Mostrami le tue doti

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Sono incazzata, imbarazzata, frustrata! Potrebbe andarmi peggio?! Ho chiamato Noah per venire in mio soccorso e invece mi sono resa ancora più ridicola. Ha mostrato il suo lato sfacciato che ancora non conoscevo che mi ha innervosita, ma al tempo stesso stuzzicata.

Sono appena rincasata dopo lo "spiacevole" episodio. Mi tolgo i vestiti e mi butto sotto la doccia, sperando che l'acqua bollente lavi via questa giornata; ma quando finisco non mi copro subito con l'accappatoio super ingombrante di almeno tre taglie più grandi rispetto alla mia, mi osservo allo specchio. Scruto con attenzione il mio corpo nudo, un'azione non troppo facile per me da compiere. È stato solo nell'ultimo anno che ho acquisito un po' più di consapevolezza di me stessa cercando, dove possibile di trovare un equilibrio nel rapporto con il mio aspetto fisico. Mi concentro sul mio seno, che nonostante non brilli di prosperosità, non si è dovuto impegnare per attirare l'attenzione di Noah. Il suo sguardo, a tratti famelico, ha puntato senza ombra di dubbio i miei capezzoli, e loro hanno mirato Noah nella sua interezza, come se fosse un bersaglio. Nemmeno loro mi sono d'aiuto in questo teatrino, che mi sono costruita attorno, per celare la mia vulnerabilità e la mia attrazione verso di lui.

Mentre cerco di placare lo sfarfallio all'interno del mio stomaco, io e i miei pensieri peccaminosi usciamo dal bagno e ci dirigiamo in camera da letto. Ed è qui che mi si pone davanti il problema esistenziale di ogni donna: cosa diavolo mi metto?

Io e Noah ceneremo insieme ma si tratta pur sempre di una serata casalinga, voglio essere carina ma casual. Non so perché mi faccia tanti problemi, dopotutto non è un appuntamento ma le zone erogene del mio seno ancora eccitate mi consigliano di darmi una sistemata nel caso in cui...non si sa mai.

Opto per i miei pantaloni neri attillati, ribattezzati "chiappe d'oro", il motivo mi sembra ovvio e una semplice t-shirt nera con uno scollo a v. Asciugo i capelli e li sistemo facendo qualche onda con la piastra e trovo anche la voglia di truccarmi, anche se in modo leggero.

Nella mia testa bussa la mia adorata vocina interiore che mi rimprovera: "Mi spieghi Allie chi vuoi prendere in giro? Ti stai dando un po' troppo da fare per una che vuole nascondere il proprio interesse non trovi?"

In silenzio e con lo sguardo rivolto verso l'alto la imploro mentalmente di tacere, almeno per stasera.

Mi precipito in cucina per dare sfogo alle mi doti culinarie, essendo italiana si presume che sia un talento in cucina, ma non è così quindi scelgo qualcosa di semplice ma di effetto: una bella pasta alla carbonara. Ho sentito dire che un uomo lo devi prendere per la gola e io vorrei che mi prendesse tutta.

Ma cosa mi prende?! Dove sono andati a finire tutti i miei buoni propositi? Non lo so, ma è da tempo che non passo una serata con uomo e gli ormoni oggi vogliono farmi impazzire. In attesa che sia quasi pronto decido di chiamare quella che reputo essere la mia coscienza: Ginevra. Fortunatamente dopo qualche squillo risponde.

"Allie, mio amor come stai?"

"Ehi Gin, ho bisogno di te e come sempre necessito della tua brutale verità!"

"Ho già paura ma dimmi tutto"

La adoro con tutta l'anima, potrei anche confessarle di aver commesso un omicidio che cercherebbe comunque di aiutare a trovare una soluzione. Siamo legate da una profonda amicizia è la mia metà e la mia sorella mancata.

"Oggi si è trasferito qui Noah, o meglio è tornato nel suo capanno/appartamento qui al cottage e l'ho invitato a cena. Ti risparmio il casino combinato oggi, la mia ennesima figura di merda, ma penso di aver notato un certo sguardo nei miei confronti da parte sua. Lui è così figo ma probabilmente è stata solo una mia allucinazione"

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