Timon e Pumbaa: a caccia di confidenze

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Io e Noah ci incontriamo circa mezz'ora dopo al porticciolo di Ballycotton. Lo vedo in lontananza seduto su una panchina al molo impegnato a parlare con un gruppo di pescatori, probabilmente pronti a partire per un'intensa giornata di lavoro. Questa cittadina, di nicchia perchè conosciuta da pochissimi, vanta una delle più prolifere attività pescherecce di tutta l'Irlanda, ne vanno molto fieri. Tranne io ovviamente che non solo solo terrorizzata da qualsiasi essere vivente marino (esclusi delfini e la Sirenetta), ma non sono neanche un'accanita mangiatrice di pesce. Era il unico mio difetto a parere di nonno Tom.

Io amo il mare, mi considero una ragazza "acquatica", se così si può descrivere una persona. Adoro nuotare e nonostante la mia costante paura di essere attaccata da un pesce rosso cerco di affrontare i miei timori buttandomi comunque, pronta a correre sulle acque al minimo sfioramento di gamba causato da un'alga che io vedo come il Kraken dei "Pirati dei Caraibi" e devo ammettere di sentirmi, in queste circostanze, una giovane avventuriera temeraria che viene però immediatamente surclassata da qualche settantenne che solitamente dalla spiaggia parte con pinne e mascherina alla ricerca di mondi sottomarini sconosciuti, dimostrandomi che nuotare a rana nel mare a non più di 20 metri dalla riva non fa di me una dea degli oceani ma al massimo una naufraga dell'Isola dei famosi.

E mentre cammino immersa come sempre nei miei pensieri, sto per raggiungere Noah che mi ha vista e alza il braccio per farmi cenno. Può esistere a questo mondo qualcuno di più sexy?! Mi sorride mentre mi avvicino e quel sorriso ogni volta mi fa squagliare. Cerco di mostrare sicurezza, testa alta aumentando la velocità della mia falcata che mi immagino sia uguale a quella di Tyra Banks durante una sfilata di moda ma quasi sicuramente sembrerò Pumbaa alla ricerca di cibo perchè sento il mio stomaco brontolare ed involontariamente il mio corpo si blocca, non per un malore, non per la materializzazione di Noah che ora è a pochi centimetri da me, ma per il profumo. Per la fragranza inebriante di...fritto misto che mi rammenta che è a da quando sono partiti i miei che non tocco cibo. Pumbaa è affamato!

Noah mi guarda con curiosità: "Allie tutto ok?"

"No...ho fame"

"Ahahah perfetto perchè nemmeno io ho mangiato, seguimi!"

"Dove andiamo?"

"Mi sembra ovvio , andiamo da Inn by the Harbour, si chiacchera meglio a stomaco pieno"

"In questo momento sei ufficialmente diventato il mio Timon!"

"Timon? E chi è?"

"Timon & Pumbaa"

"Ah sono tuoi amici?"

Scherza mi auguro... "HAKUNA MATATA!"

"Che lingua è? E' forse un dialetto delle tue zone?"

Una fitta al cuore mi pervade, e da bello Noah, dopo questo affronto potrebbe tranquillamente diventare un bello che non balla.

"No! E' un cartone animato, anzi il cartone animato. Non hai mai visto il Re Leone da piccolo?"

"Non sono mai stato un tipo da film"

DOPPIA FITTA.

"Ok Noah ho decisamente bisogno di mangiare e parlare di questo tuo problema, ma non preoccuparti ti aiuterò e lo affronteremo insieme."

"Ahahah sei davvero altruista. Quindi se io sono Timon tu sei Pumbaa?"

A malincuore rispondo : "Esatto"

"Ok Pumbaa andiamo a caccia!"

Lo potrei uccidere per avermi dato della facocera, solo io posso permettermi, ma essendo ignaro di quale animale sia mi faccio una sana risata per non piangermi addosso.

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