, lo stesso che fino a pochi secondi fa era steso sul morbido cuscino.
Sbuffo anche oggi stropicciandomi gli occhi con i polpastrelli.
Ma perché non riesco mai a fare un sonno completo?
A furia di svegliarmi così presto finirò per avere le occhia- ah, giusto, ci sono già.
Bene!
Chissà quale ambiziosa giornata mi aspetta.
Dondolo i piedi a pochi centimetri dal pavimento prima di entrare in contatto con esso e lasciare il letto disfatto.
Avendo ormai assunto le sembianze parecchio simili a quelle di uno zombie, trascino il mio corpo lungo il bagno.
Qui, accidentalmente, incontro la mia immagine riflessa nello specchio.

Ew.

L'unica parola che mi balza in mente in quest'attimo di terrore.
Opto per una doccia veloce, nonostante sia davvero presto, non avevo voglia di concedere alla mia mente di rimurginare troppo su qualsiasi cosa.
E dato che durante un momento così tanto rilassante, molto spesso capita, meglio evitare.
Solito skinny jeans nero, vans e una canotta degli All Time Low con alcuni strappi sulle spalle.
I miei capelli sono rossi al momento, di un colore così acceso che potrebbe causare un incendio.
Al mio sopracciglio vi è un piercing, l'unico che posseggo, insieme a due buchi ai lobi.
Neanche mi preoccupo di curare troppo la mia immagine, sarebbe inutile ;
la mia pelle è troppo chiara e le mie occhiaie troppo evidenti, soprattutto a causa del colore, anch'esso alquanto luminoso, dei miei occhi.

Si sono fatte le sette e io dovrei decisamente uscire di casa, recarmi alla fermata dell'autobus e filare dritto a scuola.
Ugh.
Il primo giorno, che strazio.
Nonostante sia al quarto anno di Liceo, la situazione è la stessa ogni singolo anno.
Nuove reclute, corsi da scegliere, squadra di football che ti massacra alle selezioni.
Sì, mi è assolutamente mancato questo inferno!
Scuoto il capo, abbracciando questo gesto con un sospiro, è arrivato il momento di andare.
Così, scendendo le scale in legno di casa mia, giungo fino al piano terra dove vi trovo mia madre occupata a consumare la colazione.

« Buon primo giorno di scuola, Mich! »

Esclama, con la solita euforia, anche di primo mattino.
Vorrei tanto sapere chi le dà la forza di non arrabbiarsi mai ..
Spero davvero che la giornata si evolva al meglio, ne ho decisamente bisogno.
La saluto con un cenno della mano, lasciando ora l'appartamento.
Per fortuna la fermata degli autobus non dista molto da casa mia, per questo in circa cinque minuti sono lì, insieme a una quindicina di ragazzi, più o meno della mia stessa età.
Inutile dire che non conosco nessuno, nonostante li abbia visti più e più volte in giro per l'istituto.
Rimango sulle mie anche oggi, non è cambiato nulla, solo l'ennesimo anno da far passare in fretta.
Prendo posto all'interno del bus, da qualche parte vicino al finestrino con nessuno al mio fianco.
Decido di accompagnare il viaggio con le cuffie nelle orecchie, ascoltando la musica adatta, magari qualcosa che potrebbe darmi la carica.
Opto per i Metallica, un po' aggressivi, certo, ma forse proprio quelli giusti stamattina.

Il viaggio non dura molto e in poco tempo mi ritrovo a passeggiare lungo il cortile della scuola, già popolato da studenti.
Chi con i libri in mano, chi in gruppo, chi .. ah, sì ... la squadra di football.
Già spavaldi, nonostante le selezioni non siano ancora state effettuate, eccoli lì!
Sanno già di farne parte, questo sport scorre letteralmente nelle loro vene.
Mi chiedo cosa ci trovino di così interessante, o meglio, quale divertimento ci sia nel camminare in una dannata scuola, un ambiente scolastico che più che istruire non dovrebbe servire a nulla, come se siano i re del mondo.
Eppure non li odio, anzi, mi sono indifferenti.
Cammino per le mie ancora un po', con lo zaino in spalle e gli occhi altrove, non mi va di prestargli attenzione.
.. Ma a quanto pare non serve.

« Hey, Clifford! »
Mi chiama uno di loro, penso si chiami James, una cosa simile, non ricordo neanche, lasciandomi una piuttosto violenta pacca sulla spalla.
Io sospiro fingendo un sorriso.

« James? Penso. »
Davvero, non ricordo il suo nome.

« Sì, sì.
Sono io! »
Ridacchia con i suoi amici, degnando loro qualche sguardo privo di intelligenza, poi continua.

« Ti aspettiamo alle selezioni, eh.
Mi raccomando! »

.. Sì, certo.

« Sì, certo! »
Aspetta cos'ho appena detto?!
No, cazzo!
Ho pensato ad alta voce e ora sembra che davvero voglia andarci.
Mi picchierei da solo ..

« Grande!
A dopo. »
Finalmente lasciano il mio spazio personale, convinti di trovarmi in palestra alle ultime ore.
Onestamente non penso accadrà, però mai dire mai.

Mi dirigo all'interno dell'istituto, finalmente dritto in segreteria.
Qui raccolgo alcuni moduli da compilare, i quali mi serviranno più tardi per trovare i corsi da me scelti :
Biologia, matematica, fisica, inglese e storia.
I soliti.
Saluto con un sorriso la donna che poco prima mi ha dato il foglio delle classi, pronto a recarmi in classe.
Sono solito non guardare mai in alto o dritto quando cammino, per questo mi è sempre difficile notare chi mi si piazzi davanti.
Forse per questo, senza rendermene conto, ho urtato qualcuno.
E questo qualcuno non sembra aver gradito molto, dato la sua esclamazione.
.. Vi lascio immaginare.
Io non sono una persona che se ne sta lì, bisogna ammetterlo, anzi piuttosto provocatoria.

« Sta attento a dove cammini. »
Mi sembra giusto dirlo quindi lo faccio.
Non sposto lo sguardo di un millimetro, sempre puntato sui miei piedi, ma il tono assunto parla da sè.
Un po' scazzato, sì.
E a quanto pare non sono l'unico.

Ecco, non è proprio così che avevo intenzione di iniziare l'anno scolastico, a maggior ragione dopo aver incontrato il suo sguardo.
Mi prende per il colletto della canotta, avvicinandosi / troppo / per i miei gusti.
Potrei associarlo a un toro infuriato, sì, peccato sia troppo gracile.

« Fossi in te rimangerei ciò che hai appena detto. »

Risponde con aria minacciosa.

Mantengo dritto lo sguardo sul suo, senza timore, accennando un lieve sorriso divertito.
Mi sembra di averlo già visto, però non so dove ..
Forse a scuola, indubbiamente, ma non sono sicuro che sia l'unico posto.
Quando va via, senza aver ottenuto un contro attacco, decido di riflettere sulla persona che fino a poco fa interagiva con la mia povera canotta degli All Time Low.
I capelli biondi, gli occhi azzurro cielo, ma non come il mio.
Più scuri dei miei ma comunque molto chiari.
Niente da fare, non ho idea.
Lascio perdere, sarà una mia impressione da poco conto, non ha senso fasciarmi la testa senza motivo.
Sono a scuola, qui posso studiare e apprendere ;
il posto in cui più sono a mio agio.
È questo l'importante, quel ragazzo sarà il solito pallone gonfiato della squadra di football.
Pensandoci forse dovrei partecipare alle selezioni solo per fargli vedere con chi ha a che fare ...

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