Sguardi ovunque

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" Informiamo i gentili passeggeri che stiamo per atterrare vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza "

La voce squillante della hostess mi riporta alla realtà. Apro gli occhi, guardo fuori dal finestrino. È la prima volta in 7 anni che non sento le farfalle nello stomaco appena vedo il famoso cielo d'Irlanda... non sento proprio niente.

Cerco di svegliare delicatamente papà.

Per tutto il volo mi ha tenuto stretta la mano. Egoisticamente appena saputo della morte di nonno Tom ho pensato subito a quello che avevo perso ma non a quello che aveva perso mio padre. Se pur il loro rapporto conflittuale, lo amava veramente era sangue del suo sangue.

"Speravo di tornare in un'occasione più gradevole" mi dice percependo il mio sguardo, "ma questa è la vita giusto?" non so cosa rispondere. Qualsiasi cosa possa dire mi sembra inappropriata. Decido di stringerli più forte la mano.

Mia mamma è seduta davanti, per fortuna ci ha accompagnati, non avrei potuto sopportare questo viaggio senza di lei. È il nostro pilastro.

Scesi dall'aereo ci rechiamo al noleggio auto. Il ragazzo al bancone è la perfetta reincarnazione tra un elfo irlandese e un Umpa Lumpa della Fabbrica di Cioccolato (ovviamente nel film con Jonny Deep). Piccolino, capelli rossi a spazzola e con la pelle che definita abbronzata sarebbe un eufemismo. È letteralmente arancione, risultato di circa 854 lampade a settimana.

"Buongiorno miei cari signori e benvenuti a Cork! La città portuale più viva e vivace d'Irlanda!"

PRIMA GAFFE

Dopo averci mostrato il catalogo, che sottolineo non avevamo richiesto, ci mostra i modelli Station Vagon. "per una famiglia come voi io consiglierei questo tipo di auto, spaziosa, comoda e con un baule talmente capiente da poter farci stare anche un cadavere ahahah!"

SECONDA GAFFE

Io e papà ci guardiamo e ci scambiamo un piccolo sorriso, il primo da giorni.

"Ma che si è fumato questo elfo maledetto?!" penso.

Per evitare di andare oltre mio padre decide di scegliere una macchina semplicissima su consiglio di mia madre e ringrazia l'umpa Lumpa psicopatico per l'insolito benvenuto.

Cominciamo bene.

Vorrei dire :"Papà credimi che non sono tutti così qualcuno si è salvato dalla tua partenza", ma non importa ci ha almeno distratto e in un certo senso divertito.

Prendiamo l'auto e partiamo, abbiamo circa un'ora  di strada per arrivare a Ballycotton. Arriveremo giusti giusti per il funerale, purtroppo era l'unico volo che potevamo prendere. Durante il viaggio in macchina a papà iniziano a riaffiorare vecchi ricordi, alcuni tristi ma comunque intensi. Mia madre lo ascolta con attenzione. Solitamente è una gran chiaccherona ma credo stia cercando di dare a papà il tempo necessario per arrivare al crollo emotivo che sicuramente arriverà e lei sarà lì pronta a sorreggerlo. Non credo che papà abbia metabolizzato ancora la questione, è una persona molto razionale ma così come Tom, molto orgogliosa. Si scaverebbe la fossa da solo piuttosto di farci vedere il suo lato vulnerabile.

Ma come tutti è un essere umano e avrà bisogno del sostegno di qualcuno. Sono felice che ci sia mamma, mi conosco e so che andrei facilmente in crisi.

Mi rendo conto di essere in astinenza da caffeina e di non aver ancora fumato una sigaretta. Per me la mattina il caffè è essenziale, è il mio carburante. Imploro i miei di fermarci alla prima caffetteria sulla strada. Riusciamo a trovare un piccolo pub. Entriamo è un posto caratteristico: bancone, pavimento, tavoli, sedie tutto è in legno. Ci sediamo e mi rendo conto di avere anche un certo appetito. E' da quando ho saputo della morte del nonno che non tocco cibo. Arriva da noi un signora, sembra appena uscita dalla casa di Barbie, in netto contrasto con il bar. Un vestito rosa confetto che le arriva ai polpacci ed un grembiulino a fiorellini, i capelli grigi raccolti in uno chignon. Sofferma per un attimo lo sguardo su di me e sgrana gli occhi. Mi sento quasi a disagio.

Love is greenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora